Lo scorso
29 gennaio è stato inaugurato
l'anno palermitano, che vedrà il capoluogo siciliano nelle vesti di
'Capitale italiana della cultura', alla presenza del presidente del Consiglio dei ministri,
Paolo Gentiloni, del ministro dei Beni culturali,
Dario Franceschini, del presidente della Regione Sicilia,
Nello Musumeci, del sindaco di Palermo,
Leoluca Orlando e dell'assessore alla Cultura del comune palermitano,
Andrea Cusumano. Dunque,
Palermo quest'anno sarà protagonista indiscussa. E questo suo traguardo ne amplificherà sia l'offerta culturale, sia la funzione economica. La città, che si affaccia sul
Mar Tirreno, situata tra la
Conca d'Oro e i
monti Calcarei, ha battuto
Alghero, Aquileia, Comacchio, Ercolano, Montebelluna, Recanati, Settimo Torinese, Trento e l'unione dei comuni
Elimo-Ericini, aggiudicandosi l'opportunità di rendersi visibile a livello internazionale, al fine di apportare migliorìe in campo culturale. Ciò che ha convinto la giuria a scegliere la metropoli fondata dai
Fenici tra il
VII e
VI secolo a. C. è stato il progetto di rinnovamento e rivalutazione turistica presentato al momento della candidatura, considerato
"originale, di elevato valore culturale, di grande respiro umanitario", ha dichiarato il
ministro Franceschini, leggendo la motivazione ufficiale,
"fortemente e generosamente orientato all'inclusione, alla valorizzazione del territorio e delle produzioni artistiche contemporanee". La manifestazione non si concentrerà solamente nella città palermitana, bensì si estenderà anche a
Monreale e
Castelnuovo, attraversando la
'capitale della cultura' fino ai comuni di
Bagherìa e
Cefalù. L'itinerario
arabo-normanno, riconosciuto nella
Whl dell'Unesco (World Heritage Liste: Patrimonio mondiale dell'umanità, ndr), vede accomunate queste località ponendo al centro il percorso naturalistico, storico e culturale. L'evento è anche un'ottima occasione per generare un'opportuna connessione con il
Museo civico di
Castelbuono, distintosi in questi ultimi anni per aver coniugato tradizioni e arte contemporanea, assumendo un ruolo di
'snodo' culturale all'interno di un sistema di rete territoriale. L'interessante programma avrà luogo nella città sicula allargando ulteriormente la possibilità di arricchire l'offerta degli spazi culturali, in particolare: il
Loggiato di San Bartolomeo e
Palazzo Sant'Elia. Il ricco cartellone vanterà, inoltre, una ricca riorganizzazione del sistema gestionale degli spazi espositivi, suddivisa in
quattro 'poli' per definire metodologie di gestione integrata rivolta ai teatri e altri luoghi adatti alle performance, agli spazi bibliotecari, archivistici ed etno-antropologici. Il rafforzamento del rapporto pubblico-privato, invece, vivrà della valorizzazione delle associazioni attive in città: cultura ed economia territoriale saranno coadiuvate dal sostegno alle imprese culturali, mentre le istituzioni culturali palermitane -
l'Università, l'Accademia di Belle Arti, i teatri
Massimo e
Biondo e il
Conservatorio - collaboreranno insieme. L'innovazione tecnologica sarà implementata per la fruizione dei beni e le attività culturali, anche al fine di rinnovare un processo sociale, culturale ed economico del capoluogo siciliano. Da considerare anche i processi virtuosi nel rapporto tra patrimonio culturale e produzione artistica contemporanea, come le collaborazioni internazionali e gli investimenti esteri. La
'città mosaico', luogo dalle molteplici influenze interculturali, deve la sua candidatura in quanto espressione delle diverse culture e tradizioni che dialogano con il
mondo arabo. Lo scopo, soprattutto, è quello di trasformare e rigenerare le complessità e le contraddizioni insite nella rete urbana e sociale, rifondandole sul rispetto dei diritti e della legalità. Un complesso calendario unirà le istituzioni cittadine e non solo: l'intera regione e la
Biennale Manifesta 12, che aprirà a giugno prossimo, per cinque mesi renderà
Palermo il centro del nostro Paese, proiettandola verso il mondo dell'arte internazionale. La trasversalità accoglierà musica, arte, teatro, convegni e sport per oltre
780 eventi. Un'occasione per visitare la meravigliosa
'Zyz', così denominata dai
Fenici al fine di
'fotografare' la bella città siciliana con la definizione di
'fiore del Mediterraneo'.