La
capitale d'Italia, giorno dopo giorno, è sempre più allo sbando. Essa è divenuta il vero
paradigma esemplificativo del
fallimento 'grillino'. La
'città eterna' è in piena involuzione: è scomparso da tempo il tessuto produttivo più sano ed è rimasta
l'economia semi-illegale, quella degli
ambulanti e dei
centurioni, oppure quella parassitaria delle sovvenzioni pubbliche. Insomma,
Roma ormai sul
ciglio dell'orrore. E non è vero che il
Movimento 5 stelle non stia facendo niente. La politica
'grillina' a Roma punta al consenso. E lo mantiene attraverso i
'bancarellari', i
tassisti, il
sindacalismo peggiore dei trasporti pubblici e quello
dell'Ama. Non sarà facile farli
'sloggiare' dai centri di potere che hanno occupato militarmente. Come per esempio nelle
municipalizzate, in cui sono stati cacciati proprio quei dirigenti che stavano cercando di farle funzionare.
Ignazio Marino, bontà sua, aveva avviato una riorganizzazione azzerando i vari
Consigli di amministrazione, per sostituirli con
amministratori unici. Detto col senno di poi, si trattava di
operazioni sensate. La
Raggi, invece, ha rimesso i
Cda al loro posto, ricreando il vecchio
'feudalesimo' che ora non obbedisce più al
Pd o ad
Alleanza nazionale, ma ai nuovi
'pentastellati' dalla
cristallina coscienza laica (ma solo a parole), cioè in accordo con i vari
sindacati interni alle
'partecipate'. Il dogma sembra esser quello di
eliminare proprio chi lavora, o vorrebbe lavorare. E nessuno protesta più di tanto, a parte una quota di
Atac, Metrebus e
Cotral, che hanno il problema di allungare i loro
'ponti', oppure di
accorciare la settimana lavorativa. Si tratta di una situaizone che nessuna politica potrà regolare, poiché ogni intervento serio provocherebbe
malumori, o persino problemi di
ordine pubblico. Ci vorrebbe un
lungo commissariamento, dotato di
pieni poteri, per poter agire liberamente sul personale e sui dipendenti pubblici a tutti i livelli. Una
metropoli che dovrebbe essere completamente riorganizzata sul modello delle altre capitali europee, ma che attualmente risulta in mano all'economia più
illegale e
parassitaria. Roma possiede potenzialità turistiche e culturali gigantesche. Eppure, niente viene
messo a gara, i servizi peggiorano e chi vorrebbe investire in qualche progetto viene
tenuto 'alla larga'. Insomma, la vera
economia di Roma, ormai si regge su
ambulanti, 'mercatini' e
camion-bar posteggiati nei pressi dei monumenti più importanti. Siamo definitivamente precipitati nella
Roma dei 'mutandari'.