Raffaella UgoliniLa capitale d'Italia, giorno dopo giorno, è sempre più allo sbando. Essa è divenuta il vero paradigma esemplificativo del fallimento 'grillino'. La 'città eterna' è in piena involuzione: è scomparso da tempo il tessuto produttivo più sano ed è rimasta l'economia semi-illegale, quella degli ambulanti e dei centurioni, oppure quella parassitaria delle sovvenzioni pubbliche. Insomma, Roma ormai sul ciglio dell'orrore. E non è vero che il Movimento 5 stelle non stia facendo niente. La politica 'grillina' a Roma punta al consenso. E lo mantiene attraverso i 'bancarellari', i tassisti, il sindacalismo peggiore dei trasporti pubblici e quello dell'Ama. Non sarà facile farli 'sloggiare' dai centri di potere che hanno occupato militarmente. Come per esempio nelle municipalizzate, in cui sono stati cacciati proprio quei dirigenti che stavano cercando di farle funzionare. Ignazio Marino, bontà sua, aveva avviato una riorganizzazione azzerando i vari Consigli di amministrazione, per sostituirli con amministratori unici. Detto col senno di poi, si trattava di operazioni sensate. La Raggi, invece, ha rimesso i Cda al loro posto, ricreando il vecchio 'feudalesimo' che ora non obbedisce più al Pd o ad Alleanza nazionale, ma ai nuovi 'pentastellati' dalla cristallina coscienza laica (ma solo a parole), cioè in accordo con i vari sindacati interni alle 'partecipate'. Il dogma sembra esser quello di eliminare proprio chi lavora, o vorrebbe lavorare. E nessuno protesta più di tanto, a parte una quota di Atac, Metrebus e Cotral, che hanno il problema di allungare i loro 'ponti', oppure di accorciare la settimana lavorativa. Si tratta di una situaizone che nessuna politica potrà regolare, poiché ogni intervento serio provocherebbe malumori, o persino problemi di ordine pubblico. Ci vorrebbe un lungo commissariamento, dotato di pieni poteri, per poter agire liberamente sul personale e sui dipendenti pubblici a tutti i livelli. Una metropoli che dovrebbe essere completamente riorganizzata sul modello delle altre capitali europee, ma che attualmente risulta in mano all'economia più illegale e parassitaria. Roma possiede potenzialità turistiche e culturali gigantesche. Eppure, niente viene messo a gara, i servizi peggiorano e chi vorrebbe investire in qualche progetto viene tenuto 'alla larga'. Insomma, la vera economia di Roma, ormai si regge su ambulanti, 'mercatini' e camion-bar posteggiati nei pressi dei monumenti più importanti. Siamo definitivamente precipitati nella Roma dei 'mutandari'.


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