A breve, sarà possibile consultare alcuni preziosissimi volumi conservati nella
Biblioteca statale isontina, situata a
Gorizia, semplicemente con un
'click' e dal
web. L'istituzione goriziana, infatti, ha sottoscritto un interessante accordo con il motore di ricerca
Google e figura fra le pochissime biblioteche in
Italia a esser stata scelta per partecipare al progetto
'Google Books'. Avviato nel
2010 con l'obiettivo di rendere disponibile in rete, gratuitamente, oltre
un milione di volumi, ma anche di favorirne la conservazione, la valorizzazione e la pubblica fruizione, il progetto è nato da un accordo siglato tra
Mibact e il colosso statunitense, in cui in un primo momento sono stati coinvolti la
Biblioteca nazionale centrale di Roma, la Biblioteca nazionale centrale di Firenze e
l'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche-Iccu. A queste istituzioni si aggiunge, ora, quella
isontina, che nello specifico metterà a disposizione di
Google circa
20 mila libri fra quelli catalogati nel
Sistema bibliotecario nazionale e pubblicati entro il
1877, scelti senza vincolo di argomento o lingua, ma in base a specifici criteri, come il buono stato di
conservazione dei testi e le misure
'standard': né grandi né piccole. Si tratta di volumi di difficile consultazione, che oltre a possedere un valore letterario, assumono anche un'importanza storica e culturale. Il primo nucleo di raccolte, infatti, risale al
XVII secolo ed è stato costituito dal
collegio dei Gesuiti (1629-1773). A esso si sono poi aggiunti ulteriori fondi, tra cui quelli provenienti dalla
Biblioteca degli studi austriaca (Studienbibliothek), le pubblicazioni inviate in dono nel primo dopoguerra dalle principali istituzioni culturali italiane, le biblioteche del
Presidio militare, della
Società agraria e del
ministero della Pubblica Istruzione, la biblioteca circolante
'Paternolli', il fondo
'Gottscher' (riguardante la storia del diritto) e
l'Archivio Fulvio Monai. L'assunzione digitale comprenderà tutte le pagine, fino alla
4a di copertina. E
Google, oltre a sostenere ogni onere finanziario, fornirà alla
'Bsi' le copie digitali, per renderle disponibili anche su altre piattaforme. L'icona per la consultazione verrà posizionata in
'Sbn', accanto alle informazioni esistenti. I volumi saranno quindi spediti in uno
'scanning center' nel
Lazio, dove avverrà la digitalizzazione. Il primo
'lotto goriziano' partirà verosimilmente a febbraio. E i volumi saranno poi spediti, con cadenza regolare, fino al completamento del progetto, previsto entro i
primi mesi del 2019.
Per ulteriori info: http://www.bncrm.beniculturali.it/it/325/archivio-news/775/progetto-google-books