Avrete notato, in questi giorni, le riapparizioni televisive di un
Silvio Berlusconi sempre più
'biascicone', che dalle sue reti tv ci informava di tutti gli orribili pericoli che potrebbero provenire da
populisti, fascisti, estremisti, Partiti eversori e via dicendo. Insomma, il solito linguaggio, che si è concluso con la solita frase:
"Per questo sono ancora qui". Non per farsi gli
'affari' suoi, come ha fatto sin dal
1994 a oggi, ma per
"salvare l'Italia". Questa disgustosa
destra italiana non cambia mai
'pelle': non importa che si travesta da
Forza Italia, Lega Nord o
M5S: il motto è sempre, parafrasando
Corrado Guzzanti: "Ci facciamo tutti i 'cavoli' nostri". Mentre
l'82enne Silvio, arzillo come un gatto cieco e senza denti, ripeteva il suo antico
'refrain' con la certezza che i suoi
'coetanei' lo seguiranno come il gatto segue il topo, dalla
Lombardia è giunta la favolosa notizia che il
referendum consultivo sull'autonomia regionale è stato, appunto, solamente tale. E che non avrà
nessun valore politico che non sia quello di rafforzare la posizione politica di
Roberto Maroni al momento della trattativa col Governo (e con
Salvini per il controllo della Lega). Dunque, la
Lega Nord al potere in
Regione Lombardia, ha speso
53 milioni di euro per un referendum che serve solo a
Roberto Maroni: soldi pubblici, ovviamente, così come pubblici erano i
49 milioni di rimborsi elettorali con i quali il Partito di
Bossi, Maroni e
Salvini si fece, secondo la sentenza del
Tribunale di Genova, allegramente i
'cavoli' suoi, tra diamanti della
Tanzania, varie ed eventuali. Insomma, sempre e solamente ai
'cavoli' loro, pensano questi qui.