"Tutti noi, personalità provenienti da differenti correnti democratiche del nostro Paese e anche da differenti responsabilità nell'ambito della politica italiana ed europea, animati da sentimenti di sincera amicizia verso la nazione spagnola e il popolo catalano, innanzi agli sviluppi della situazione vogliamo esprimere la nostra preoccupazione per l'evolversi degli eventi. Riteniamo non siano né le forzature parlamentari, né le misure giudiziali e di polizia conseguentemente adottate, le condotte più adatte per risolvere una controversia di natura politica. Questi fatti hanno già creato un complesso 'ingorgo' giuridico e un confronto politico e sociale assai aspro. Per questo auspichiamo un ritorno al dialogo fra lo Stato spagnolo e la Generalitat catalana fondato sulla ragione politica, nel rispetto della libertà d'espressione e dei principi democratici consolidati nella nostra Comunità europea. Insistiamo, dunque, sul dialogo nelle istituzioni parlamentari come unico mezzo per avvicinare posizioni differenti e arrivare a un accordo convincente, che salvaguardi l'aspirazione democratica di tutti i popoli della nazione spagnola e un ritorno a una convivenza civile, nell'interesse di tutti noi che ci sentiamo cittadini della Comunità europea".ROMANO PRODI, già
Commissario UePIERO FASSINO, già ministro della Giustizia e inviato speciale UeVITTORIO CRAXI, già sottosegretario agli Affari Esteri