L'estate è da sempre sinonimo di
'tormentone', soprattutto se parliamo di musica. I brani che nel corso degli anni si sono distinti, acquisendo di diritto tale fama, hanno infatti segnato la
colonna sonora estiva di molti di noi. Sin dal
1960, dalle balere alle prime discoteche sono stati ballati i motivi più ritmati e sincopati, capaci di farci divertire o canticchiare a
'squarciagola'. Da giugno a settembre, le canzoni accompagnano la bella stagione: svariate sono le melodie che anno dopo anno si sono susseguite, rimanendo impresse nella nostra testa per lungo tempo. Sono motivi innanzitutto
'orecchiabili' -
'easy listening', dicono gli inglesi - che giocano sull'immediatezza: sonorità e timbro musicale sono di facile fruizione, allo scopo di raggiungere ogni tipo di pubblico. I brani, dagli
anni '60 sino a oggi, sia stranieri, sia italiani, navigano tra il
rock, il
soul e il
romantico, nascendo dapprima in
Gran Bretagna e negli
Stati Uniti. Ma anche il genere
neomelodico italiano ha spesso
detto la 'sua'. Gli artisti capaci di riempire giornate intere hanno saputo resistere ai cambiamenti storici: i
'nostrani' Gianni Morandi, Mino Reitano, Al Bano, Patty Pravo, Caterina Caselli e
Rita Pavone hanno introdotto
polifonìe diverse, soprattutto le ultime due, puntando sul
'grintoso yéyé', mentre il
twist, con
Edoardo Vianello e
Peppino di Capri, vide anch'esso la luce in tale contesto. Dal
Brasile giunsero anche la
samba e il
'chachacha', che vivacemente si innestarono sul
liscio romagnolo, suonato nelle balere estive e portato in auge da
Raul Casadei e dalla sua orchestra. In tempi più recenti, il
'pop', che sta per musica popolare alla portata di tutti, ha trovato la sua forma espressiva nella sua derivazione dal
rock and roll. Esso è diventato un genere che si esprime con modulazioni fresche, adattandosi al linguaggio contemporaneo. Ultimamente, per esempio, siamo
'bombardati' da tracce trasmesse alla radio di frequente:
Francesco Gabbani quasi ci
'stordisce' con
'Tra le granite e le granate'; al contrario,
Takagi & Ketra (feat Lorenzo Fragola, Arisa) e il loro
'Esercito del selfie' ci parlano della nostra
modernità tecnologica e della sua
"mancanza in carne e ossa". Si contendono il titolo di
'tormentone' dell'estate 2017 altre canzoni dall'imprinting
rap, ma dal ritmo latino, come
'Despacito', di
Luis Fonsi, o
elettro-pop come
'Volare' di
Rovazzi (con l'amichevole partecipazione di
Gianni Morandi). Qualcosa di raffinato e suadente lo offre
Clean Bandit con
'Symphony' (feat. Zara Larsson), un brano arricchito da alcuni tratti
'dance' che saltano subito all'orecchio. Anche
'No lie' di
Sean Paul (feat. Dua Lipa) si sviluppa intorno al genere della
'dance hall', a sua volta
'sottogenere' del
reggae, che trovò origine in
Giamaica nel
1979. Fanno a
'gomitate', invece,
'Súbeme la Radio' di
Enrique Iglesias (feat. Descemer Bueno, Zion & Lennox), 'Tutto per una ragione' di
Benji & Fede (feat. Annalisa) e
'What happened last night' dei
The Kolors. Infine, anche il
rap e
l'hip-hop destano l'ascolto in questa lunga e calda
estate 2017. 'Senza pagare' di
J-Ax & Fedez e
'Bon Appétit' di
Katy Perry, cantata con i
Migos, celebre
trio hip-hop, avanzano invece nelle feste in spiaggia e nei locali della riviera romagnola. Roba da
'cervelli all'ammasso'? Non sempre. Molte sonorità s'inseriscono nella storia della musica moderna, avvalendosi di linguaggi comuni e a noi familiari.
Italiano, spagnolo, francese e
inglese - lingua ormai universale - sono gli idiomi con cui vengono scritti testi che vanno quasi immediatamente a memoria, poiché facili e semplici. Un pensiero va senz'altro dedicato anche ai
'mitici' anni '80, l'epoca dei
Righeira, dell'elettropop, della
new wave (movimento della seconda metà degli anni '70, che discendeva dal
punk rock) e
dell'italo 'disco' (sottogenere della disco music).
'Vamos a la playa' dei
Righeira, nel
1983 diede il benvenuto all'estate dei nostri
primi amori (e relative
delusioni...). Ma in seguito, i
Righeira ritrovarono il successo con
'L'estate sta finendo' del
1985, raggiungendo il primo posto delle classifiche. Il loro
45 giri risultò, alla fine, il nono più venduto in quell'anno. Anche
Giuni Russo esplose nel
1982 con
'Un'estate al mare', scritta da
Franco Battiato, ma arricchita dai raffinati arrangiamenti del grande
Giusto Pio, a segnalare come un certo
'tocco' di qualità giustificasse, molto spesso, il successo commerciale di alcuni brani.
Giuni Russo, artista poliedrica dalla voce estesissima, con quella canzone raggiunse i vertici delle classifiche italiane e lì rimase per oltre
otto mesi: potere dell'estate e dei sui riti vacanzieri. Nella lunga lista degli
exploit estivi troviamo anche molti brani di
Umberto Tozzi (Ti amo; Gloria), mentre nell'estate del
1980 il romanticismo di
Gianni Togni e della sua
'Luna' non lasciò scampo a nessuno. Poi vennero i controversi
anni '90 e gli
883, con le loro
'nounce' pop-dance e la hit
'Nord Sud Ovest Est' del
1993. A questo
'trenino' di successi possiamo agganciare anche
'Barbie Girl' degli
Aqua (1997), l'alienante
'Macarena' dei
Los del Rio (1996) e
'Livin la vida loca' di
Ricky Martin (1999). E chi non ricorda
'Tre parole' di
Valeria Rossi (2001)? E
Shakira? Un'artista che ha abbracciato il
pop-latino, la
dance pop e la
world music interpretando con il gruppo sudafricano
'Freshlyground' il brano
'Waka Waka' (This Time for Africa - 2010), che prendeva spunto dalla canzone tradizionale camerunense
'Zangalewa', di cui è stato ripreso il ritornello quasi per intero. Un
'pezzo' divenuto popolare anche perché commissionato dalla
Fifa come inno ufficiale dei
mondiali di calcio 2010, svoltisi quell'anno in
Sudafrica. Altre canzoni commerciali divenute famose negli ultimi anni sono quelle lanciate da
Alvaro Soler ('El Mismo Sol' del
2015 e
'Sofia' dell'anno seguente),
dall'intrigante Estelle con la sua
'American boy' (featuring Kanye West) e da
Pharrell Williams, che con il suo stile
funk contemporaneo, R&B e
pop-rock fece
'centro pieno' con l'indimenticabile
'Happy' del
2014, più volte reinterpretata da artisti di tutto il mondo. Infine, non possiamo non includere le sonorità dolci e avvolgenti di
Lana Del Rey in
'Summertime sadness' (2012), che conclude questo nostro viaggio tra i
'tormentoni' dell'estate trascinandoci verso nuove consuetudini e ritmi tra
alternative rock e
indie rock, in cui si sperimentano paesaggi sonori acustici e naturali, con incursioni classiche
(baroque pop), elettroniche
(trip hop) e nel
'soul bianco', rievocando ambienti calmi e distensivi che ci aiutano a raggiungere quel lieve
relax a lungo desiderato nella nostra vita quotidiana, ma che solo
l'estate è capace di rendere indimenticabile.