Il bravo telecronista sportivo
Franco Bragagna esultava, lo scorso 21 luglio, seguendo il velocista
Filippo Tortu vincere i
100 metri ai
Campionati europei juniores di
Grosseto con il tempo di
10 secondi e 73 centesimi (il primato mondiale femminile è di
10 secondi e 48 centesimi e le donne corrono, ormai abitualmente, attorno ai
10" e 70 - 10" e 80). La corsa di
Tortu è indubbiamente
elegante, esteticamente pregevole, bello da vedere. Egli ha un record
'personale' di
10 secondi e 15 decimi che non sembra nemmeno suo, ma se glielo hanno assegnato, in qualche momento deve averlo ottenuto. L'entusiasmo di
Bragagna ci è comunque apparso fuori luogo, perché - anche se il vento contrario era di
4 metri e mezzo, importantissimo: una roba da
35/40 centesimi in più all'arrivo - la sensazione è stata quella di avere a che fare, ormai, con un Paese le cui
prestazioni sono a un livello così basso da portarci a essere entusiasti di qualsiasi perfomance
"avesse potuto essere migliore", quasi che il vento contrario, sottile metafora, non fosse per i nostri concittadini l'ostacolo che fa rallegrare il saggio, ma l'ennesima
'scusa' con cui prendersela. Del resto, c'è poco da stare allegri: siamo in
un'Italia ormai
'tripolare', nella quale una delle principali forze politiche ha come cifra la
delegittimazione di coloro che nella vita hanno fatto
qualcosa d'importante, in qualsiasi campo, in modo da riuscire a far passare il messaggio che i suoi
imbarazzanti esponenti non siano i rappresentanti di una
cittadinanza rozza, incolta, cialtrona, ciarliera, impreparata e
ignorante, ma soprattutto
socialmente invidiosa. Si tratta della più spaventosa
manipolazione propagandistica degli ultimi decenni: nuovi
'gèni della lampada' pronti a esaudire ogni desiderio. I loro
trionfi romani, ci riferiamo alle grida e agli insulti contro la
sindaca Raggi a
San Lorenzo e contro
l'assessora Montanari il giorno successivo, con quest'ultima che ha accusato i romani, ormai esasperati, di esser
"stati mandati da qualcuno", sono la prova di come i
'cittadini a 5 stelle' che hanno conquistato, non si sa come, anche se purtroppo si sa, gli scranni del potere, non sappiano in realtà fare
un accidente di niente. E, anziché rendersene conto e fare ammenda, facciano come
il buon Bragagna, il quale per mestiere è costretto a entusiasmarsi per un
risultato mediocre in mezzo al
nulla. Un nulla che proietta il
M5S verso l'assoluto, poiché non è l'impresa a essere straordinaria, ma il
vuoto italiano a essere
cosmico.