Andrea Giulia"Tor Bella Monaca caput mundi. Stavolta per davvero, affinché ripartire dalle periferie non sia soltanto una bella frase, ma un impegno e una realtà". Questo il tema centrale dell'intervento che Stefania Catallo, presidente del centro antiviolenza 'Marie Anne Erize' di Tor Bella Monaca, dallo scorso mese di marzo a 'rischio-sfratto' da parte del Municipio VI governato dai 5 Stelle, ha affermato il 1° luglio scorso in piazza SS Apostoli, in Roma. "E' stata una bellissima sorpresa", aggiunge la Catallo, "esser convocate a parlare a una piazza intera, portando l'esperienza della nostra struttura". L'occasione era quella della presentazione del progetto di Giuliano Pisapia: '1 luglio insieme: nessuno escluso'. Sul palco, anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha voluto accanto a sé la Catallo e il centro che lei rappresenta, dopo l'incontro avvenuto a marzo scorso a Tor Bella Monaca. "Il centro antiviolenza tradizionale va superato e integrato, attraverso  l'accesso alla cultura e alla formazione lavorativa", ha spiegato Stefania Catallo, "ed è su questo che ci siamo impegnate finora, perché la paura si sconfigge con la consapevolezza del proprio valore, concedendosi la libertà di chiudersi definitivamente alle spalle quella porta che sembrava insuperabile. E' importante, allo stesso modo, formare le giovani generazioni al rifiuto di questa forma di violenza, attraverso l'educazione scolastica. Mi duole, però, constatare, come in alcuni casi la lotta alla violenza di genere sia diventata solamente un grande business, attraverso il quale accedere a fondi europei e statali, senza portare avanti nulla di concreto o di innovativo. Mi chiedo come mai allora, sia possibile per noi, a Tor Bella Monaca, creare cultura e formazione senza avere mai avuto un euro di fondi pubblici. In pratica, offrendo lo stesso servizio a costo zero. Certa politica, o meglio pseudopolitica,  ha provato fastidio per questo e sta tentando fortemente di distruggere il nostro progetto sociale con atti e insinuazioni. Che si accomodino, abbiamo risposto. Questa approssimazione demagogica", ha concluso la Catallo, "ha i giorni contati: abbiamo bisogno di persone preparate e capaci, che siano in grado di agire e anche di ascoltare". Sempre il 1° luglio, al centro antiviolenza 'Marie Anne Erize' di Tor Bella Monaca in Roma, è stato presentato il progetto della 'Comunità di destini', inteso alla condivisione di finalità e di obiettivi comuni, che inizierà in via sperimentale con una prima comunità di 'giovani madri', le quali porteranno le loro proposte e le loro richieste direttamente alla politica, senza intermediari. L'idea di fondo è quella di avvicinare la politica alle persone ed è già stata presentata per la prima volta nel marzo scorso a Civitavecchia da Fabio Angeloni (Pd) e accolta con interesse dal centro intitolato alla modella franco-argentina Marie Anne Erize.


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