Tra i
capolavori della politica italiana, quella che governa o pretende di farlo, spiccano questa settimana le ennesime
guerre fratricide a
sinistra. Si tratta di una
sinistra meglio definibile come quella cosa informe che pretende di occupare uno spazio già occupato da infinite cose informi in passato e che, naturalmente, se la prende con il
Pd, che tutti si ostinano a considerare un
Partito di sinistra al quale fare la guerra in quanto tale. Ma il
Pd non è un
Partito di sinistra: è un
Partito di centro che guarda ai
moderati di entrambi gli schieramenti. Pare che nessuno se ne sia accorto. Come pare che nessuno si sia accorto che per tutta la
"ggente" di sinistra d'Italia, ci sono a disposizione una serie infinita di sigle deliziose: da
Mdp (che non è di
sinistra, bensì di
destra, come tanti prima di loro), a
Rifondazione comunista, alla cosa progressista di
Pisapia, ai
comunisti imbufaliti, a
Sinistra italiana, ai
Verdi. Poi ci sono i
'rifondaioli' di sinistra perché gli altri non sono
abbastanza di sinistra, i
comunisti più
comunisti dei
comunisti imbufaliti, c'è un
Pci rifondato perché, per
guardare avanti, bisogna sempre
guardare indietro, come faceva
Greta Garbo coi film di
Greta Garbo nella famosa poesia di
Corrado Costa. E poi c'è
Civati, che per lo meno sta lì e
dove lo metti sta. Sono tutte quelle
sinistre che vogliono essere
più a sinistra delle
altre sinistre e che, di recente, hanno resuscitato
Berlusconi. A loro vogliamo fare tanti complimenti. Anzi, tantissimi. Poi ci sono i
capolavori a 5Stelle: 669 licenziamenti di qua,
scioperi di là,
sindache che non sapevano niente di ciò che succede nelle municipalizzate,
sindache indagate per questioni risibili come
1526 feriti e
un morto. Poi ci sono quelli di
Palazzo Civici che non sanno nulla della
sindaca indagata, perché
"nulla ricevettero" e ci sono, quindi, amministrative dove i
miracoli a 5Stelle non si sono ripetuti, ma naturalmente si ripeteranno alle politiche. Lo dice
Di Maio, sbagliando i verbi, costruzione, sintassi e persino la punteggiatura. Il miracolo sarebbe non aver sbagliato nulla. Quindi - e questo è l'ultimo capolavoro in elenco - c'è
l'accusa del Pd al segretario del Pd, votato da due milioni di persone, di non essere adatto a guidare il Partito. Ricordiamo che, nel
2013, fu il
Partito democratico a vincere le elezioni: con uno scarto miserrimo, ma le vinse. Oggi, invece,
ad aver perso le comunali è soltanto
Renzi. Vista l'aria che tira in politica e visti i tanti capolavori, riteniamo di poter prevedere, senza nemmeno sforzarci troppo, cosa accadrà nei prossimi mesi. Ma ce lo teniamo per noi, perché in mezzo a siffatto
'cialtrume' non mancheranno gli
'oracoli' pronti a cambiare idea nel
post-seggi elettorali. E' tutto quasi meglio di
Buster Keaton. Vero è che lui, il suo mestiere, per lo meno lo sapeva fare.