Matteo Renzi ha fatto il
miracolo: si è diretto innanzi alla tomba di
Silvio 'Lazzaro' Berlusconi, ha vaticinato la propria linea
'centrista' da orfano di
'mamma Dc' e,
"in soli 3 anni", come ha fatto notare il sagace comico
Maurizio Crozza, è riuscito a
'estumulare' e, al contempo,
resuscitare il
cavaliere di Arcore, con tanto di
destra irrazionalista al seguito. Meglio di così non si poteva fare, soprattutto sotto un profilo
'teologico'. Sarà forse
'The passion of Matthew' il vero
'cult movie' del
2018? Di certo, in molti a
largo del Nazareno stanno alacremente lavorando a una produzione cinematografica di questo genere. Tuttavia, tralasciando le
battute al 'vetriolo', quel che si è notato in quest'ultima tornata amministrativa è una sorta di
'galassia qualunquista' che, quando non trova il
centrodestra unito, si sposta sul
Movimento 5 Stelle, come accaduto, questa volta, a
Carrara. Oppure, se i
'pentastellati' non raggiungono il secondo turno, come a
L'Aquila, questa
stravagante 'nebulosa terrapiattista' torna sui propri passi e vota per il
centrodestra: un qualcosa di sconosciuto a tutte le democrazie del mondo, le quali, invece, sono solite orientarsi in base a
un'alternanza di governo tra due
distinte 'squadre' di
amministratori politici. Ecco per quale motivo la
governabilità, in
Italia, è sempre stata
un'eccezione, mentre
l'instabilità, viceversa, è praticamente una
regola. Oltre a ciò, è molto simpatico notare la ricerca appassionata di
Matteo Renzi della propria
'madre naturale', la
Democrazia cristiana. Una sorta di tragedia da libro
'Cuore', che sta conducendo il
Partito democratico, letteralmente
'dagli Appennini alle Ande'. Intendiamoci: è persino
auspicabile che il
centrodestra riesca a
'espugnare' capoluoghi di provincia o di regione che, per lunghissima tradizione, sono sempre stati amministrati dalla sinistra
(Pistoia, Piacenza, La Spezia, la stessa
Genova), poiché l'alternanza di governo deve valere anche per questi casi. Tuttavia, le vittorie del
Pd nel
Mezzogiorno (Taranto, Lecce, alcuni comuni importanti della Campania) congiunte agli
inattesi 'exploit' a
Padova e
Belluno (l'antico
Veneto 'bianco' che torna alla luce: un'altra resurrezione,
ndr) riconfigurano, anche se un po' a
'macchia di leopardo', quegli antichi e dimenticati
'feudi' di
potere cattolico che credevamo, ormai,
estinti. Quest'ultimo dato testimonia apertamente quel
'cambio di pelle' che
Matteo Renzi e la dirigenza politica a lui
'fedele' ha perseguito con
ottusa ostinazione, senza minimamente comprendere che gli italiani, da molto tempo, chiedono alla sinistra riformista
"qualcosa di completamente diverso". Infine, rimanendo ancora per un istante sulle
profetiche 'gag' comiche dei
'Monty Python', in questa tornata elettorale il
Movimento 5 Stelle si è presentato a noi con un
quesito: dietro a quale
cespuglio nascondersi per riuscire a
non eleggere un sindaco? La questione può considerarsi apprezzabile, nella sua originalità. Tuttavia, se il
cespuglio non è quello di
destra, né quello di
sinistra, diviene giocoforza naturale
'bombardare' quello
di mezzo. Ciò conferma la
prima regola per riuscire a
non eleggere un sindaco: mai mostrarsi in
coalizione con nessuno. Né col
cespuglio di centrodestra, né con quello di
centrosinistra.