Fabrizio FedericiPer la Giornata mondiale del Rifugiato dello scorso 20 giugno, l'Associazione medici di origine straniera in Italia, Amsi, ha rinnovato il proprio appello a favore della 'cittadinanza temperata', in sintonia col ddl attualmente all'esame delle Camere che prevede la concessione della cittadinanza ai figli nati in Italia da immigrati residenti legalmente ormai da anni residenti nel nostro Paese, a condizione che compiano un percorso formativo sulla Storia, la cultura e l'ordinamento giuridico italiani. A tal proposito, l'Amsi ha lanciato in questi giorni un Manifesto, intitolato: #SanitàeMulticulturalismo. Il documento è frutto delle proposte e delle iniziative dei professionisti della sanità, italiani e di origine straniera, i quali si sono messi in gioco per migliorare insieme il sistema sanitario nazionale, sentendo l'esigenza di associare la medicina alla conoscenza culturale e religiosa e di rafforzare i servizi socio-sanitari in vista di un'immigrazione qualificata e programmata. Tra i punti sollevati: a) garantire il diritto alla cura universale; b) contrastare le cure 'fai da te'; c) sì a una legge europea sull'immigrazione che si muova sui 2 binari delle politiche di accoglienza e integrazione e sul rispetto dei doveri civili, nella garanzia della sicurezza per tutti i cittadini; d) promuovere la ricerca e l'innovazione; e) autorizzare a livello nazionale la pratica della circoncisione; f) creare un albo specializzato per i mediatori culturali; g) promuovere l'aggiornamento professionale, con corsi Ecm su tematiche d'attualità; h) contrastare la medicina 'difensiva', un fenomeno, quest'ultimo, tipico dei Paesi industrializzati che, a causa la scarsa fiducia reciproca medici-pazienti, genera ogni anno spese elevate per interventi di avvocati e una massa di esami clinici, in realtà spesso inutili, prescritti dai medici ai pazienti "per precauzione", con un'alleanza tra i pazienti e i professionisti della sanità; i) tante altre questioni tese a contrastare l'isolamento e la radicalizzazione verso il terrorismo stile 'franco-britannico', dei giovani con disturbi della personalità e dell'identità. Il manifesto, promosso dall'Amsi, dall'Unione medica Euro-Mediterranea (Umem), dal Movimento internazionale 'Uniti per unire', dalla Fimmg Lazio e da 'Emergenza Sorrisi - Doctors for Smiling Children' Onlus, in collaborazione con la Fimmg nazionale, la Comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai) e di varie confederazioni internazionali, ambasciate, comunità straniere, scuole e associazioni, è stato annunciato ufficialmente nel corso del Congresso nazionale dell'Amsi. Centrato sul tema 'Patologie vertebrali: dalla diagnosi al trattamento riabilitativo' (primo convegno del XVIII corso d'aggiornamento internazionale e interdisciplinare dell'Amsi stessa) e svoltosi a Roma presso la clinica 'Ars Medica', ha visto la partecipazione di oltre 100 professionisti della sanità, italiani e d'origine straniera, che si sono confrontati, con accreditamento Ecm, su importanti temi scientifici, deontologici, medico-legali e sociali. "Oggi, il ruolo del medico e del professionista della sanità deve rappresentare una chiave per la conoscenza tra i popoli e le culture, e anche per le buone pratiche dell'integrazione", ha dichiarato, in conclusione del Congresso, Foad Aodi, medico fisiatra, 'Focal Point' per l'integrazione in Italia per l'Alleanza delle civiltà Unaoc (organismo dell'Onu) e  fondatore di Amsi e Umem. "Ci auguriamo", ha aggiunto Aodi, "che i rifugiati trovino un'Italia e un'Europa pronte a curare e ad accogliere chi fugge dal proprio Paese a causa della guerra, e a promuovere la conoscenza, l'informazione lo scambio socio-sanitario e l'aggiornamento professionale, come ribadito nel nostro Manifesto. Diciamo #Iussolitemperato, per consentire ai figli degli immigrati di ottenere la cittadinanza italiana - punto che abbiamo già più volte sollevato in passato - dopo aver sostenuto un ciclo scolastico e dopo aver approfondito la cultura, la lingua e la Storia italiana. Solo così contribuiremo  a combattere quella crisi d'identità e quel senso di inferiorità di cui soffre il 50% dei giovani immigrati che non hanno la cittadinanza italiana", ha concluso (per chi voglia aderire e contribuire ulteriormente al 'Manifesto', scriva a www.unitiperunire.org o www.amsimed.org). A valorizzare il lavoro di Amsi e dei 60 mila professionisti della sanità (medici, infermieri, fisioterapisti, farmacisti, odontoiatri, psicologi) di origine straniera operanti in Italia, il messaggio di saluto e di sostegno da parte del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, riferito "all'impegno profuso dalla stessa Associazione nell'ambito della cooperazione e del dialogo tra i popoli, nonché all'opera prestata nell'assistenza agli immigrati e ai rifugiati". Sostegno e apprezzamento per le attività di Amsi sono stati espressi anche da Barbara Mangiacavalli, presidente dell'Ipasvi e dal ministro plenipotenziario, Enrico Granara, coordinatore per gli Affari multilaterali del Mediterraneo e del Medio Oriente presso il Maeci, il quale ha ricordato, in qualità di supervisore alla Farnesina delle attività della Ride, la Rete italiana per il dialogo Euro-mediterraneo, "il prestigioso incarico onorifico, conferito da due anni a questa parte al professor Aodi dal ministero degli Affari Esteri, per testimoniare - a beneficio dell'Alleanza delle civiltà delle Nazioni Unite -  le buone pratiche che egli realizza in prima persona e che contribuisce a realizzare sul piano dell'accoglienza e dell'integrazione in Italia, attraverso il suo operato nell'Amsi, nella Comai e in 'Uniti per unire'. Il contributo di testimonianza del professor Aodi", ha proseguito il ministro Granara nella lettera, "è stato e continua a essere importante, soprattutto in relazione ai suoi frequenti interventi in  stampa e in televisione, specie in occasione di fatti che si impongono all'opinione pubblica. Momenti in cui è essenziale richiamare tutti ad avere uno spirito razionale, ogni qualvolta si affrontino temi complessi come i flussi migratori e le inevitabili connessioni con i problemi dell'ordine pubblico". Nel corso del convegno, è stato riconfermato all'unanimità l'ufficio di presidenza dell'Amsi: "Sosteniamo il messaggio di multiculturalismo portato avanti con coraggio dai medici di Amsi, Umem e Fimmg", ha dichiarato Massimo Sabatini, portavoce di Umem e membro del Consiglio direttivo di Fimmg Lazio, "e crediamo che il lavoro svolto dal medico di famiglia, in Italia, sia fondamentale per garantire a tutti i cittadini il loro diritto universale alla salute. Per questo invitiamo a nostra volta i medici e i professionisti della sanità a informarsi e a conoscere i pazienti, nel rispetto delle loro diversità culturali e religiose, rafforzando il rapporto di fiducia che hanno con loro". Secondo Fabio Massimo Abenavoli, coordinatore del dipartimento Cooperazione internazionale di 'Uniti per unire' e presidente di 'Emergenza Sorrisi-Onlus', "noi vogliamo lavorare insieme, mettendo in gioco le nostre competenze ed esperienze per portare avanti lo scambio socio-sanitario e la cooperazione tra i professionisti della sanità di tutto il mondo. Solo creando occasioni di confronto tra gli operatori e i medici", ha concluso Abenavoli, "possiamo consentire alla medicina di progredire, in direzione della scienza e della solidarietà". In tale contesto e come incentivo all'innovazione e alla tecnologia, l'azienda multinazionale Btl-Italia, insieme al Centro Studi accademico scientifico e culturale B-Academy, attraverso le parole dei propri delegati, Antonio Forte, Sandro Camagna e Daniele Morfino, hanno ribadito il proprio sostegno "alle attività di aggiornamento professionale di Amsi e Umem". I tre delegati hanno inoltre presentato il presidio sanitario S.I.S. (Sistema Super Induttivo) del quale si sta valutando l'efficacia - con risultati promettenti - come strumento di terapia antalgica con l'emissione di campi magnetici ad alta intensità. E' seguito, infine, l'intervenuto del dottor Diego Pizzicaroli, Presidente di Asso (Associazionismo sindacale solidale organizzato) che ha concluso la giornata di lavori ribadendo "l'adesione di questa confederazione e delle realtà affiliate al Manifesto #SanitàeMulticulturalismo, veicolandone il messaggio nel mondo sindacale e delle imprese, italiane e europee".


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