Vittorio LussanaUno dei numerosi problemi italiani non è solamente quello di una classe politica inconcludente, di una concezione ricattatoria dell'economia di mercato, oppure di una globalizzazione divenuta soffocante. Sotto il profilo sociologico, qui da noi esiste anche una questione di genere: un'ottusa mentalità maschilista degli italiani. Sempre più spesso emerge un egocentrismo maschile collegato a forme di narcisismo caratteriale, a loro volta indotte da insoddisfazioni psicologiche personali che impediscono l'instaurarsi di comportamenti 'normali', o più genericamente ragionevoli. Sempre più spesso, si nota come certi 'arroccamenti' su posizioni assurde, personalistiche, o addirittura paradossali, appartengano a persone di sesso maschile. Quando il potere decisionale - ci stiamo riferendo, in questo caso, a quello semplicemente aziendale o amministrativo - viene gestito dalle donne, quanto da esse deciso giunge quasi sempre a compimento. Gli equivoci dissimulatori o giustificazionisti, nella maggior parte dei casi sono generati da soggetti maschi. Anche in politica o nelle amministrazioni locali, le donne riescono meglio, sia che siano di destra, o conservatrici, sia di sinistra, o progressiste. Tale corollario non riguarda le generazioni più giovani, ovvero quelle al di sotto della fascia 35-45 anni di età. Al contrario, tra ragazzi e adolescenti, il genere maschile risulta assai più concreto e ingegnoso rispetto alle ragazze. Ma via via che l'asticella della ricerca sale demograficamente di età, ci si rende conto che, negli uomini, non si sa bene cosa accada: sembra quasi che molti incontrino una serie di 'traumi' inspiegabili, che impediscono loro ogni ulteriore 'sviluppo' o acquisizione di informazioni dall'esterno. Per ogni problema della nostra vita quotidiana, sempre più regolarmente ci si imbatte nell'inetto 'spaziale'. E quasi sempre si tratta di un uomo. Facciamo notare che non stiamo inventando dal nulla una tematica astratta: la Phoenix associazione culturale, che presiedo dal 2010, è in grado di provare con documenti, dati, tabelle e ricerche scientificamente approfondite quanto andiamo affermando. Esiste una questione identitaria maschile, che si esprime secondo modalità e frequenze nemmeno troppo articolate: una parte di individui maschi ha comportamenti gentili ed educati, ma spesso si distrae, o vive in una sorta di 'nuvoletta' che li rende solo parzialmente efficienti sul lavoro; un'altra parte è pragmaticamente operativa, ma limitata da una sorta di codice 'binario', che non contempla alcun genere e tipo di 'stratificazione' culturale. Proponendo un esempio di geografia astronomica, è un po' come se esistesse una larga maggioranza di donne pienamente consapevoli che il pianeta Terra orbiti attorno al sole e, al contempo, giri su se stesso; un 25% di maschi è pienamente a conoscenza del fatto che il nostro mondo appartiene a un preciso sistema solare, ma ritiene che ciò sia avvenuto per opera di un miracolo, o a causa di motivazioni magiche misteriose; infine, un altro 25% di uomini sembra ancora oggi convinto che la Terra sia totalmente 'piatta' e che sia il sole a ruotare intorno a noi. Le donne, in pratica, hanno una mentalità dinamica ed evolutiva; gli uomini, invece, variano da una superficialità agghiacciante a un conservatorismo carico di pregiudizi incrollabili, chiusi all'interno di un'ottusità terrificante. Assicuriamo che il titolo di studio, in questa ricerca, c'entra assai poco: il maschio italiano risulta caratterialmente al di sotto di ogni dato 'standard' dell'Unione europea anche nel mondo delle professioni, anche tra artisti e intellettuali. E non c'è modo alcuno di convincerli che, oltre all'area del rettangolo, esistano forme geometricamente 'altre', anche di carattere solido. Segnaliamo, pertanto, questo risultato di alcuni nostri studi: il maschio italiano, nella maggior parte dei casi, non comprende assolutamente nulla di un qualsiasi problema che gli capiti di affrontare, almeno fino a quando la questione stessa non gli esploda concretamente tra le mani. Utilizzando un ulteriore esempio di carattere automobilistico, gli uomini italiani, fino a quando non si ritrovano 'in volo' con la propria autovettura, non si accorgono di aver proceduto su un viadotto e di essere finiti disastrosamente 'fuori strada'. Insomma, gli uomini italiani sono in buona parte rozzi e stupidi, mentre la maggior parte delle donne risulta assai più aperta e solidale, in quasi tutti gli ambienti e settori. E possiamo provarlo. Non sarà forse questo il motivo per cui, qui da noi, non si riesce più a combinare niente di 'buono'? A nostro modo di vedere, tali spiegazioni ci appaiono più che fondate. Anche se, al termine della ricerca, ci è venuto il dubbio di aver semplicemente registrato una delle tante 'vesti' di un problema assai più grande: quello della sostanziale e profonda ingiustizia vigente nella società italiana.




Direttore responsabile di www.laici.it e della rivista mensile 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it)

Lascia il tuo commento

Renzo - Volterra (Italia) - Mail - domenica 11 giugno 2017 16.13
Un fatto è anche che donne e uomini. sia insieme che separati, non dimostrano, purtroppo, molte capacità. Sicchè mi viene da pensare che ambedue siano sostanzalmente immaturi... almeno quelli che si rifugiano nel maschilismo e quelle che si rifugiano nel fennimilismo, nella generalità dei casi.
Roberto - Roma - Mail - domenica 11 giugno 2017 13.4
Un articolo divertente e spiritoso, credo.... Mi ha fatto molto ridere. In fondo, anche il giornalista è un uomo, disse qualcuno.


 1