Uno dei numerosi
problemi italiani non è solamente quello di una classe politica
inconcludente, di una concezione
ricattatoria dell'economia di mercato, oppure di una
globalizzazione divenuta soffocante. Sotto il profilo sociologico, qui da noi esiste anche una
questione di genere: un'ottusa mentalità maschilista degli italiani. Sempre più spesso emerge un
egocentrismo maschile collegato a forme di
narcisismo caratteriale, a loro volta indotte da
insoddisfazioni psicologiche personali che impediscono l'instaurarsi di comportamenti
'normali', o più genericamente
ragionevoli. Sempre più spesso, si nota come certi
'arroccamenti' su posizioni
assurde, personalistiche, o addirittura
paradossali, appartengano a persone di sesso maschile. Quando il potere decisionale - ci stiamo riferendo, in questo caso, a quello semplicemente aziendale o amministrativo - viene gestito dalle donne, quanto da esse deciso giunge quasi sempre a
compimento. Gli
equivoci dissimulatori o
giustificazionisti, nella maggior parte dei casi sono generati da
soggetti maschi. Anche in politica o nelle amministrazioni locali, le donne riescono meglio, sia che siano di
destra, o conservatrici, sia di
sinistra, o progressiste. Tale corollario non riguarda le
generazioni più giovani, ovvero quelle al di sotto della fascia
35-45 anni di età. Al contrario, tra ragazzi e adolescenti, il genere maschile risulta assai più
concreto e
ingegnoso rispetto alle ragazze. Ma via via che l'asticella della ricerca sale demograficamente di età, ci si rende conto che, negli
uomini, non si sa bene cosa accada: sembra quasi che molti incontrino una serie di
'traumi' inspiegabili, che impediscono loro ogni ulteriore
'sviluppo' o acquisizione di informazioni dall'esterno. Per ogni problema della nostra vita quotidiana, sempre più regolarmente ci si imbatte
nell'inetto 'spaziale'. E quasi sempre si tratta di un
uomo. Facciamo notare che non stiamo inventando dal nulla una tematica astratta: la
Phoenix associazione culturale, che presiedo dal
2010, è in grado di provare con documenti, dati, tabelle e ricerche scientificamente approfondite quanto andiamo affermando. Esiste una
questione identitaria maschile, che si esprime secondo
modalità e
frequenze nemmeno troppo articolate: una parte di individui maschi ha comportamenti
gentili ed
educati, ma spesso si distrae, o vive in una sorta di
'nuvoletta' che li rende solo parzialmente efficienti sul lavoro; un'altra parte è pragmaticamente operativa, ma limitata da una sorta di
codice 'binario', che non contempla alcun genere e tipo di
'stratificazione' culturale. Proponendo un esempio di
geografia astronomica, è un po' come se esistesse una larga maggioranza di donne pienamente consapevoli che il pianeta
Terra orbiti attorno al
sole e, al contempo, giri su se stesso; un
25% di
maschi è pienamente a conoscenza del fatto che il nostro mondo appartiene a un preciso
sistema solare, ma ritiene che ciò sia avvenuto per opera di un
miracolo, o a causa di
motivazioni magiche misteriose; infine, un altro
25% di uomini sembra ancora oggi convinto che la
Terra sia totalmente
'piatta' e che sia il
sole a ruotare intorno a noi. Le donne, in pratica, hanno una
mentalità dinamica ed
evolutiva; gli uomini, invece, variano da una
superficialità agghiacciante a un
conservatorismo carico di
pregiudizi incrollabili, chiusi all'interno di
un'ottusità terrificante. Assicuriamo che il
titolo di studio, in questa ricerca, c'entra assai poco: il
maschio italiano risulta caratterialmente
al di sotto di ogni
dato 'standard' dell'Unione europea anche nel mondo delle
professioni, anche tra
artisti e
intellettuali. E non c'è modo alcuno di convincerli che, oltre
all'area del rettangolo, esistano
forme geometricamente 'altre', anche di carattere
solido. Segnaliamo, pertanto, questo risultato di alcuni nostri studi: il
maschio italiano, nella maggior parte dei casi, non comprende assolutamente nulla di un qualsiasi problema che gli capiti di affrontare, almeno fino a quando la questione stessa non gli
esploda concretamente tra le mani. Utilizzando un ulteriore esempio di carattere
automobilistico, gli uomini italiani, fino a quando non si ritrovano
'in volo' con la propria autovettura, non si accorgono di aver proceduto su un
viadotto e di essere finiti
disastrosamente 'fuori strada'. Insomma, gli uomini italiani sono in buona parte
rozzi e
stupidi, mentre la maggior parte delle donne risulta assai più
aperta e
solidale, in quasi tutti gli ambienti e settori.
E possiamo provarlo. Non sarà forse questo il motivo per cui, qui da noi, non si riesce più a combinare
niente di 'buono'? A nostro modo di vedere, tali spiegazioni ci appaiono più che
fondate. Anche se, al termine della ricerca, ci è venuto il
dubbio di aver semplicemente registrato una delle tante
'vesti' di un problema assai più grande: quello della
sostanziale e
profonda ingiustizia vigente nella società italiana.