Diffondere la conoscenza del
Mediterraneo sotto ogni possibile angolazione. Innanzitutto, organizzando incontri di studio, seminari, attività congressuali; in secondo luogo, attuare un programma pluriennale di
'eventi d'incontro', con l'esecuzione di brevi regate d'altura non agonistiche, con le quali collegare i
porti italiani con altri
porti mediterranei, per lo sviluppo del dialogo interculturale e interreligioso. Questi gli obiettivi principali di
'OMeGA', Osservatorio mediterraneo di geopolitica e antropologia, associazione culturale apolitica, apartitica, aconfessionale, contraria a qualsiasi discriminazione che, presso il
Circolo della Marina di
viale Tor di Quinto in
Roma, ha presentato, in un incontro con la stampa, il progetto
'Rotte mediterranee' e, in particolare, la prima delle regate previste:
'Lungo le rotte del corallo'. "Un evento", ha spiegato
l'ammiraglio Enrico La Rosa, presidente dell'associazione e coordinatore dell'iniziativa,
"organizzato appunto da OMeGA insieme alla Fondazione di Sardegna e al Circolo romano sottufficiali della Marina. Col patrocinio di Ice-Italian Trade Agency (Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane), Unimed, Unione delle Università del Mediterraneo, Circolo canottieri di Cagliari, Co-mai (Comunità del Mondo Arabo in Italia), l'Amsi (Associazione medici d'origine straniera in Italia), Umem (Unione medica Euromediterranea), il movimento internazionale 'Uniti per Unire', la Federazione nazionale della Stampa italiana, l'Ordine dei Giornalisti del Lazio e altre importanti realtà. Una regata 'vela/motore', che avverrà dal 3 al 12 luglio prossimi, sulla rotta Cagliari-Annaba (Algeria)-Biserta (Tunisia)-Cagliari"."Durante gli scali", ha aggiunto
Aldo Andrenelli, ufficiale di Marina emerito, designato
Commodoro della flottiglia, "organizzeremo convegni su vari temi: ad Annaba, sull'attuale stallo del dialogo intermediterraneo; a Biserta, sull'ulivo come simbolo di pace e unità e sull'olio come volano di sviluppo economico, culturale e scientifico".
"Nonchè ingrediente essenziale della dieta mediterranea", ha sottolineato
Leopoldo Sposato, dirigente dell'Ice-Ita,
"il tutto, finalizzato a rafforzare i canali di confronto e cooperazione tra i Paesi del nord e del sud del Mediterraneo e portare un messaggio di dialogo e di convivenza pacifica".
"Per rilanciare il dialogo euromediterraneo", ha spiegato
Luca Attanasio, giornalista, moderatore della seconda parte dell'incontro dedicata al dibattito sui temi geopolitici e culturali,
"mi sembra giusto ripartire dalle parole di un maestro di pace come Giorgio La Pira, che tanti anni fa, prima del Concilio, definì il Mediterraneo "Un grande Lago di Tiberiade". Gesu' attraversò più volte quel lago per avviare scambi culturali, religiosi, economici coi popoli dell'altra sponda: nello stesso spirito dovrà muoversi questa regata".
"Come Co-mai, Amsi, Umem e Uniti per Unire", ha detto
Foad Aodi, medico fisiatra, fondatore di queste associazioni,
"porteremo senz'altro il nostro contributo, con quello stesso spirito con cui l'estate scorsa, dopo i terribili attentati di Nizza e in altre città europee, per rilanciare il dialogo interculturale e interreligioso organizzammo #Musulmaninchiesa (il 31 luglio) e l'11-12 settembre, con la partecipazione di 3 milioni di persone in tutta Italia di #Cristianinmoschea, iniziativa poi evolutasi, a fine anno, nella Confederazione internazionale laica e interreligiosa. Tutte iniziative che hanno contribuito alla serenità della convivenza, in Italia, tra le diverse culture e religioni garantendo, da un lato, un alto livello di prevenzione e sicurezza, dall'altro, politiche d'integrazione efficienti, nel quadro di un'Europa a due velocità".
"Il dialogo interculturale e interreligioso è doveroso", ha precisato
Mario Boffo, ambasciatore emerito, già capomissione diplomatica in
Yemen e
Arabia Saudita, "purchè, da un lato, si rispetti il principio fondamentale che ognuno ha diritto di professare liberamente la sua fede; dall'altro, l'esigenza, ribadita dalla recentissima sentenza della Cassazione, che gli immigrati decisi a vivere nel mondo occidentale si conformino alle norme giuridiche e ai valori della società in cui intendono stabilirsi. Ciò, ovviamente, non per non rispettare le libertà religiose e culturali, ma in considerazione della sicurezza pubblica come bene superiore da tutelare".
"Se si continua a non affrontare seriamente il problema immigrazione", ha ribadito
Germano Dottori, docente di Studi strategici presso la
'Luiss-Guido Carli', "a lungo andare in Italia rischiamo lo 'sconquasso sociale' e l'ascesa di movimenti di destra estrema, sul tipo di Alba Dorata in Grecia".
"Su questi terreni, però", hanno rimarcato, in chiusura,
Foad Aodi e
Luca Attanasio, rispondendo alle domande dei partecipanti, tra cui numerosi giornalisti,
"uno dei principali problemi da affrontare è la qualità dell'informazione, il più delle volte cattiva e fuorviante. Il problema immigrazione in Italia c'è senz'altro, ma non va sopravvalutato né esasperato: i dati ufficiali parlano chiaro: gli immigrati, in Italia, rappresentano, oggi, solo l'8% della popolazione e la comunità religiosa più consistente è sempre quella cristiana. Parlare di invasione islamica, come fanno, irresponsabilmente, certe forze politiche, è davvero fuorviante".
"I nostri movimenti", ha poi concluso
Foad Aodi, "continuano il loro impegno con 'OMeGA' e altre confederazioni a livello internazionale, affinché non fallisca il multiculturalismo in Italia come, invece, è fallito in Germania, Francia, Olanda, Belgio e Inghilterra. Questo perché in quei Paesi, i governanti non hanno voluto coinvolgere le comunità e associazioni di origine straniera nelle iniziative delle società che li ospitavano: non e' stata fatta politica di prevenzione a favore della sicurezza e si sono creati, invece, tanti 'ghetti' senza la presenza dei cittadini di altre nazionalità, nè si è riusciti a organizzare corsi di lingue, di cultura e legislazione, molto importanti per combattere la radicalizzazione giovanile e quella 'zona grigia' che, spesso, fa da incubatrice al terrorismo. Infine, non si è saputo condurre la lotta all'immigrazione irregolare e alla disoccupazione giovanile, che è diventata ormai una piaga mondiale". Le iscrizioni alla
'Regata mediterranea per la pace' si possono effettuare entro la prima decade di giugno scrivendo a:
omega.criticitamediterranee@gmail.com.