Ebraismo, dintorni e pace in Medio Oriente. Questo il tema del bel libro di Salvatore Lordi
“Quella striscia di pace…in Terrasanta” edito da Koinè Nuove Edizioni, mentre resta aperta la sfida ad una pace possibile. Così, all’indomani della nuova leadership palestinese,
il nuovo Medio Oriente di Abu Mazen si impegna sulla strada del
dialogo e del compromesso. Paradossalmente, la pace, oggi, resta ancora una doppia sfida: quella a Israele e ai gruppi radicali dell’Intifada.
“Auspichiamo un cessate il fuoco reciproco che metta fine a questa spirale viziosa di violenza", aveva detto il neo presidente subito dopo il suo insediamento. Questo anno appena iniziato potrebbe essere quello della svolta, se tutte la parti in causa saranno animate dalla stessa volontà politica. Nella terra di quei due popoli destinati a dividersi tutto, bene si inserisce un libro.
“Quella striscia di pace…in Terrasanta” non è il solito libro sul Medio Oriente e non parla di intrighi di guerra, non parla di divisioni, ma di
speranze di pace attraverso la voce di nomi noti che vivono tutti i giorni le difficoltà di quella terra. Ed è proprio questo il senso di questo testo che racchiude in uno scrigno, 22 racconti, esperienze di vita di chi vive il Medio Oriente. La chiave per aprire questo scrigno ce la da l’autore,
Salvatore Lordi e i protagonisti di questa strada di pace che l’autore ha cercato di percorrere:
Nemer Hamad, Avi Pazner, Janiki Cingoli, Manuela Dviri Vitali, Guido Olimpio, Victor Magiar, Menachem Ganz, Simonetta Della Seta, Flavio Lotti, Paolo Naso, Padre Ibrahim Faltas, Gilberto Mazzoleni, Luigi Sandri, Yitzchak Laor, Suor Silvia, Yossi Bar, Toni Capuozzo, Paolo Longo, Maria Giovanna Maglie, Adel Misk, Amjad Yakba, Yousef Salman. La prefazione è di Andrea Margelletti e Imam Yahya Sergio Yahe Pallavicini.
All’interno del volume, i temi sono differenti. Tuttavia, esiste una unitarietà di fondo dovuta, come primo elemento, alla grande capacità dell’autore di estrapolare, all’interno di decenni di conflitto, concetti come
“fratellanza” e “aiuto reciproco” ancora visibili in quel
Medio Oriente sotterraneo di palestinesi ed israeliani. Così, l’autore, nelle storie dei suoi personaggi, racconta un pezzo di pace, scoprendo come si può osservare la Storia da una prospettiva diversa dalla solita. La riflessione a cui porta questo libro ci pone di fronte ad un pensiero costante:
“la strada tracciata dalla pace è irreversibile…”, così come Salvatore Lordi ci indica nel descrivere il contenuto dell’opera e collocandola all’alba del 21esimo secolo.
Capo Redattore del giornale radio dell'emittente Radio Flash