Annalisa CivitelliLe vacanze non sono tutte uguali. Di diverse tipologie e su misura per ognuno di noi, esse delineano nuovi profili di viaggiatori e luoghi da visitare. Le vacanze 'digital detox' sono un esempio. E disintossicarsi dai dispositivi tecnologici ne delinea la particolarità. 'Detox' è un termine inglese che letteralmente significa: disintossicarsi. Ovviamente, il termine, in genere, viene riferito alla disintossicazione da sostanze tossiche, dal cibo o dall'alcool, dai farmaci alle droghe e molto altro. Ma il tipo di villeggiatura che presentiamo nel presente servizio si inserisce pienamente in tale contesto, poiché in questa tipologia di vacanza, per un determinato periodo di tempo ci si disconnette dal mondo virtuale per connettersi con quello reale. Essere iperconnessi ormai è uno standard per tutti. Pertanto, 'staccarsi' da cellulari, pc e tablet può essere considerata un'ardua impresa. Tuttavia, le 'vacanze detox' sono sempre più richieste: trascorrere una giornata in montagna senza il cellulare, oppure soggiornare in strutture 'fuori rete' si può. Andiamo dunque a scoprire quali strutture aderiscono a tale formula, dato che soddisfare una richiesta che tempo fa era considerata normale, oggi sembra risultare fuori dagli schemi ordinari. Sardegna, Toscana, Veneto, isola d'Elba, lago di Garda e Dolomiti sono i luoghi e i territori italiani in cui la domanda ha richiesto la nascita di alcune oasi di tranquillità, benché anche l'estero riservi molte sorprese. Il 'Poecylia resort', innanzitutto, si trova all'interno dell'isola di San Pietro (Carloforte) in Sardegna. Situato nella zona più selvaggia dell'isola, è un luogo dove si trascorre il tempo secondo uno stile di vita che molti considerano obsoleto o superato. Tra i primi resort sorti in Italia, esso si distingue per la natura suggestiva, in cui è possibile rilassarsi: senza interferenze hi-tech è, dunque, possibile riconnettersi con se stessi. Un luogo dunque dove il tempo scorre lentamente e, a detta dei proprietari, è possibile 'ritrovarsi' anche grazie all'area di meditazione e relax. Il luogo stesso deve bastare. Tant'è che le camere sono sprovviste di televisione, telefono, internet, frigobar o anche aria condizionata. Un resort a misura d'uomo, sconsigliato alle persone 'frettolose', che amano pianificare il viaggio ideale e sono alla ricerca dell'hotel perfetto. Non è infatti facile lasciare il proprio smartphone nel cassetto: a volte, la decisione di trascorrere delle 'vacanze detox' è frutto di una volontà personale; al contrario, un programma dettagliato per allontanarsi da internet può essere una valida alternativa. Anche Veneto e Toscana entrano in questo tipo di 'pacchetto vacanze': l'isola di San Francesco del deserto (vicina a Burano e Torcello) e il Santuario della Verna, in provincia di Arezzo, nell'Appennino toscano, sono località di preghiera e spiritualità. Disconnettersi dalla tecnologia può infatti significare un abbraccio anche verso il turismo religioso. Nell'isola di San Francesco, fin dal 1230 vivono i Frati Minori e si può soggiornare da loro qualche giorno: guidati da un francescano si può visitare l'isola. Al Santuario della Verna, invece, risiedono i Frati Cappuccini, i quali ospitano chiunque desideri stare in un luogo silenzioso per riflettere. Sempre in Toscana, esattamente all'isola d'Elba, la villeggiatura proposta dal 'Boutique Hotel Ilio' di capo Sant'Andrea vieta qualsiasi uso della tecnologia. Il sociologo Hans Magnus Enzensberger dichiarò un giorno: "Il tempo, lo spazio, la tranquillità, l'ambiente sono beni sempre più desiderati, soprattutto in vacanza poiché sono beni scarsi e rarefatti nelle grandi città". E questa struttura alberghiera dell'isola toscana ha deciso di sposare questo pensiero. La struttura organizza, infatti, il 'Festival del silenzio', in diversi periodi dell'anno: un modo per riacquistare la sensibilità dei sensi, dal canale visivo a quello uditivo e tattile. Una guida, per un massimo di sei partecipanti e 160 euro al giorno, offre diversi percorsi all'interno della natura del luogo. Altre attività come l'Archeotrekking e il 'bird trek' riescono a coniugare il relax con una passeggiata culturale attraverso le testimonianze artistiche e culturali del passato, scorgendo, nel silenzio, la pernice rossa, la poiana, il gheppio e l'astore, la martora. In montagna, invece, è già più facile non utilizzare lo smartphone: capita, infatti, che non ci sia 'campo' e, soprattutto se si percorre un sentiero difficoltoso, occorre essere concentrati al massimo. Le Dolomiti bellunesi, sul versante veneto sono il luogo perfetto per disintossicarsi dalla rete. Un esempio è l'Alta via dolomitica numero 6, denominata 'dei silenzi': un percorso impegnativo, che offre tuttavia sentieri anche attrezzati, lungo i quali il più delle volte non s'incontra nessuno. Nell'altro versante troviamo l'hotel 'Villa di Campo'. Situato nella località di Campo Lomaso, tra il lago di Garda, le Dolomiti e il parco Adamello Brenta, offre un lavaggio energetico-emozionale. Dall'Europa all'Africa, dalla Bolivia al sud del Belize, dal Marocco alla Lapponia, le possibilità di vivere disconnessi sono varie. In Svizzera, per esempio, esattamente nel Canton Ticino, sorge la Val Bavona. Qui i cellulari potrebbero non funzionare per l'assenza dell'alimentazione elettrica, peculiarità della zona. Le 'terre', così sono denominati i villaggi, si avvalgono di pannelli solari. Tra le cascate di Feroglio e il lussureggiante paesaggio ci si perde nella natura, tipica attrazione turistica. Per chi volesse invece trascorrere un po' di tempo senza elettricità, il Jack's Camp nel deserto del Kalahari, nel Botswana, è la soluzione idonea. Ai margini delle saline di Makgadikgadi, nell'Africa del sud, all'interno di un'oasi di palme troviamo tende anni '50, arredate con letti in ferro battuto e tappeti persiani. Sorseggiare un thé alla luce delle fiaccole, qui è suggestivo. Come lo è ammirare gnu e zebre all'orizzonte. Durante il giorno è invece possibile scoprire, grazie alla guida turistica, la fauna africana e alcuni dei più grandi alberi d'Africa, come il Kabu Island o il Chapman's Baobab. Attraversando l'oceano Atlantico, arriviamo in Bolivia. Lo Chalalàn Ecolodge è una struttura del posto gestita dagli indigeni (Quechua-Tacana) realizzata con materiali locali, nel pieno rispetto della natura. Nella foresta vergine, precisamente all'interno del Parco Nazionale Madidi, uno dei parchi con la maggiore concentrazione di biodiversità al mondo, il Chalalàn Ecolodge è confortevole, pur offrendo servizi basici. L'elettricità, per esempio, è assicurata, ma stare senza telefonino sarà di certo 'inebriante', poiché ascoltare i suoni della natura prevale su tutto. A sud del Belize, in America Centrale, sorge, invece, il 'Rainforest Canopy Lodge'. Arroccato sulle verdeggianti colline di Machaca Hill sopra la costa caraibica, è un lussuoso e comodo resort. Esso non assicura una connessione continua, ma al contrario offre esperienze a contatto con la natura: la foresta tropicale, le escursioni in kayak lungo i fiumi, l'esplorazione di grotte e la scoperta di antiche rovine Maya. Dal Belize voliamo ai non distanti Caraibi: all'EcoTulum Resorts and Spa sulla riviera Maya, nella penisola dello Yucatan, uno dei 31 stati del Messico, è possibile vivere in sintonia con la natura. Gli alloggi, situati sulla spiaggia, non hanno né telefono né elettricità. Il canto degli uccelli è la sveglia mattutina. Lo hatha yoga o le immersioni nella barriera corallina sono sport piacevoli da praticare. Infine, le onde cullano il sonno notturno. L'aromaterapia reiki e un buon massaggio, ispirato alle tradizioni e alla cultura Maya, sono invece i rimedi per cacciare i pensieri negativi. Insomma, la domanda comincia a nascere spotaneamente: è possibile ritrovare il proprio baricentro psicologico, facendo un tuffo nel passato, quando la tecnologia non era presente nelle nostre vite? Sembrerebbe di sì. Le vacanze 'digital detox' saranno pure un modo di guarire dalla 'nomofobia', la cosiddetta paura di rimanere disconnessi e, di conseguenza, di non comunicare, ma rimangono pur sempre un diversivo che proprio non siamo in grado di riportare alla realtà di tutti i giorni. Ossia, distaccarci dal costante controllo di e-mail, messaggi e notifiche, per vivere almeno un giorno disconnessi, anche in città.


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paolo marini - firenze - Mail - lunedi 3 aprile 2017 15.10
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