Stiamo assistendo al lento, ma inesorabile, suicidio professionale di un'eccellente giornalista come
Bianca Berlinguer. Una professionista che non è stata messa dov'era per il suo
cognome, ma perché valeva, salvo poi rimanere folgorata
dall'antirenzismo delle ultime, troppo numerose, settimane successive al suo avvicendamento, che lei definisce
"allontanamento", dall'incarico di direttore responsabile del
Tg3. Va detto che del
'suo' Tg3, forse non ne poteva più nemmeno lei. Ma essendo già in nuce l'esperimento
dell'Mdp, la
Berlinguer ha deciso di sposare la causa dei suoi antichi
compagni di (s)ventura, da
Bersani a
D'Alema, fino ai nuovi
Emiliano, Orlando e
Speranza, consumando sino alle estreme conseguenze il proprio tramonto. Cara
Bianca Berlinguer, se lo lasci dire: pagare con soldi pubblici le spese di canone per una trasmissione brutta, inutile e faziosa non serve a nulla. Se non a propagandare in
'stereo' i deliri dei
'grillini' e le insopportabili metafore di
Bersani. Telekabul era meglio: almeno, c'era
intelligenza.