Veniamo a sapere che ci sono
adolescenti che hanno scoperto
l'antica usanza tribale della violenza sessuale
("Ti possiedo, quindi ti domino") nei confronti del compagno ritenuto più debole, o più effeminato, o più meritevole di maltrattamenti, o chissà cosa. Qualsiasi espediente va bene pur di vivere una
sessualità fuori dagli schemi, che non venga incanalata nelle definizioni che fanno loro più paura. Un rapporto
omosessuale procurato con violenza rimane pur sempre un
rapporto sessuale tra uomini, dunque
'omosex', nel senso di
sessualità tra 'omo=uguali'. Ma
guai a dirlo, perché l'avere usato violenza rende
il maschio che possiede più
'maschio' di chi è stato
posseduto a forza. Oltre che più
'bestia', ovviamente. Qualunque sia l'orientamento sessuale di questi
'primati' travestiti da umani, che ragionano con le
gonadi e ne subiscono
l'infausta influenza - oltre che gli ordini, evidentemente impossibili da controllare - il punto sta
nell'educazione che ritengono di impartire coloro che si
scandalizzano alla notizia, pronti a giurare che:
"I miei figlioli mai! Mai e poi mai farebbero una cosa simile: che barbarieeeee! Che orroreeeee! Che schifoooooo". Lo
schifo e
l'orrore stanno, in realtà, nella
'pancia troppo piena' di coloro che, impegnati a
sentirsi innocenti e a
condannare gli atti altrui, non pensano nemmeno di avere una seppur minima
responsabilità nell'educare
'scimmioni' adolescenti - dicasi ciò di tale immatura e pericolosa progenie - all'essenziale
rispetto verso l'altro. Ma l'indignazione e l'accusare il prossimo non serve a niente, se non a
sentirsi innocenti e buoni, che è quanto serve ai semplici cresciuti per rimanere tali e che tali sono voluti rimanere. Si dirà:
"Senti da che pulpito! Chi si crede di essere questo qui"? Nessuno. Questo
scribacchino da due soldi ha una sola fortuna: quella di essere
sterile e di risultare
impossibilitato, nonostante la sua
idiozìa postuma unita al fervore passionale del
'prima', a generare
orrori che gli permettano di
giudicare orribili gli altri.