I professionisti della salute, italiani e di origine straniera, operanti in Italia fanno della sanità una chiave d'integrazione interna e cooperazione internazionale tra
Italia, Africa e
Paesi euro-mediterranei. Una realtà ormai ben consolidata, come confermano gli ultimi dati: più di
60 mila i professionisti della Sanità lavoranti da noi nel
2016, tra cui
18 mila medici,
37 mila infermieri,
3.500 fisioterapisti,
2 mila farmacisti e
200 psicologi. Statistiche riportate in apertura del
Congresso nazionale dell'Amsi, l'Associazione medici di origine straniera in Italia, svoltosi a
Roma presso la clinica
'Ars Medica', sul tema specifico:
'Il dolore neuropatico periferico: diagnosi differenziale e trattamento'. In collaborazione con la
Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) e col patrocinio del movimento internazionale
'Uniti per unire', della
Co-mai, comunita' del mondo arabo in Italia, dell'azienda multinazionale Btl Italia (specializzata nella produzione di apparecchiature sanitarie) e
dell'Università Anglo-cattolica 'San Paolo Apostolo'. "Siamo fieri di proseguire il lavoro a favore dell'integrazione, che ci ha portato a organizzare oltre 500 convegni in 16 anni", ha dichiarato in apertura
Foad Aodi, medico fisiatra, presidente di
Amsi e consigliere della
Fondazione Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Roma, annunciando, al tempo stesso, l'entrata in azione
dell'Umem, Unione medica euro-mediterranea (con Amsi e 'Uniti per unire' soci fondatori): una realtà che già comprende federazioni, organismi professionali, istituzioni sanitarie e università di
35 Paesi euro-mediterranei, nata l'estate scorsa dopo i tragici attentati a
Nizza e in altri Paesi, per rilanciare il dialogo interculturale e interreligioso, a cominciare dalla cooperazione sanitaria. Il nuovo esecutivo
Amsi, eletto all'unanimità per il quarto mandato, è rafforzato da un'organigramma che include più di
500 delegati regionali e nazionali, professionisti della sanità (medici, infermieri, fisioterapisti, odontoiatri, farmacisti, psicologi, podologi) provenienti da tutto il mondo. Presidente, l'italo-palestinese
Foad Aodi; vicepresidente, l'italo-siriano
Jamal Abo A.; portavoce, il rumeno
Petre Mihai Baleanu; tesoriere, l'italiano
Francesco Bonelli; segretario generale, l'iraniano
Kami Paknegad. Il saluto
dell'Ordine dei medici e odontoiatri di Roma é stato portato dal consigliere
Ivo Pulcini. Prima dello svolgimento del programma scientifico, con l'erogazione di
crediti Ecm ai professionisti della sanità presenti, sono intervenuti
Sandro Camagna e
Antonio Forte, rappresentanti della
Btl Italia, azienda il cui lavoro tende all'internazionalizzazione dei prodotti sanitari e della cooperazione socio-sanitaria;
Gianfranco Saturno, fisioterapista di
Amsi e
Uniti per unire, che ha annunciato la nuova collaborazione di
Amsi con la
'Rivista medica italiana', per una corretta informazione sulla sanità;
Fabio Massimo Abenavoli, coordinatore del Dipartimento cooperazione internazionale di
'Uniti per unire' e presidente
dell'Ong 'Emergenza Sorrisi - Doctors for Smiling Children Onlus', intervenuto in diretta dal
Senegal, dov'é in corso - dopo l'ultima, svolta in Siria - una nuova missione in collaborazione con
Amsi e
Umem: 5 medici volontari sono già a
Dakar, per curare decine di bambini affetti da labio-plasticosi e malformazioni del volto. La giornata di lavori è proseguita con il programma scientifico vero e proprio e gli interventi dei professionisti delle diverse specializzazioni. Infine, l'annuncio della prossima istituzione della facoltà di
Scienze di riabilitazione e fisioterapia interdisciplinari presso l'Università
'Uni San Paolo', facoltà di cui
Aodi sarà
Preside. "Ci auguriamo di unire le nostre forze", ha concluso
Aodi, "per creare con Uni San Paolo una realtà accademica unica in Italia, che rappresenti un incentivo alla scienza e alla ricerca, ma anche un contributo al dialogo e alla pace nel mondo, partendo dal campo della sanità. Mentre sul piano scientifico e operativo, da questo Congresso emergono la necessità di portare avanti la ricerca, definendo nuovi protocolli sia per fisiatri, sia per fisioterapisti, insieme all'urgenza di regolamentare meglio (sull'esempio di altri Paesi, come anzitutto gli Usa) la professione dei fisioterapisti. I quali, oggi non possono più fare a meno, anche loro, di un proprio Ordine professionale e di adeguate assicurazioni per la copertura dei rischi legati alla professione, come già accade per i medici".