Michele Di MuroA un anno dalla strage per opera di un gruppo di terroristi legati all'Is in cui persero la vita 93 persone, la celebre sala concerti parigina del Bataclan riaprirà i battenti il prossimo 12 novembre con l'esibizione del musicista britannico Gordon Matthew Sumner, detto Sting. Costruito nel 1864, il teatro deve il suo nome al componimento 'Ba-ta-clan', di Jacques Offenbach. A partire dagli anni '70 del secolo scorso, il locale è diventato un punto di riferimento per la scena rock mondiale. Dopo mesi d'intenso lavoro, la sala tornerà presto in attività. Una rinascita che passa anche attraverso il restyling della facciata. Il 27 ottobre appena trascorso, la rimozione delle impalcature ne ha infatti mostrato il rinnovato aspetto: in rosso spicca ora il nome del club in caratteri tridimensionali, che sostituisce la vecchia insegna. Lo storico club dell'XI arrondissement della capitale francese, è stato teatro del più atroce tra gli attentati del 13 novembre 2015, avvenuto mentre era in corso il concerto della band statunitense degli 'Eagles of Death Metal', durante l'esecuzione del brano 'Kiss the Devil'. Nei giorni immediatamente successivi, attraverso le parole del produttore e co-direttore Dominique Revert, la proprietà annunciava la ferrea intenzione di riaprire il locale: "Per qualche mese, per qualche anno, il nostro cuore sarà gonfio di dolore. Ma riapriremo: non ci arrenderemo". Con largo anticipo rispetto a quanto inizialmente paventato, trascorsi alcuni mesi, precisamente l'11 febbraio, la direzione del 'cafè-concert' annunciava in un post su Facebook la decisione di voler dare avvio ai rinnovamento della struttura, con la speranza di poter riprendere l'attività prima della fine dell'anno. Auspicio che non è rimasto disatteso. In un successivo comunicato del 13 aprile scorso si dava notizia dell'inizio dei lavori che, in superamento dei tragici eventi, sono stati impostati al ripristino della sala senza cambiarne lo schema, mirando a restituirne il calore e il senso convivialità. In tale occasione, nonostante non si conoscesse la data esatta della riapertura, si annunciavano i nomi in scaletta, tra i quali Pete Doherty, già leader dei 'The Libertines' e dei 'Babyshambles', nonché ex-compagno della modella Kate Moss, era indicato come primo in ordine cronologico. La sua esibizione, prevista per il 16 novembre e già andata 'sold-out', verrà replicata il giorno successivo. Il concerto del cantante inglese assume un forte valore simbolico, dal momento che questi è autore del brano 'Hell to pay at the gates of Heaven', ispirato ai fatti di un anno fa. Non hanno invece trovato conferma le ipotesi diffuse in rete di una possibile riapertura affidata ai 'Cure' o agli stessi 'Eagles of Death Metal'. La band, capitanata dal controverso Jesse Hughes, è tornata a Parigi già in febbraio. Quella dell'Olympia è stata certamente la più importante e significativa tappa del loro tour europeo, che ha segnato il ritorno del gruppo all'attività 'live' e che, in ricordo delle vittime parigine, è stato chiamato 'The nos amis Tour'. Inoltre, nel giorno dell'anniversario dell'attentato, il gruppo prenderà parte alla cerimonia di suffragio. E' invece di questi ultimi giorni la notizia, giunta un po' a sorpresa, secondo la quale toccherà a Sting l'onore di celebrare il ritorno all'attività del Bataclan. La voce dei 'Police', accettando l'invito degli organizzatori, ha dichiarato: "Ci aspettano due compiti importanti: ricordare e onorare le persone che hanno perso la vita nell'attacco di un anno fa e celebrare la vita e la musica che questo storico teatro rappresenta". L'incasso della serata - durante la quale verranno presentati i brani del nuovo album del celebre cantautore, '57th &9th', in uscita il prossimo 11 novembre - sarà destinato alle associazioni dei parenti delle vittime 'Life for Paris' e '13 novembre: fraternité et veritè'. Dopo Pete Doherty, troviamo in 'cartellone' tra gli altri, Youssou N'Dour (18-19 novembre) e Marianne Faithfull (25 novembre). Il primo, di religione musulmana, è portavoce degli ideali di uguaglianza e tolleranza, mentre la cantante inglese, che ha dichiarato di non avere paura di suonare al Bataclan, è interprete del brano 'They come at night', scritto all'indomani della strage. Il club di Boulevard Voltaire si fa dunque emblema di una città che vuole ripartire e tornare alla vita. E lo fa attraverso la musica, alla quale si chiede ancora, per fortuna, di essere portatrice di un positivo messaggio di coesione.


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