"Se vince il 'Sì', meno poltrone e stipendi ai politici, meno poteri alle Regioni; se vince il 'No', in Italia non cambia niente: #bastaunsi". Così si é espresso non un
'arruffapopolo' reazionario, ma il
presidente del Consiglio, qualche giorno fa. Ed ecco condensate in quaranta righe una filosofia politica dannosa e pericolosa per la democrazia: il ripristino del
centralismo amministrativo, dopo aver esaltato il carattere territoriale del nuovo
Senato. La stucchevole polemica contro il numero dei deputati e il loro stipendio, quando si poteva abolire la
'Camera alta' e diminuire, in tal modo, i costi.
Renzi si avvicina alla campagna elettorale con toni e argomenti
'strapaesani', non degni di un primo ministro di una grande nazione e men che meno del Segretario nazionale di un
Partito della sinistra. Quella
sinistra, compresa la nostra, che é
democratica e
costituzionale e non dovrebbe tollerare
falsi riformisti o
revisionismi senza capo, né coda.
Coordinatore nazionale del Comitato socialista per il 'No' alla riforma costituzionale