'Arcana Maiora', il libro muto dei tarocchi tra storia, mito e realtà, edito da
Hermatena Edizioni, è un libro pubblicato l'anno scorso che si è diffuso tra lettori e appassionati come un lavoro molto approfondito,
'costato' 4 lunghi anni di ricerche. Un volume interessante, sotto vari aspetti. L'autore è
Domenico Turco, filosofo, poeta, giornalista e saggista. Questa sua nuova opera è un vero e proprio
'viaggio nel tempo', alla ricerca dei significati originari degli
'Arcani Maggiori' dei
tarocchi. L'idea di partenza prevedeva una lettura in una chiave filosofica, astraendosi da stereotipi e superstizioni, per puntare su un approccio originale. Tuttavia, entrando nel merito delle questioni e degli argomenti affrontati è emersa soprattutto l'esigenza divulgativa, l'impulso a illustrare tutta la
rilevanza antropologica e culturale dei ventidue
'Arcani Maggiori' come complessa sintesi di più elementi, strettamente connessi al mondo della vita e dei valori che orientano il nostro cammino nella direzione di una più completa e compiuta realizzazione esistenziale.
Domenico Turco ha già pubblicato
5 libri e ottenuto notevoli premi e riconoscimenti. Le sue liriche sono state inserite in numerose antologie. Passiamo dunque la parola direttamente all'autore, che ci tiene a precisare la differenza tra
esoterismo, magìa e
cartomanzìa.
Domenico Turco, 'Arcana Maiora' è un libro particolare: come si è avvicinato all'esoterismo e allo studio dei tarocchi?"Mi sono avvicinato all'esoterismo principalmente per rispondere a degli interrogativi esistenziali e filosofici, relativi alla situazione dell'uomo nel mondo e di fronte all'altro sociologico. Volevo comunicare nuovi valori ai miei lettori, ma quando stavo preparando lo 'scheletro' di questo mio lavoro, mi sono reso conto della distinzione, fondamentale, tra esoterismo in quanto conoscenza segreta, 'interna', di serissima 'self-analysis' contrapposta a un'idea, piuttosto comune purtroppo, dell'esoterismo come conoscenza pubblica, 'esterna', peculiare delle religioni 'devozioniste'. I tarocchi sono connessi all'esigenza di scavo interiore, perché attraverso queste 22 carte illustrate si possono ricavare insegnamenti diretti all'autorealizzazione dell'io".
E' per questi motivi che il suo libro denota caratteri soprattutto divulgativi? "Diciamo che ho ritenuto prioritario spiegare a tutti, in maniera puntuale, gli aspetti autentici degli 'Arcani Maggiori', iniziando dalla storia stessa delle carte per poi passare alla loro più corretta interpretazione, seguendo cioè quel metodo ermeneutico tipico dei miei maestri, Martin Heidegger e, soprattutto, Hans-Georg Gadamer, il quale ebbe a sottolineare, socraticamente e maieuticamente, che "ha più conoscenza chi ha più domande". Ritengo importante che tutti conoscano i tarocchi non per 'indovinare' il futuro, ma per comprendere il presente, poiché i simboli o gli archetipi universali riprodotti parlano di noi, delle nostre vite e di come esse si collochino nel più ampio disegno della realtà, concepita come sintesi di microcosmo e macrocosmo, di 'io' e 'non-io', dalla dimensione soggettiva e dalla dimensione oggettiva. Se estraggo una carta dei tarocchi, attivo un processo interpretativo che mi consente di 'vedere' la mia situazione e di cogliervi un senso, anche quando, nella frenesia del quotidiano, non sono in grado di rendermene conto".
Il volume si dipana tra storia, mito e realtà: quanto tempo ha impiegato per completare questo studio?"Per scrivere questo libro ho impiegato quattro anni, tre dei quali passati tra ricerche e letture delle più accreditate opere dedicate ai tarocchi. L'ultimo, invece, l'ho dedicato a elaborare compiutamente l'opera, attingendo a una personale interpretazione centrata sulla valorizzazione dell'alchimia come dottrina 'iniziatica', ispiratrice degli archetipi, dei personaggi e delle storie incastonate nel prezioso libro muto che abbiamo ereditato da una tradizione spirituale sempre attuale, perché perenne".
Cosa pensa della magia e della cartomanzia, oggi?"La magia nasce con l'uomo: la sua presenza è attestata sin dai tempi più remoti. Tuttavia, oggi sarebbe del tutto anacronistico abbracciare una prospettiva magica, per quanto personalmente trovi che abbia un suo 'perché' dare rilevanza al senso del mistero e interrogarsi sugli enigmi dell'esistenza. Lo stesso si può dire della cartomanzia, che è la magia applicata ai tarocchi. Tuttavia, una forma di 'divinazione' utilizza le carte sottovalutando altri aspetti, quali quelli della simbologia e dei contenuti di saggezza pratica, i 'consigli', insomma, per la nostra vita provenienti dal mondo della tradizione e, tuttavia, attualissimi, perché certi valori non passano mai di moda: il bene, il bello e il vero resistono alla volubilità dei tempi".
C'è differenza tra cartomanzia ed esoterismo?"La cartomanzia rinvia all'occultismo, ha cioè a che fare con la magia in quanto visione del mondo immaginifica e 'fumosa', non vera né falsa in sé, ma sicuramente inadeguata a far comprendere l'infinita ricchezza simbolica e archetipica dei tarocchi, il cui dominio proprio e fisiologico è l'esoterismo, non il fenomeno 'baracconistico' della cartomanzia".
A chi consiglia di leggere il suo libro?"Ne consiglio la lettura a chi conosce già l'argomento, ma principalmente a chi ne sa poco o nulla e vuole scoprire una straordinaria prospettiva di vita e pensiero".
I suoi prossimi progetti?"Ho intenzione di tornare sui temi di 'Arcana Maiora', ma cercando di offrirne una declinazione in chiave più creativa e personale. L'idea è di identificare il 'matto' dei tarocchi con lo Zarathustra di Nietzsche, l'anti-profeta portavoce delle ragioni del 'sì' alla vita, una figura-simbolo del misticismo dionisiaco. Un altro progetto è la mia autobiografia, opera alla quale tengo molto e che considero una tappa miliare importantissima".