Michele Di MuroL'alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) riporta che, dall'inizio dell'anno a oggi, sono quasi 198 mila i rifugiati e i migranti che dall'Africa e dal Medio Oriente sono approdati in Europa attraverso il mar Mediterraneo. A fronte di coloro i quali sono riusciti ad approdare in Grecia, Italia e Spagna, il conto delle vittime e dei dispersi è però salito a 1.512 persone. Un vera ecatombe, che interessa soprattutto il mar Egeo, attraverso il quale le popolazioni in fuga dalla guerra cercano di giungere in Grecia partendo dalle coste turche. In questo caso, si tratta soprattutto di profughi siriani in fuga dalla guerra civile. L'agenzia di aiuto umanitario internazionale turca 'Support to life' (Hayata Destek) ha voluto celebrarne il ricordo a monito perenne. In un video caricato su Youtube, il racconto drammatico di due sopravvissuti si conclude con le immagini del memoriale marino: un'istallazione al largo della costa turca di 200 lapidi galleggianti, con i nomi e le date di nascita e di decesso dei naufraghi siriani (molte vittime non sono state ancora riconosciute). Il documento è parte della campagna 'The sea cemetery', realizzata in collaborazione con l'agenzia pubblicità Tbwai/Instambul, mediante la quale si vuole raccontare il dramma della crisi umanitaria in corso. Le tombe sono state realizzate con polistirolo impermeabile, somigliante al marmo. La messa in posa dell'istallazione ha richiesto 18 ore di lavoro, necessarie all'ancoraggio delle lapidi ad alcuni blocchi posti a 25 metri di profondità. Navigando sul sito (cliccare QUI) e cliccando sulla singola lapide si viene indirizzati a contenuti multimediali, che ne illustrano le varie fasi, incluse le orribili storie di rifiuto. Spicca il nome del piccolo Aylan Kurdi, trovato esanime lo scorso settembre sulla spiaggia di Bodrum in Turchia e deceduto a seguito del naufragio avvenuto durante il viaggio intrapreso con la famiglia per raggiungere, da Kobane, l'isolda di Kos. Si tratta, tuttavia, di un singolo, seppur emblematico, esempio. 'Support to life', infatti, ricorda come dagli inizi del conflitto siriano nel 2011, siano più di 4 mila i rifugiati caduti in mare. Scopo, quindi, della campagna è quello certo di scuotere le coscienze e sensibilizzare al problema la comunità internazionale, ma anche fornire un pratico sostegno alla causa dei migranti tramite aiuti economici, che possano regalare loro il sogno di una vita dignitosa. Un efficace antidoto contro l'indifferenza indotta dall'abitudine ad ascoltare le storie di codesti drammi lontani e, apparentemente, senza fine.


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