L'alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) riporta che, dall'inizio dell'anno a oggi, sono quasi
198 mila i rifugiati e i migranti che
dall'Africa e dal
Medio Oriente sono approdati in
Europa attraverso il
mar Mediterraneo. A fronte di coloro i quali sono riusciti ad approdare in
Grecia, Italia e
Spagna, il conto delle
vittime e dei
dispersi è però salito a
1.512 persone. Un vera
ecatombe, che interessa soprattutto il
mar Egeo, attraverso il quale le popolazioni in fuga dalla guerra cercano di giungere in
Grecia partendo dalle coste turche. In questo caso, si tratta soprattutto di
profughi siriani in fuga dalla guerra civile. L'agenzia di aiuto umanitario internazionale turca
'Support to life' (Hayata Destek) ha voluto celebrarne il ricordo a monito perenne. In un video caricato su
Youtube, il racconto drammatico di due sopravvissuti si conclude con le immagini del
memoriale marino: un'istallazione al largo della costa turca di
200 lapidi galleggianti, con i nomi e le date di nascita e di decesso dei
naufraghi siriani (molte vittime non sono state ancora riconosciute). Il documento è parte della campagna
'The sea cemetery', realizzata in collaborazione con l'agenzia pubblicità
Tbwai/Instambul, mediante la quale si vuole raccontare il
dramma della
crisi umanitaria in corso. Le tombe sono state realizzate con polistirolo impermeabile, somigliante al marmo. La messa in posa dell'istallazione ha richiesto 18 ore di lavoro, necessarie all'ancoraggio delle lapidi ad alcuni blocchi posti a 25 metri di profondità. Navigando sul sito (cliccare
QUI) e cliccando sulla singola lapide si viene indirizzati a contenuti multimediali, che ne illustrano le varie fasi, incluse le orribili storie di
rifiuto. Spicca il nome del piccolo
Aylan Kurdi, trovato esanime lo scorso settembre sulla spiaggia di
Bodrum in
Turchia e deceduto a seguito del naufragio avvenuto durante il viaggio intrapreso con la famiglia per raggiungere, da
Kobane, l'isolda di
Kos. Si tratta, tuttavia, di un singolo, seppur emblematico, esempio.
'Support to life', infatti, ricorda come dagli inizi del conflitto siriano nel
2011, siano più di
4 mila i rifugiati
caduti in mare. Scopo, quindi, della campagna è quello certo di
scuotere le coscienze e
sensibilizzare al problema la comunità internazionale, ma anche fornire un pratico sostegno alla causa dei migranti tramite aiuti economici, che possano regalare loro il sogno di una
vita dignitosa. Un efficace antidoto contro l'indifferenza indotta dall'abitudine ad ascoltare le storie di codesti drammi lontani e, apparentemente, senza fine.