'L'isola dei famosi' è l'ennesimo
reality offerto da
Mediaset. In onda dal
2003 su
Rai2, dopo una pausa di tre anni il
'format' è stato acquisito dall'azienda di
Cologno Monzese nel
2015. Il programma è ambientato in
Honduras e i suoi concorrenti sono personaggi che dovrebbero essere famosi ma che, in realtà, sono solamente alla ricerca di un
'rilancio' d'immagine, oppure sono figli o fidanzati di persone realmente famose, oppure ancora delle semplici
'meteore', di cui il mondo dello spettacolo si è ormai dimenticato. I protagonisti devono lottare per procurarsi da mangiare, poiché hanno in dote solo una porzione di riso al giorno. Dopo qualche settimana, essi appaiono deperiti dalla fame, stressati e con i nervi a pezzi: litigano tra loro e lì inizia il vero
spettacolo. Dallo scorso anno, il programma è condotto da
Alessia Marcuzzi, coadiuvata dagli
'opinionisti' Mara Venier e
Alfonso Signorini. In più, sempre dallo scorso anno, per rendere ancor più intrigante lo spettacolo, c'è una novità:
'Playa desnuda', una spiaggia nudista dove i concorrenti possono coprirsi solo con foglie della locale vegetazione. Sullo schermo televisivo appare il
'bollino' per coprire le parti
'osè'. Ci chiediamo la necessità di creare un
'reality' in cui i suoi partecipanti sono completamente
nudi, dato che sarebbero comunque in costume da bagno e il pubblico potrebbe ugualmente
'ammirare' i loro corpi.
Un'ambiguità non giustificata da nessun elemento: i concorrenti di
'Playa desnuda' hanno l'aspirazione di riuscire a raggiungere
'L'isola dei famosi', selezionati ogni settimana dai suoi già
stravaganti 'figuri', che meriterebbero l'arresto immediato per
ubriachezza 'molesta'. I concorrenti di
'Playa desnuda' sono
6, ma ci sono solo
4 posti liberi tra i cosiddetti
'famosi'. Come al solito, lo spettacolo della
'fame' sofferta dai partecipanti è
penoso. E invita a riflettere sulla fame che soffrono davvero una parte del mondo e i nostri
nuovi poveri, nel
silenzio più totale dei
media. Invece,
'questi qui' godono di telecamere e riflettori perennemente puntati su di loro. Infine, la
miseria umana e intellettuale di certi personaggi che non si vogliono arrendere al proprio declino e continuano a lottare per ottenere una
'ospitata' in qualche trasmissione è ancor più
penoso. Tutti coloro che partecipano al
reality dichiarano di voler fare quest'esperienza per misurarsi con se stessi e le proprie paure, ma noi crediamo che la vita offra già occasioni per rafforzarsi interiormente, senza telecamere accese e senza offrire tristi spettacoli di sé. Questo lo scenario che si offre a un pubblico
morboso, stimolato nei suoi istinti più
'voyeristi', anziché essere ricondotto nel più ampio, ma dignitoso, plotone degli
'acculturati' di ritorno. Una stupidità televisiva a dir poco
'delittuosa', che ha generato una
'torma' sempre più informe
d'inculturati di sola andata.