Vittorio LussanaIl conservatorismo e la rigidità di Angela Merkel sono gli elementi che costituiscono una politica 'pseudo-pragmatica'. Un modo per non decidere mai nulla che possa, anche solo indirettamente, 'ingolfare' il motore della grande produzione industriale tedesca, secondo un modello di capitalismo che non si basa sulle banche o su forti dosi di circolazione monetaria: nel caso della Germania, le cose stanno così fin dai tempi di Bismark e del Kaiser. In secondo luogo, è sciocco e inutile continuare a 'tirare in ballo' il Governo 'tecnico' di Mario Monti. Quell'esecutivo, pur tra 'sviste' ed errori - molti dei quali attribuibili alle nostre 'care' e inamovibili burocrazie ministeriali - non solo ha salvaguardato lo Stato da un disastro finanziario dai contorni paurosi e imprevedibili, ma ha posto le condizioni per quella credibilità dell'Italia sui mercati internazionali che ha consentito al nostro Paese: a) di evitare pericolose 'scommesse' speculative; b) di rimanere 'agganciato' dignitosamente all'Europa. Individuare un 'capro espiatorio' non solo è sleale e ingiusto, ma politicamente superficiale. E' la rigidità tedesca quella che sta facendo 'accarezzare' all'Inghilterra l'idea di rinchiudersi in se stessa, come se ancora oggi potesse contare sui possedimenti del vecchio Impero coloniale 'vittoriano', da depredare e 'rapinare' attraverso il meccanismo dello 'scambio ineguale'. Ogni Paese è quello che è. E la sua Storia serve proprio per aiutarci a distinguere le scelte politiche dalle antiche 'nostalgie'. La verità è che l'ottusa ortodossìa dei Paesi del nord'Europa sta ponendo in discussione il modello di sviluppo italiano: una 'filiera' di piccole aziende che si stanno via via eclissando, fino a lasciarci un'economia interna 'asciugata' e una società sempre più povera. L'unica consolazione è che, ben presto, ci ritroveremo un Paese più austero, meno 'smodato' nelle sue abitudini di consumo, insieme a un nuovo modello industriale meno 'simbolico' e più 'strutturale': è finita l'epoca in cui si acquistava l'automobile per farla vedere agli amici del bar. Esiste, invece, un'altra questione, tutta da intestare agli attuali ambienti politici italiani: nei nostri Partiti e movimenti di opinione mancano cultura e senso morale. I 'grillini' sono ancora 'acerbi' e inaffidabili per tentare una 'grande alleanza' a sinistra; il Partito democratico si è dimostrato poco solido, privo di agganci profondi con le dottrine e le culture politiche più autentiche e veraci; il centrodestra ha partecipato attivamente alla corruzione morale del Paese; la Lega Nord, infine, non ha saputo evolversi come forza di rinnovamento, rimanendo 'appiattita' a semplice fenomeno di degrado della nostra vita collettiva. All'interno di un simile 'quadro', quel che risulta veramente grave è imbattersi nella dichiarazione su Facebook del ministro della Pubblica istruzione, Stefania Giannini, strumentalmente funzionale a 'vendersi' come "eccellenze" del nostro Paese i riconoscimenti ottenuti da due ricercatori italiani sostenuti con 'borse di studio' olandesi. Da tempo, le nostre università sono una 'barca alla deriva', sommerse dalla burocrazia e snaturate da 'baronìe' e rivalità interne agli atenei. Cercare di occultare tutto questo sotto un 'manto' di efficienza puramente 'scenografica', impone una riflessione nel merito di un dibattito politico sempre più superficiale e inconcludente. Resta pur vero che una politica di mera opposizione populista, impegnata a segnalare disastri o a evidenziare le nostre tragedie quotidiane, non serva più di tanto a delineare prospettive nuove, o un disegno realmente 'aperto' e innovativo di società. Al contrario, occorrerebbe individuare quella continuità sotterranea di culture e tradizioni che ancora esistono nella società italiana, anche se al momento appaiono meno visibili, tentando al contempo di comprendere come sia cambiata e in base a quali eventi la nostra mentalità. Una seconda indicazione potrebbe esser quella di approfondire le diverse 'percezioni' e i vari mutamenti di 'rappresentazione' che gli altri Stati-membri dell'Unione europea hanno avuto nei nostri riguardi nel corso del tempo. Una riflessione che potrebbe aiutarci a definire meglio noi stessi, anziché continuare a far finta di non vedere quei difetti connaturali che ci impediscono di cambiare, evolverci e ripartire, zavorrandoci per sempre.




Direttore responsabile di www.laici.it e della rivista 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it)

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Vittorio Lussana - Roma/Milano/Bergamo - Mail - martedi 23 febbraio 2016 18.35
RISPOSTA AL SIG. DE MASI: mi dispiace contraddirla, signor De Masi, poiché capisco assai bene il suo stato d'animo, ma io non sono affatto uno di quegli intellettuali da Lei tanto odiati. Ho anch'io un'azienda editoriale sulle spalle e so benissimo cosa significa far quadrare i conti. Già questo la dice lunga sul 'modus' e la mentalità di questo Paese, in cui ognuno si sente al centro dell'universo e sa solo vedere rispecchiati negli altri i propri stessi difetti. Prima mi dà dell'intellettuale di sinistra (è vero, ma non esiste una sola sinistra, purtroppo, altrimenti saremmo già venuti a tirar giù la 'pelle' dalla schiena al popolo più allergico alla legge e con la più alta evasione fiscale del mondo...), dopodiché mi definisce 'montiano', quando in realtà ho solamente difeso l'operato di un esecutivo che, a un certo punto, si è visto costretto a prendere provvedimenti dolorosi. Provvedimenti votati nelle aule parlamentari sia dalla sinistra, sia dalla destra. Ho anche ammesso gli errori e le 'sviste' di quell'esecutivo, ma anche questo non basta, a persone che la pensano come lei, come 'pegno' di onestà intellettuale. Non basta, per il semplice motivo che state ragionando per semplici addizioni spontanee, al fine di trovare un 'parafulmine' in grado di autoassolvere chi ha governato prima del professor Monti. Il quale, ribadisco, ha dovuto comporre e guidare un Governo di tecnici costretti a prendere decisioni e responsabilità che, al contrario, erano soprattutto politiche. A furia di autoassolvervi, forse siete convinti di raggiungere la santità. Ebbene, mi dispiace contraddirla, ma le cose non stanno affatto così, signor De Masi. Cordiali saluti. VL
Guerino De Masi - Vimercate MB Italia - Mail - martedi 23 febbraio 2016 17.41
Ho letto il suo articolo e i commenti.
Non essendo un letterato non mi addentrerò in termini che non fanno parte del mio linguaggio quotidiano ne del mio carattere.
Sono un artigiano e la sua analisi è tipica dell'intellettuale che non sa nulla di chi ogni giorno come me, affronta difficoltà di cui farei volentieri a meno.
E' fin troppo lampante la sua posizione di sinistra . Per forza le sue parole suonano come un comizio d'altri tempi.
Temo che lei non sappia nemmeno cosa significhi faticare a far quadrare i conti di fine mese.
Che gli importa a lei dei "studi di settore" ?
Cosa cambia per lei e per i nostri attuali governanti se aumenta il costo del cibo e del carburante ?
Lei mi sembra un perfetto "Montiano". Uno che sa fare i conti in tasca agli altri ma che non è disposto a fare sconti quanto al proprio reddito.
Sono molto arrabiato per non dire un'altra parola che suonerebbe sconveniente.
L'opinione che all'estero si ha degli italiani, è motivata da quello che persone come lei fanno sapere sui media internazionali.
Sono cresciuto all'estero. So quanto è difficile farsi valere. So quanti luoghi comuni sanno tirare in ballo per valorizzare la loro nazione a scapito dell'Italia e degli italiani.
Fatto sta che le loro beghe se le tengono in casa a differenza degli intelluttuali italiani che da masochisti spiattellano le nostre magagne ai quattro venti...
Vorrei poter dire mote cose, soprattutto a riguardo del suo articolo ma preferisco solo farle sapere che mi ha amareggiato perché, a mio modestissimo parere, non tiene conto di quanto gli italiani, semplici, e illetterati vivono questa situazione di crisi in modo triste e purtroppo senza una prospettiva di miglioramento, fintanto che persone come lei continuano a massacrarli.
Elena A. - Catania - Mail - martedi 23 febbraio 2016 4.44
Caciolli, il tuo non è "craxismo", ma "fascismo". Accusi gli altri di quel che, invece, dovresti avere il coraggio di ammettere di te stesso. Ti ricordo anche che i provvedimenti del governo Monti li ha votati anche il centro-destra. Tirate in ballo lui per far dimenticare chi c'era prima di lui e in quale situazione ci aveva trascinato, solo che siccome siete pure ignoranti non avete neanche l'onestà intellettuale di andare a informarmi su quanto stava per accadere nel 2011. I faziosi e rabbiosi da eliminare siete voi, difensori del craxismo per mero opportunismo, ché quando i giudici lo hanno preso di mira siete scappati tutti per tornare a votare i post fascisti o Forza Italia. Siete orripilanti. Elena Albergo di Catania
Francesco - Roma - Mail - lunedi 22 febbraio 2016 22.10
Letto tutto. Mi piace...
Vittorio Lussana - Roma/Milano/Bergamo - Mail - lunedi 22 febbraio 2016 21.47
RISPOSTA AL SIG. GIOVANNI CACIOLLI: gentilissimo Caciolli, i punti di vista sono sempre di 'parte': non esiste l'assoluta verità oggettiva, a meno che lei non ci stia venendo a dire di esser solito portarsela nelle tasche delle sue 'braghe'. In merito alla corruzione morale del centrodestra, il riferimento non è affatto ai casi giudiziari, ma a un'idea di furbizia individuale e di rozzo opportunismo privatista completamente sganciata da ogni senso civile e sociale dello Stato. Una forma di qualunquismo che giustifica, ancora oggi, le numerose prese per i 'fondelli' che siamo tutti costretti a sopportare non appena mettiamo piede oltreconfine. La informo, inoltre, oltre al fatto che Filippo Penati è stato recentemente assolto dalla gran parte delle accuse che gli venivano contestate, di essere d'accordo con lei in merito al dato di un Pd pienamente responsabile di molti 'pasticci' scoperti di recente, a Roma in particolare (e che ho denunciato tra i primi, in questa come in altre sedi, quando ancora nessuno ne sapeva nulla, lei compreso...). Credo, insomma, che in merito a questi argomenti potremmo congiuntamente affermare come, in questo Paese, il più pulito abbia la 'rogna'. Infine, non ho compreso per quale motivo lei mi sia venuto a contestare un gerundio il quale, anche se pronunciato da altri, in passato, di certo non risulta soggetto a diritto d'autore alcuno e sia, pertanto, legalmente utilizzabile. Anzi, sono persino orgoglioso di aver fatto uso, inconsapevolmente, dunque spontaneamente, di un termine da lei considerato politicamente 'craxiano'. Evidentemente, la sua accusa di faziosità è dettata da sentimenti alquanto irrazionali, che probabilmente sfuggono tanto a lei quanto al sottoscritto. Le indico, tuttavia, la via 'maestra' di una sana distinzione liberale tra passionalità e irrazionalismo: due concetti ben diversi, anche in politica. Saluti laici. VL
Roberta - Milano - Mail - lunedi 22 febbraio 2016 21.6
Se questo è un premier io, quest'anno, sarò la più giovane miss universo...
Giovanni Caciolli - Firenze Italia - Mail - lunedi 22 febbraio 2016 19.47
Certamente non sto a commentare tutto l'articolo, perché a dire la verità concordo pochissimo di quello che c'è scritto, anzi direi niente. Dico solo tre cosette: bisogna avere tanto ma tanto coraggio a difendere il governo Monti, visto i danni che ha procurato. Per seconda cosa attaccare Il centrodestra per corruzione morale, senza citare cosa è successo nel centrosinistra, visto i reati commessi dalle cooperative, a Roma mafia capitale, e non sto qui a citare i casi Penati e via dicendo, dico solo che mi sembra un commento un po' di parte. Inoltre nell'analisi dei partiti noto che manca il commento al Psi, mi domando: per diplomazia o per furbizia? In conclusione devo scrivere anche un altra questione, nel finale noto che viene riportato un bellissimo zavorrandoci, lo dico da craxiano almeno abbiate il buon senso e la coerenza di non copiare cosa diceva e scriveva Bettino, unico segretario del partito che poteva permettersi di chiamarci tutti zavorra umana, infatti aveva ragione in 23 anni fra tutti non siamo stati capaci a rifare il partito, anzi lo abbiamo distrutto. Un saluto craxiano.
Cristina - Milano - Mail - lunedi 22 febbraio 2016 16.28
E' un buffone travestito da "premier" mai votato!! Cosi come il suo entourage di pseudopolitici da strapazzo, che hanno adottato un sistema di "democratica dittatura" che sta portando tutti noi alla deriva!
Renzo - Milano - Mail - lunedi 22 febbraio 2016 13.7
Più inaffidabile di Renzi prima c'era Monti e poi Letta e poi il Berlusca eppoi eppoi ... in un a sequela di disgraziati accadimenti mezzi voluti e mezzi si... una sciagura per gli italiani...
Danilo - Milano - Mail - lunedi 22 febbraio 2016 11.0
Infatti non lo è !


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