Michele Di MuroSul finire dell'anno appena passato, si è tanto discusso di ambiente. Infatti, Roma e Milano hanno registrato, per lunghi giorni, uno stato di forte criticità sul piano dell'inquinamento atmosferico. Con il riscaldamento globale e la mancanza di pioggie, lo smog ha raggiunto un livello tale che, stando il rapporto dell'Aea, l'Agenzia europea dell'ambiente, qui da noi, soltanto nel 2012, sono avvenuti più di 80 mila decessi prematuri, dovuti all'eccessiva presenza nell'aria di micropolveri sottili: biossido di azoto e ozono. Si tratta di un problema che non può più essere ignorato e su cui si sta cercando, in forte ritardo, di correre ai ripari. Se, da un lato, si deve agire sul piano globale - come avvenuto in occasione della Cop21 di Parigi - con azioni rivolte a stravolgere le politiche ambientali, dall'altro, tramite alcuni cambiamenti più semplici, si potrebbero modificare abitudini e stili di vita. In ciò, la politica potrebbe riscoprire un ruolo di primo piano, soprattutto a livello locale. In quest'ottica è sicuramente meritevole d'attenzione l'iniziativa della Regione Toscana rivolta a incentivare l'uso della bicicletta e del trasporto pubblico, in alternativa a quello privato su strada. Con la delibera n. 919 del 28 settembre 2015 è stato pertanto stanziato un fondo di 100 mila euro (in due anni) a fondo perduto, destinato ai pendolari residenti che acquistano una bicicletta pieghevole tra il 27 ottobre 2015 e il 30 giugno 2016. Ne sono quindi beneficiari, gli utenti e clienti di Trenitalia e Tft. Il provvedimento ha l'obiettivo dichiarato di ridurre l'utilizzo dell'automobile e, al contempo, di sostenere un modello di vita sana e sostenibile. Non si tratta di un bonus di acquisto, bensì di un rimborso spendibile in titoli di viaggio regionali. La somma pro-capite corrisposta è pari al 75% del prezzo del mezzo, non può superare i 150 euro e viene erogata in forma di blocchetto di 'bonus' nominativi (da 1 a 6 da 25 euro ciascuno) validi per un anno. Per accedere a tale beneficio, si dovrà dimostrare di avere un abbonamento annuale o almeno tre abbonamenti mensili nell'arco dei sei mesi precedenti la richiesta. La bicicletta dovrà avere dimensioni massime pari a 80x110x40 centimetri, dovrà essere acquistata tramite pagamento elettronico, a fini di tracciabilità e trasparenza e potrà essere trasportata sul treno gratuitamente, in qualsiasi fascia oraria. I fondi necessari a coprire tale operazione sono stati reperiti dalla Regione Toscana attraverso le penali versate da Trenitalia. L'iniziativa 'In bici col treno' rientra nel più generale programma di governo per la X legislatura regionale 'Toscana 2020' e prevede la possibilità di richiedere - in virtù dello stanziamento di un fondo pari a 200 mila euro, suddiviso in tre anni - 'card' per cicloturisti, che consentiranno un risparmio del 50% sul prezzo dei titoli di viaggio Trenitalia. L'idea testimonia la crescente cultura della bici come mezzo privilegiato di locomozione per uso quotidiano e mostra come la politica possa attivarsi al suo sostegno. Certo, la strada è ancora lunga: si pensi a Roma, ove al momento non è attivo alcun servizio di 'bike-sharing', o allo stato di arretratezza del trasporto pubblico in molti zone d'Italia. Tuttavia, l'iniziativa promossa dalla Giunta guidata da Enrico Rossi sicuramente si pone tra i modelli virtuosi di politica ambientale.


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