Il meeting delle etichette indipendenti compie vent'anni. Per l'occasione, da Faenza, città dove tutto ha avuto origine, la manifestazione si è spostata a Roma. Dal 6 all'8 febbraio, infatti, presso la 'Pelanda Factory' di Testaccio, in piazza Orazio Giustiniani 4, all'interno del Macro, si sono svolti gli
'Oscar degli indipendenti-Roma Caput Indie'. Una serie di concerti, premiazioni, incontri e proiezioni che hanno voluto essere una vetrina per la musica indipendente in Italia. Stando alle parole dallo stesso
Giordano Sangiorgi, padre fondatore della kermesse, l'edizione dello scorso settembre avrebbe dovuto essere l'ultima, quella che segnava la fine di un percorso ventennale in cui si era tentato di dar voce a quegli artisti che, altrimenti, sarebbero rimasti inascoltati. In effetti, la spinta vitale dei primi anni era andata via via esaurendosi e un cambio di direzione era quantomeno auspicabile. L'evolversi dei tempi e del mercato nonché la mancanza di fondi, sono additati a cause di questa paventata chiusura, che lasciava però immaginare sviluppi futuri sotto nuove forme. Per questo, l'edizione romana ha segnato l'inizio di una nuova storia, almeno nel senso di un'apertura verso un nuovo e maggiore pubblico. Tanti gli appuntamenti in cartellone. Si è cominciato con i
KuTso, unica band indie presente al prossimo Festival di Sanremo, mentre presso la libreria Ibs di via Nazionale è stato presentato il volume
'I MEI vent'anni' edito da
Vololibero. Durante il resto della giornata si sono susseguiti gli showcase di
Pivirama, Metrò, Makay, Durden, Lo Spinoso, Transmission, Sadside Project, Morgan con la I, Babalot, Lo Zoo di Berlino, Ilenia Volpe e le Malanime, Leo Pari, Paolo Zanardi, Departure Avue, Luminal e Tommaso di Giulio. Nelle 'Stanze della musica', una serie di minilive di
Costantino Vetere, Vera di Lecce, Alepò, Leo Folgori, Bu_cho, Simonemiodia, Elisa Rossi, Mardi Grass, G-fast, Gli Aranciotti, Stefano Morelli, Rob Van Datty, Artù, Moonerkey, Calcutta, Linfante, eMPathia con Madalda e Paul, Ed Ward. Nella prima serata è inoltre andato in scena il 'Troppo avanti show', in cui sono stati presentati i lavori rap e reggae prodotti dall'etichetta di
Piotta. Mediante i voti di una giuria composta da esperti del settore, sabato 7 febbraio sono stati assegnati i premi
Pimi, Premio italiano musica indipendente e
Pivi, Premio italiano videoclip indipendente. Si è cominciato alle 17.00 con la premiazione dei video di
Marta sui tubi e Franco Battiato, Zen Circus, Salmo, Paolo Benvegnù, Mannarino, Fast Animal and Slow Kids e Be Forest. Alle 19 si è svolta la conferenza di presentazione del nuovo disco dei
Gang e dei
Movida. Per partire, dalle 20 in poi, sono stati premiati
Riccardo Sinigallia, disco dell'anno col suo 'Per tutti',
Virginia Miller, band dell'anno e
Le luci della centrale elettrica come solista. Il migliore esordio è 'Fate' dei
Soviet Soviet. La
Woodworm di Arezzo e la
Tannen di Verona sono state elette migliori etichette dell'anno. Oltre ai vincitori, a eccezione di
Vasco Brondi, si sono esibiti
Margherita Vicario, Mud, Luca Carocci, Una e Le Naphta Narcissse. La giornata conclusiva è stata dedicata agli Stati Generali della Nuova Musica. Worskhop e tanti tavoli di lavoro coordinati da esperti del settore.
Federico Guglielmi ha presentato un incontro con i
Bud Spencer Blues Explosion, vincitori come miglior live act. Ai musicisti emergenti è infine dedicato il Campus Mei durante, durante il quale è stato possibile far ascoltare la propria demo agli addetti ai lavori.