Giordano FossiI guai dell'Italia dipendono da una criminalità diffusa (micro, macro e organizzata) dovuta alla facile assoluzione dei peccati da parte della religione cristiana (e poi solo cattolica) e dall'assenza e poi fragilità di un potere laico. Il recupero può avvenire solo dopo un radicale cambiamento che riguarda tutta l'umanità dell'imprinting, da religioso a scientifico ed evoluzionista

The troubles of Italy depend on its widespread criminality (micro, macro and organized) due to the easy absolution from sins by Christian (and then only Catholic  Church), we must add the fault i feeling and civil law. A change is possible through the substitution of a religious imprinting with a scientific and evolutionist one

Los aprietos de Italia dipenden de la difusa criminalidad (micro, macro y organizada) debida a la fàcil absolucion para la Iglesia cristiana (y después sòlo catòlica) y a la falta de un sentimiento nacional i de un poder laico. El salvamiento de Italia esta posible solo despué de un cambio del imprinting religioso en uno cientifico y evolucionista


Sinopsi
In un piccolo pianeta dell'immenso universo si sta svolgendo una recita nella quale gli attori devono ancora decidere se si tratta di una tragedia o di una commedia a lieto fine. L'Italia sta attraversando un periodo di crisi che, se vogliamo superare, dobbiamo conoscere non solo le sue caratteristiche, ma anche le sue radici biologiche e culturali. I guai della specie umana nascono al momento in cui fu in grado di farsi delle domande su se stesso e sul mondo. Non essendo in grado di darsi delle risposte adeguate, l'uomo inventò le religioni in due forme: una 'soft' (il politeismo) che aiutava l'uomo a risolvere i singoli problemi e il monoteismo, nel quale un Dio onnipotente regolava ogni evento, oppure delegava all'uomo parte del suo potere, come ha fatto nella religione cristiana e poi cattolica. L'Impero romano, politeista, ha costruito un'organizzazione ben funzionante, che partiva dal comportamento dei singolo cittadino, per arrivare a una nuova maniera di intendere l'Impero: un insieme di Stati che traevano vantaggi dal farne parte. I principi regolatori dell'Impero erano il pragmatismo, l'ubbidienza alla legge, la forte identità personale e sociale, la costruzione di opere durature. L'organizzazione andò in crisi forse perché, diventata statica, non è riuscita ad adeguarsi alle nuove condizioni: la pressione minacciosa dei barbari alle frontiere. La nuova condizione, con tutto il potere concentrato nelle mani della Chiesa, seguiva principi opposti (e forse ha contribuito alla caduta dell'Impero). Il suo principio fondante era quello di trasformare la vita terrena in un "letamaio", in quanto tutto era peccato: i desideri e le fantasie sessuali; l'ambizione come la cura del proprio corpo; interessarsi alla cultura pagana e così via. Il peccato (inevitabile) avrebbe portato a sofferenze terribili per l'eternità e solo la Chiesa, con una piccola penitenza, aveva il potere di aprire le porte del Paradiso. Il processo va avanti fino alla morte. Quando invece ci si opponeva alla Chiesa, la punizione era terribile. Lutero dimostrò che le sacre scritture ispirate da Dio non attribuivano alla Chiesa questo potere, a cominciare dalle indulgenze. I Principi tedeschi, forse per motivi economici, appoggiarono la nuova teoria e un dibattito teorico portò alla riedizione della teoria dei sofisti greci: l'uomo era la misura di tutte le cose (nel caso era il Sacerdote di se stesso) e, per la prima volta nella Storia, ebbe il potere di regolare non solo la sua vita terrena, ma anche quella che lo attendeva dopo la morte. Mentre la religione cristiana-cattolica, con la facile assoluzione dei peccati, favoriva la nascita dell'uomo peccatore, quella protestante faceva nascere un uomo diverso, responsabile del proprio destino e, quindi, indotto a tenere sia comportamenti virtuosi, che diventano una abitudine, sia a fare a meno dell'intervento divino. A questo punto sorge il problema se per salvare l'Italia possano essere sufficienti le riforme di struttura, o se sia necessaria l'adozione di una coerente visione evoluzionista, che sta cercando di spiegare cosa è successo anche prima del 'Big Bang' che ha consegnato tutto il mondo alla scienza.

L'evoluzionismo
I progressi della Astronomia, della Paleontologia, della Archeologia, della Biologia  molecolare (DNA) ci hanno permesso di ricostruire tutta la storia dell'universo  cominciata dal Big Bang 14,5 mld. di anni or sono. Gli eventi più  importanti hanno avuto le seguenti scadenze: la comparsa delle stelle dopo 200 milioni di anni; la comparsa della Terra 4.5 miliardi di anni; delle prime forme elementari di vita 4 miliardi; riproduzione sessuata da 2 miliardi; 250 milioni e compaiono i mammiferi, da 20 milioni di anni  i primati; 5 milioni di anni dallo scimpanzé derivano i primi ominidi. Per quanto di riguarda l'evoluzione biologica, questa si conclude circa 200 mila anni fa e poi il quadro è dominato da quella culturale. L'esistenza di un cambiamento nelle specie viventi per adattarsi alle mutate condizioni ambientali era già stata ipotizzata nel '700 da alcuni Illuministi e una vera teoria di stampo finalista venne illustrata, nel 1809, da Lamarck con l'esempio delle giraffe che avrebbero allungato il collo per raggiungere li cibo che si collocava  sempre più in alto. Con  Darwin (1859)  viene eliminato ogni finalismo in quanto il cambiamento di una specie si realizza per la nascita casuale di soggetti diversi. In condizioni speciali (le carestie dovute a condizioni ambientali) nasce un conflitto per il cibo che viene vinto da soggetti più dotati e che trasmettono queste caratteristiche positive ai discendenti. Si tratta della selezione naturale che però avviene in maniera diversa  (vedi il clima) in quanto per evitare un conflitto che sarebbe stato giornaliero, in natura esiste un "ordine di beccata". Per ridurre ulteriormente la competitività la femmina nascose l'estro e forse il gruppo favorì la formazione di coppie stabili. Dopo 12 anni  (1871) Darwin formulò una teoria diversa, quella  della selezione sessuale, che si realizza soltanto nei periodi della ovulazione e nella quale gareggiano i figli più intelligenti dei genitori più intelligenti. Il processo si arresta quando l'organo con il quale viene vinta la selezione (nella specie umana il  cervello), andando oltre, porterebbe alla estinzione della specie (cranio troppo grosso per il parto o neonato troppo immaturo). Quando il disboscamento costrinse alcuni nostri lontani predecessori ad andare a vivere nella pericolosa savana, vennero selezionati quei cambiamenti anatomo-funzionali che hanno consentito alla specie umana di sviluppare un cervello eccezionale. Più di 200 mila anni fa e con Il Sapiens sapiens continua soltanto la evoluzione culturale e abbiamo quindi buoni motivi per credere che la specie umana si sia evoluta in condizioni di modesta aggressività intraspecie. A sostegno di questa ipotesi dobbiamo ricordare che nei primi dipinti rupestri erano presenti scene di caccia, ma non conflitti fra umani e che la caccia e la difesa dovevano essere collettive; tutto questo è un indice del bisogno di aiuto e collaborazione fra gli umani. Le cose cambieranno quando al potere 'naturale' dello scimpanzé, la specie umana ne aggiungerà un altro, quello religioso, forse 40 mila anni fa. Un settore dell'evoluzionismo che si è sviluppato in ritardo è quello della psicologia ed uno che non si è ancora sviluppato adeguatamente, è quello della psicoterapia. Nei riguardi della psicologia, tre sono i settori di maggiore importanza che riguardano l'evoluzionismo: la spiegazione delle nostre abituali operazioni psicologiche, lo sviluppo di  una diversa visione del mondo, l'imprinting.

a) La valutazione evoluzionista del nostro comportamento, inteso  in senso lato, parte dal presupposto che se una condizione   persiste dopo migliaia di anni, vuol dire che è stata utile per la fitness intesa come  possibilità di sopravvivere e di riprodursi (cioè di avere un successo riproduttivo). Se una netta maggioranza di persone preferisce le cose dolci a quelle amare è perché spesso le cose velenose sono amare; se gli uomini preferiscono le donne giovani e di bell'aspetto è perché  di solito hanno figli più sani. Se le femmine preferiscono gli uomini di potere è perché i figli di solito ne vengono avvantaggiati. Dobbiamo tenere presente che i moventi che caratterizzano la fitness continuano ad agire anche quando il fine cosciente sembra essere completamente diverso.

b) Un altro aspetto è quello della visione del mondo evoluzionista cioè quell'insieme di conoscenze e di norme che regolano  i nostri pensieri ed i nostri comportamenti. Ritengo che si possa parlare di visione del mondo  solo per la specie umana in quanto è in grado di avere fantasie, di fare previsioni, costruire teorie. E' verosimile pensare che le prime teorie fossero di tipo religioso con risposte antropomorfe  e politeiste. Da più di un secolo se ne sta sviluppando una diversa : l'uomo è solo una entità biologica come le altre, solo che ha un maggior volume cerebrale  ed un maggio numero di cellule e di fibre degli altri animali rispetto al volume corporeo e questo gli concede di avere capacità che gli altri esseri non hanno.

c) Il concetto di imprinting venne formulato da Spalding nel 1871 e poi completato da Lorenz per quanto riguarda le oche. Queste, muovendosi subito dopo la nascita, hanno bisogno di identificare e di seguire subito la madre per sopravvivere. La maniera più semplice per farlo è quella di  riconoscere come madre il primo oggetto che si muova e che in condizioni normali è sempre la madre.

Ogni specie nasce con un preciso programma biologico che, in parte, realizza durante la vita intrauterina (o nell'uovo) e, in parte, dopo la nascite in maniera automatica o solo dopo uno stimolo; per molti programmi è importante la imitazione, di solito agli inizi utilizzando la madre. Nell'esempio ricordato, Lorenz riesce ad ingannare l'imprinting dell'oca neonata mettendosi al posto della madre e qualcosa di simile può avvenire in un periodo più tardivo nella specie umana con le religioni quando la madre propone al bambino come autentico un evento che in realtà è solo un imbroglio e che diventa una verità solo affettiva. Una funzione importante interessata al processo potrebbe essere quella del lobo prefrontale particolarmente sviluppata nel cervello umano e che non possiede una finzione specifica ma quella di una integrazione fra le varie funzioni a comincia dai rapporti fra realtà e fantasia, distinguere tra le favole, i sogni, le notizie realistiche. A una particolare età della vita, forse prima dei quattro anni, la madre propone in varie maniere e poi continua a proporre la religione come reale e concreta e vengono percepite come realistiche e concrete tutte le informazioni che vanno in questo senso. Si tratta di una verità affettiva della quale la specie umana è in grado di fornire un altro esempio, quello delle fobie; i soggetti sanno benissimo che un luogo alto, aperto o chiuso o un topo che fugge non sono di per sé pericolosi, ma possono esserlo stati in un passato ancestrale; le ansie possono venire riattivate lo stesso da stimoli che hanno qualche rapporto che la realtà remota. Tutti sanno quanto sia difficile liberarsi di queste ansie e non di rado rimangono attive per tutta la vita. Inoltre negli adulti non esistono casi di conversione che non abbiamo avuto un insegnamento religioso da pare di un membro importante nella loro infanzia. Dopo avere descritti i danni di un approccio religioso vedremo come e in che misura sia possibile superare questo inganno dell'imprinting.

L'evoluzione culturale (e la nascita delle religioni)
Si intende per cultura un insieme organizzato di conoscenze e di comportamenti che caratterizzano molti aspetti della nostra vita e che non sono ereditati come tali. Non credo che si possa parlare di cultura per gli altri primati che anche se tolgono le foglie da un ramo per utilizzarlo meglio o lavano radici e tuberi per liberarli dalla sabbia, questi comportamenti sono fini a se stessi e quindi se ne può parlare come di programmi biologici. Gli ominidi prendono il nome di homo quando producono un oggetto che modificherà la vita del gruppo come le amigdale che posso venire usate con diverse funzioni. Per quanto riguarda la nostra storia, gli ominidi ci hanno messo più di tre milioni di anni per scalfire una pietra in maniera tale da distinguersi dagli scimpanzé, ma anche di fronte a questo comportamento più che di cultura credo sia meglio parlare di un suo precursore. Decisivo per potere parlare di cultura è stato il momento in cui il Sapiens è stato in grado di farsi domande sul futuro, su se stesso, sull'ambiente e poi di formulare il più importante dei sillogismi: gli uomini muoiono - io sono un uomo - anche io morirò. Sugli inizi delle religioni non possediamo alcuna documentazione sicura; la data più sicura che abbiamo è quella di uno  scheletro che meno di 40 mila anni fa sembra essere stato sepolto con dei fiori accanto e nella posizione  come se fosse in procinto di compiere un viaggio. Ma questo reperto in realtà ci dice molto poco: per prima cosa, non abbiamo nessuna prova che sia veramente collegato con la religione, se essa esisteva da molto prima e di quale tipo di religione si tratti. Tutti i dati che possediamo parlano di una religione politeista e solo da poco più di 3 mila anni possiamo parlare con sicurezza di une religione monoteista che ci riguarda. Io non credo che il reperto ricordato, che presuppone la esistenza di una vita dopo la morte, costituisca il vero inizio delle religioni. Il vero inizio risale a quando il cervello dell'uomo fu in grado di darsi delle riposte alle domande già ricordate. Penso che la risposa sia stata di tipo antropomorfo: entità simili all'uomo ma dotate di capacità eccezionali che le rendeva ognuna in grado di gestire una particolare funzione naturale. La trovata veramente brillante della religione è stata quella di dichiararsi intermediarie fra la specie umana ed il mondo divino il cui intervento poteva in qualche maniera influenzare. In questa maniera una parte limitata della specie umana conquistava un grande potere. Da quanto è stato possibile osservare direttamente in tempi recenti in tribù che vivevano ancora secondo costumi probabilmente analoghi a quelli degli antichi cacciatori-raccoglitori, le prime religioni erano costruite da stregoni (che trasmettevano direttamente le loro competenze) e spesso un sola persona agiva come stregone, uomo-medicina e capo della comunità. Su di un piano diverso si pone la magia in quanto il mago direttamente trasforma la realtà (con un potere proprio). Con la rivoluzione agricola (circa 10 mila anni fa), con comunità più vaste e con la differenziazione dei ruoli, nasce una casta sacerdotale; ed è così che ogni gruppo consistente verosimilmente si è creata la sua mitologia collegata con le diverse condizioni socio-ambientali e grazie alle loro interazioni le religioni si copiavano con modalità diverse: la stessa divinità con nomi diversi o la stessa funzione attribuita a divinità diverse. Le religioni politeiste hanno creato di solito una modesta conflittualità fra di loro perché spesso si trattava solo di una diversità che riguardava solo i nomi, i settori di intervento erano differenziati e i conflitti erano solo mitologici. Nel monoteismo e nelle ideologie le differenze erano più marcate e i conflitti più frequenti e gravi. Dobbiamo tenere presente che il potere religioso entrava in rapporto con quello laico che lo precedeva da milioni di anni e che con le sue leggi era l'unico per l'uomo ad avere una funzione morale. Altro dato importante: Il constatare che le prime pitture murali che risalgono a meno di 20 000 anni fa non presentavano scene di conflitti fra uomini ma animali, persone e scene di caccia. Accanto a questa realtà ne esiste un'altra sugli inizi della quale non sappiamo niente si tratta della credenza su entità misteriose che esistevano nella foresta, sulla presenza in qualche maniera degli avi ecc. Quando la specie umana diventò consapevole della morte penso abbia contribuito a integrarsi con la varie credenze su entità paranormali che non erano organizzate e questo avvenne con il politeismo. Possiamo collocare l'inizio sicuro di una nuova forma di religione in Egitto, in cui regnava il politeismo, quando nasce con Akhenaten  (1350 anni a.C. ) il primo  monoteismo per un problema di potere fra lo stesso Faraone e la classe sacerdotale che viene eliminata attribuendo il potere ad una sola divinità. Nel politeismo egiziano il Faraone poteva venire identificato con il Dio Nilo. Per realizzare un piena identità come Dio, il Faraone doveva lasciare sulla terra un parte del suo corpo (la mummia ) che doveva essere sottoposta dai sacerdoti ad una speciale cerimonia. In seguito la vita eterna venne concessa ai familiari dei Faraoni, ai membri della corte, a chi poteva spendere quanto era necessario per tutto il processo. Il Faraone si trovò comunque a gestire da solo oltre al potere laico anche quello religioso. Quando Mosè lasciò l'Egitto vagò nel deserto per raggiungere la Terra promessa, utilizzò il monoteismo per rinforzare la identità del gruppo  (l'eterna alleanza), si fece dettare da Dio si le leggi religiose sia quelle civili. Prima di entrare nella terra promessa morì lasciando in eredita un potere laico e uno religioso distinti. Con il monoteismo ebreo nasce sia la cogestione del potere laico e civile insieme al concetto di punizione divina; nel politeismo esisteva soltanto una punizione generica contro l' empietà. In una prospettiva evoluzionista possiamo dire che le religioni sono espressione di due bisogni fondamentali: quello di aiuto e quello di soddisfazione del gene egoista. Di aiuto perché la specie umana per sopravvivere autonomamente ha bisogno di almeno 8 anni e quello del gene egoista (leggi potere) che è la base della selezione sessuale necessaria per portare il cervello al suo maggiore sviluppo possibile. La religione politeista concede ai sacerdoti un potere di intermediazione limitato perché  riguarda una condizione limitata (per ottenere la pioggia, o per poter rubare ecc.); il sacerdote di una religione monoteista aveva un potere maggiore perché il Dio con il quale si metteva in rapporto era onnipotente. All'interno delle principali religioni monoteiste si sono sviluppate diverse posizioni e la più importante è quella della religione cristiana che si è caratterizzata perché al posto della intermediazione con la divinità la ha sostituita e solo una parte di questa religione ha rinunciato a questa prerogativa, vedi la religione protestante. Non ci occuperemo direttamente della validità delle religioni a cominciare dalle sue teorie creazioniste che sono state smentite (con la eccezione dell'anima) anche da parte di Papa Wojtyla. Alle altre teorie ci aveva pensato nel III secolo un Padre della Chiesa, Tertulliano, secondo il quale le incoerenze dalla religione sono  tali perchè volute così direttamente da Dio come garanzia della autenticità della fede dei credenti (Credo quia absurdum). Da ciò risulterebbe che le verità delle religioni sono solo affettive e mantenute tali solo dall'imprinting.

La religione cristiana-cattolica e l'Italia
Si suole parlare di religione giudeo-cristiana sottolineando che sono entrambe monoteiste, hanno lo stesso Dio e lo stesso libro sacro (la Bibbia). In realtà col Cristianesimo si tratta di una nuova religione che solo in parte origina da quella ebraica dopo che alcuni ebrei sono entrati in contatto con Roma. Si trattava di religioni e di culture profondamente diverse e nessuno credo abbia pensato che avrebbero potuto fondersi. Possiamo dire, parafrasando Oscar Wilde, che hanno tante cose a comune ma non lo stesso Dio: uno è assolutamente unico e l'altro si divide in tre; uno è il Dio di Israele e l'altro è universale; uno è vendicativo e l'altro è il Dio del perdono, ecc. Possiamo distinguere nella storia del cristianesimo alcuni aspetti caratteristici: a) il fondatore; b) le radici; c) gli inizi; d) lo schema operativo; e) il percorso; f) il cattolicesimo;  g) le condizioni attuali.

a) Il fondatore: i primi problemi riguardano la figura di Gesù che fra i grandi personaggi della storia delle religioni (Mosè, Budda, Maometto ecc.) è quello la cui esistenza appare la più problematica: nessuno dei cristiani che ha scritto su di lui lo aveva conosciuto, nessuna fonte non cristiana ne parla. Della sua vita esistono più di 150 versioni, fra le quali sono state scelte le quattro che ai somigliavano maggiormente. Questa assenza di punti sicuri di riferimento lungi dal costituire un handicap, a lungo andare ha costituito un vantaggio. Ad esempio una religione come quella mussulmana ha fissato dei paletti che davano sicurezza ma limitavano il potere della Chiesa. La Chiesa cattolica ha avuto più spazio per costruire le sue leggi, vedi il concetto di dogma, oppure quello di costruire tanti passati convenienti: basta ricordare le migliaia di descrizioni dell'infanzia di Cristo, cioè di un personaggio del quale viene messo in dubbio anche la esistenza.

b) Le radici: per quanto le riguarda, l'assenza di un fondatore riconosciuto porta a troppe contraddizioni come il Dio del perdono che condanna per l'eternità anche peccatori di piccolo calibro; il Giorno del giudizio con la lunga attesa e le assoluzioni su richiesta. Dagli ebrei venne preso il monoteismo, Il concetto del peccato e la ricompensa o la punizione dopo la morte a seconda dell'avere seguito o meno i precetti della religione, la interazione fra stato e Chiesa, il maschilismo. L'amore di Dio per Israele e l'eterna alleanza fra di loro si trasformano nell'amore di Dio per l'umanità. Questo amore lo fa diventare uomo così da poter morire  per dimostrare che la salvezza dell'uomo stava nel suo amore per l'umanità. Era sottinteso che il ritorno di Dio sulla terra fosse imminente e che avrebbe sostituito  il Giorno del giudizio universale. Per questo motivo la assoluzione dei peccati avveniva una sola volta, al momento del battesimo. Alcune condizioni sono state cambiate in maniera disinvolta come il trasformare il "crescete e moltiplicatevi" nell'ideale del matrimonio non consumato. Dalla religione pagana, il cristianesimo adotta il concetto di un Dio umanizzato che, anche per motivi propagandistici, diventando trino, andava a giro per il mondo, faceva miracoli non proprio divini (trasformava l'acqua in vino), metteva i santi al posto degli dei fino a prenderne la identità, facilitava la possibilità di assumere un potere divino (bastava mangiare lo stesso cibo). Dalla filosofia greca prende il concetto di anima come purezza e spiritualità (Platone): si optò per la versione che fosse immortale e si fece nascere il dubbio che avesse qualche tipo di materialità, dubbio che venne risolto da Cartesio. Mentre per la cultura greca la vita psicologica non cambiava prima o dopo la morte,  la nuova religione la utilizzò come  premio o come punizione come faceva la religione ebraica. Credo che agli inizi non ci fossero dubbi su chi decideva il premio o la punizione, la teoria cristiana utilizzò il concetto del battesimo come  purificazione dal peccato che avveniva al momento della conversione come una operazione che poteva venir fatta anche per chi era già stato battezzato ma accettava la nuova religione. Sono stati presi molti altri aspetti da diverse religioni orientali (Roma era una città internazionale) cosi da far sostenere che nel cristianesimo non ci fosse niente di originale. Fra questi miti ha assunto un particolare rilievo quello della madre vergine, che era utilizzato 2 mila anni a.C. per dimostrare la natura divina dell'eroe. L'unico elemento veramente originale è l'atteggiamento negativo verso la sessualità. Il cristianesimo è l'unica religione che lo mantiene per motivi teorici. Si tratta di una religione monoteista che viene proposta sulla Terra dalla stesso Dio. Come tale Gesù diventa un modello perfetto (la imitazione di Cristo) ma non può avere la sessualità perché altrimenti farebbe nascere un nuovo politeismo. Nel pieno fiorire del cristianesimo la sessualità sostituisce il peccato originale che riguarda la conoscenza; inoltre, la sessualità serviva poco, essendo vicina la fine del mondo.

c) Gli inizi: non possiamo conoscere la vera fase iniziale delle religione cristiana perché è difficile attribuire validità storica ad un miracolo come quello degli Apostoli che diventano poliglotti per divulgare la parola di Cristo. E' più facile ricostruire l'atteggiamento psicologico dei primi cristiani. La fase iniziale dovrebbe essere stata  quella  della Imitazione di Cristo e delle persecuzioni in attesa del giudizio finale che si riteneva imminente. Per questo motivo il battesimo, istituito da Giovanni Battista, sembra per eliminare il peccato originale (vi si sottopose anche Gesù, penso per dare un esempio) venne assunto dai primi cristiani per diventare tali e liberarsi di tutti peccati; bastava farlo una volta sola,  tanto li immunizzava dal peccato e la fine del mondo era vicina. Quando la fine del mondo si allontanò (non arriverà neppure alla fine tanto attesa del millennio) si prospettò la necessità di far nascere una posizione di potere che non si poteva raggiungere con la forza data la teoria di partenza dell'amore fraterno per tutti. Venne quinti scelto come settore di intervento la vita dopo la morte nei riguardi della quale si potevano proporre la teorie più utili per il potere senza rischio di venire smentiti. A giustificare questa presa di potere ci pensò lo stesso Gesù, il quale affermò (almeno così dicono): "Tu sei Pietro e su di te costruirò la mia Chiesa". Spero che la consegna delle chiavi del Paradiso sia solo metaforica.

d) Lo schema operativo: a questo punto possiamo capire come si è organizzata la Chiesa cristiana e quale sia il suo schema operativo che è molto semplice: si individua un comportamento che ha caratteristiche tradizionalmente giudicate negativamente anche dai soggetti che le compiono (o si persuade i soggetti che lo siano) e che comporta una grave punizione (la sofferenza eterna). La Chiesa ha il potere di eliminare sensi di colpa e di trasformare una grave punizione (l'inferno) in una bagatella, di solito qualche preghiera, un po' di digiuno, un atto di omaggio e di fedeltà alla Chiesa stessa. Quando, invece, si trattava di un attacco al potere della Chiesa, le punizioni erano terribili. Ben presto la gestione della sessualità diventò lo strumento di potere maggiore per la Chiesa cristiana (era un peccato gravissimo se non autorizzato dal matrimonio). Ma neppure questo bastava in quanto erano peccato non solo il comportamento sessuale ma anche i desideri, le fantasie, il toccarsi i genitali; durante il coito matrimoniale si chiedeva alla femmina di pensare alla morte ed al marito di cercare di non provare troppo piacere. Dopo la nascita di un figlio alla madre si richiedeva di farsi benedire per tornare pura. Solo dopo il 1000 il matrimonio diventò un sacramento; prima ci si sposava fuori dalla Chiesa e poi gli sposi entravano in Chiesa per farsi benedire. Tanti altri comportamenti ritenuti normali fino ad allora come l'invidia, la golosità, l'ambizione ecc. diventavano peccati per i quali occorreva andare dal confessore per essere assolti e non essere puniti dopo  la morte. Quindi il senso del peccato non era collegato tanto con l'azione quanto con il non essersi confessato: in pratica, il confessarsi costituiva un invito a delinquere. Il meccanismo che sottende in misura maggiore o minore la Chiesa cristiana-cattolica cambia radicalmente la prospettiva degli eventi sociali ed economici. Negli altri paesi la loro gestione appartiene allo stato che ha solo vantaggi da una condizione di benessere collettivo e personale. Nei paesi cristiani-cattolici i vantaggi personali che non sono utili per la Chiesa sono spesso peccaminosi e la sofferenza fa risaltare meglio la felicità del Paradiso. Non ritengo giustificato parlare del Medio Evo come i secoli della fede e della religione e ritengo più adeguato definirlo come i secoli del peccato. La religione diventò uno strumento di potere perché consentiva all'uomo di difendersi dai peccati inventati in maggior parte dalla religione stessa. Tutto diventò peccato e l'uomo si puniva continuamente con la autoflagellazione che venne praticata in misura tale da essere proibita dalla Chiesa. Naturalmente, ai membri della Chiesa era consentito di fare tutto quello che volevano pur di non fare troppo  scandalo. Non si desiderava avere un popolo senza peccati, perché nel peccato stava il potere della Chiesa.

e) Il percorso: in Italia fiorì per prima la importante civiltà etrusca ed è probabile che anche Roma abbia avuto questa origine. Nei secoli successivi grazie alle caratteristiche dei suoi cittadini (pragmatismo, rispetto per legge ritenuta fondamentale, forte identità personale e sociale, rigida disciplina e preparazione militare, costruzione di opere belle e di grande utilità sociale ecc.) Roma, con l'Italia  diventò una potenza egemone. La storia viene scritta dal vincitore e quindi non sappiamo quanto e come la visione del mondo cristiana, decisamente contraria a quella romana abbia contribuito alla fine dell'Impero romano descritto come il regno del male le cui testimonianze culturali dovevano venir distrutte. Teniamo comunque presenti alcune date: 306 riconoscimento della religione cristiana; nel 452 Papa Leone I va incontro ad Attila perché non attacchi Roma; 472 caduta dell'Impero romano. A questo punto subentra un potere militare gestito dai re barbari e un potere religioso e civile gestiti dalla Chiesa cristiana. Alla fine del 700 subentra, con Carlo Magno, un conflitto sul potere civile (le investiture) e il Papa cerca di vincerlo incoronando a sorpresa il Re franco imperatore del Sacro Romano Impero e falsificando la donazione di Costantino al Papa riguardante i territori dell'Impero romano di occidente. Il conflitto venne vinto dall'Impero; alla Chiesa rimase un piccolo territorio che fu sufficiente per impedire la unità dell'Italia ed esercitarvi un ruolo egemone. Verso il 1000 comincia a delinearsi un cambiamento culturale grazie alla conoscenza della civiltà greca e romana (prima demonizzata) per merito di quella araba, per la ripresa dei viaggi e dei commerci ecc. Anche la religione cambia alcune prospettive per l'intervento di San Francesco. In pratica dopo 1200 cominciano i primi segni del Rinascimento, che in Italia (anche per l'aiuto di alcuni ecclesiastici) porterà a uno sviluppo artistico; nel nord Europa oltre a questo si cercò anche di modificare la teologia cristiana. Solo Lutero riuscì a farlo togliendo alla Chiesa il suo massimo strumento di potere, la assoluzione dei peccati. Da qui nasce un confronto fra due dimensioni nel cristianesimo, quella protestante e quella cattolica. Questo scatenò la sanguinosa e inutile guerra religiosa, per motivi teologici (leggi il potere della Chiesa) e poi per motivi dinastici. E' stato sottolineato che il potente esercito spagnolo, il principale sostenitore del Papato si trovò di fronte un nemico imprevisto, l'uomo evoluzionista armato di una nuova identità e di nuovi ideali. Finito il conflitto queste nuove caratteristiche saranno trasferite, come vedremo in altri campi. Nel '600 e nel '700 la scienza raggiunse una crescente autonomia dalla religione e nel 1800 un esperto in religione (andò vicino a diventare un Pastore protestante) e appassionato naturalista, andando a giro per l'America del Sud pose le premesse scientifiche per eliminare tutte le religioni.

f) Il cattolicesimo: la rivoluzione protestante apportò diversi cambiamenti anche a quella parte della religione cristiana a che per differenziarsi da quelle protestanti si definì cattolica dopo il conflitto con la neonata Riforma protestante. Il cattolicesimo con il lungo Concilio di Trento rappresentò un accentuazione dei difetti della religione cristiana in base al principio che quando una organizzazione entra in crisi accentua i motivi responsabili della crisi. Un solo esempio basterà per indicare il cambiamento a cui abbiamo assistito. Alla fine del '400 Lorenzo il Magnifico, scrisse i versi: "Chi vuol esser lieto sia, del doman non vi è certezza" ispirata ad una ode romana. Un secolo prima non la avrebbe scritta e un secolo dopo se ne sarebbe occupato il Santo Uffizio. La Chiesa di Roma prima cercò di eliminare la riforma con la guerra senza riuscirvi, inasprì le misure restrittive (vedi la inaugurazione dell'Anno santo bruciando Giordano Bruno e il processo a Galileo) e migliorò la sua organizzazione interna. Comunque, vincendo forti resistenze, qualche cambiamento proveniente dal mondo evoluzionista venne accettato anche dal mondo cattolico, che è arrivato a scusarsi per aver processato e costretto alla abiura Galileo. La nascita di un sistema industriale creò più occasioni di delinquere sul piano economico di quanto non facesse un sistema bloccato e con un organizzazione agricola. La conclusione di circa tre secoli di cattolicesimo hanno fatto si che Roma quando diventò capitale d'Italia fosse una città  le cui caratteristiche  costituiscono un vero record negativo almeno in Europa. Nessuna frase poteva essere più adatta di quella: l'Italia è fatta, ora facciamo gli Italiani.)

g) Per quanto riguarda le condizioni attuali, è di questi giorni una valutazione per nazioni della criminalità in Europa e l'Italia à stata posta all'ultimo posto; dobbiamo aggiungere che la classifica non tiene conto delle condizioni di partenza e se lo facessimo troveremmo che l'Italia è di gran lunga collocata all'ultimo posto in tutta la Terra. Credo anche che questa valutazione sia più antica di quanto crediamo e che sia stata sempre negata per utilità personale e per un fatto ideologico. Potremmo sintetizzare le condizioni attuali in poche parole: niente funziona in maniera adeguata se non la delinquenza. Possiamo parlare di micro e macro delinquenza e di criminalità organizzata. La micro è talmente diffusa da venire considerata normale; la macro sembra essere solo più nascosta ed è quella  che molti  ritengono ugualmente diffusa. La criminalità organizzata ormai rappresenta in diverse regioni uno stato dentro lo stato con i suoi capi, le sue leggi, le sue forze armate ecc. Fra queste la micro criminalità è quella più dannosa sia come base per le altre, sia per i danni economici, sia perché giustifica la convinzione che costituisca una difesa personale nei riguardi di uno stato inefficace e disonesto. Basta riflettere un attimo per rendersi conto dei danni che produce il fatto che una persona va avanti negli studi copiando i compiti in classe, occupa non per meriti ma per raccomandazioni un posto di responsabilità senza la preparazione necessaria, la ricettazione medica compiacente (e se il Medico non la fa perde un cliente), la burocrazia in funzione della creazione di posti di lavoro inutili e così via sembra senza limiti. Per quanto riguarda la situazione psicologica attuale per gli italiani possiamo parlare di pigrizia mentale cosi che accettano passivamente la religione senza volerla veramente conoscerla e (se ne ricordano solo se ne hanno bisogno), di rassegnazione, di opportunismo, di depressione, con momenti di aggressività. Della disonestà abbiamo già parlato; la dignità personale è in crisi (l'arte di arrangiarsi) e la identità nazionale sembra riguardare solo le partite di calcio e da quando esiste la nazione italiana abbiamo raccolto solo brutte figure ecc. Come conseguenza di quanto detto, le condizioni economiche sono sempre più gravi: un debito colossale e un continuo impoverimento diffuso in costante aumento e una costante diminuzione della produzione senza competitività sui mercati nazionali e internazionali. Questo richiama in mente i rapporti dell'Italia con gli altri paesi senza l'aiuto dei quali non sembra possibile superare le nostre difficoltà. I rimedi proposti sono: che la C.E. ci consenta l'aumento del nostro debito (per eseguire opere di interesse nazionale come il MOSE o il viadotto che è crollata dopo una settimana) o la  condivisione del debito con le altre nazioni (gli Eurobond) o che gli imprenditori esteri vengano ad investire i loro soldi in Italia per  far ripartire la  nostra economia. Non starò a ricordare tutti i motivi i che tengono gli imprenditori lontani dall'Italia per occuparmi brevemente dalla C.E. Gli Stati protestanti conoscono bene le condizioni dell'Italia e le hanno aspramente criticate in passato. Da quando, con molte esitazioni, hanno accettata l'Italia nella C.E. hanno dovuto mitigare le critiche, vederne la ripetute infrazioni al regolamento ed essere anche vittima dei suoi imbrogli. Alla richiesta del parlamento di accorciare la durata dei processi è stato risposto dall'Italia con l'accorciare i tempi della prescrizione, così che i delinquenti ricchi potessero assoldare validi avvocati per far cadere in prescrizione i processi contro di loro. Nel mio campo la C. E., visto che in Italia non esisteva una legge che consentisse anche agli Psicologi oltre che ai Medici il libero esercizio della Psicoterapia, il senatore Ossicini fece approvare dal parlamento, con un trucco, una legge, unica al mondo, che creava una posizione di potere. Invece di limitarsi a consentire anche agli Psicologi (come già in pratica facevano) una pratica attribuita ai medici, la proibì a entrambi se non avevano conseguita una specializzazione (che  l'astuto Ossicini gestiva) nelle apposite scuole. Niente del genere esiste negli altri Paesi. Siccome è sempre più riconosciuto il ruolo negativo che la religione cristiana e poi cattolica ha svolto nella vita italiana, alle critiche si risponde che ormai la religione è cambiata. A questo si può obbiettare che il cambiamento e solo di facciata e non di sostanza. Ricordiamo alcuni degli gli errori che la Chiesa continua a commettere o ha tollerato. E' stato recentemente criticato da una parte del mondo cattolico Carlo Alberto, che nel 1800 ha abolito unilateralmente la legge della tutela della Università secondo la quale, per accettare la iscrizione alla Università, si richiedeva il permesso della Curia. Altri comportamenti sono incredibili: due processioni religiose nell'Italia meridionale si sono fermate nel 2014 a fare omaggio a due capi della mafia e della 'ndrangheta, uno di questi agli arresti domiciliari dopo una condanna all'ergastolo; Padre Pio viene onorato da santo dopo essersi provocato le stigmate simbolo della crocefissione in una parte del corpo che non è mai stata utilizzata per una crocefissione; i miracoli di Lourdes che ottengono risultati inferiori alla remissione spontanea delle malattie. Ai recenti campionati del mondo abbiamo visto più segni della croce che se fossimo in parrocchia: per un gol fatto, per una vittoria, per un rigore realizzato o parato e così via. Questo per non parlare dei comportamenti immorali che la Chiesa ha sempre tenuto e che solo ora non è più possibile mantenere. Di fronte a comportamenti del genere, che non scalfiscono la fede di persone colte e di intelligenza normale, è possibile solo la spiegazione di un imprinting falsificato (alla Lorenz).

La riforma protestante
L'atto di nascita della Riforma protestante viene indicata nell'Ottobre del 1517 quando Lutero rese pubblici in 95 tesi i motivi per i quali contestava la legittimità delle indulgenze. I viventi con un pagamento alla Chiesa potevano abbreviare la permanenza nel Purgatorio dei parenti defunti. Lutero sostiene sulla base delle  sacre scritture Il Papa non può modificare una decisione divina. Questa posizione di Lutero venne accettata da alcuni Principi tedeschi ben contenti di sospendere il finanziamento della Chiesa di Roma. Il problema della assoluzione dei peccati venne affrontato in maniera diverse daile varie religioni protestanti. Lutero attribuisce alla confessione un ruolo che viene nettamente differenziato dalla giustizia civile che cessa di operare una volta che viene scontata la pena. Per il credente protestante la confessione è un impegno che dura tutta la vita. Nella posizione luterana è fondamentale il concetto del sacerdozio universale stando al quale il credente diventa sacerdote di se stesso. Diventa quindi fondamentale che il credente legga le sacre scritture guidato dalla fede e dallo Spirito Santo. I primi protestanti sbarcati  in America costruirono subito una scuola perché la gente imparasse a leggere e ad onorare il Signore; è anche fondamentale per un credente l'impegno nella attività concretamente e culturalmente valida. Non è un caso che la più grande cultura antropologica, l'evoluzionismo è stata opera di un potenziale sacerdote protestante e appassionato naturalista. E' importante tener conto anche dell'atteggiamento verso la sessualità, essenziale per la Bibbia e lo stesso Lutero sposò una Monaca. Di per se la sessualità non ha niente di peccaminoso; possono esserlo i comportamenti che la accompagnano. Non possiamo sapere se Lutero fosse pienamente consapevole delle conseguenze della sue teoria. Come riforma teologica, i cambiamenti non hanno realizzato molto e l'ultima strega è stata bruciata a Glarus, cioè in un Paese protestante. Il cambiamento importante ha riguardato la nascita di un uomo nuovo convinto delle proprie capacità e fiducioso nel futuro, con una forte identità, rispettoso della legge, ecc. Naturalmente, non mancano le eccezioni. La sorpresa finale è che un uomo convinto della proprie capacita, in grado di spiegare scientificamente tutto quanto è avvenuto dopo il 'Big Bang' e sta studiando quello che lo precede lascia poco o meglio nessuno spazio alle migliaia di incoerenti religioni. Ritengo ampiamente dimostrato che tutte le religioni, in quanto forniscono una visione alterata della realtà, siano sempre dannose; con la possibile eccezione con i malati terminali.

I tentativi di salvataggio delle religioni
- Il primo è stato fatto nel 300 da un padre della Chiesa, Tertulliano: la fede è solo un fatto affettivo e quindi il credente deve mantenere la fede nonostante le incoerenze razionali. Pertanto, queste sono volute da Dio per mettere alla prova la autenticità della fede di ogni persona religiosa.
- Un secondo tentativo venne fatto cercando di attribuire alle verità  delle Chiese un valore simbolico; la proposta è stata sviluppata da Avicenna, Averroè ed Ar-Rasi, con la teoria sulla doppia verità che poteva valere per tutte la religioni. Un ulteriore tentativo è stato quello dei teologi della morte di Dio, sul quale non abbiamo conoscenze valide.

Salvare l'Italia?
Non vi sono dubbi sul fatto che l'Italia stia attraversando una grave crisi economica, tanto che ci si chiede se potrà salvarsi. Credo che il concetto sia inadeguato e che sia più corretto chiedersi a quale livello verrà collocata, una volta stabilizzata la crisi attuale. Se la crisi attuale continua l'Italia rischia di andare a far parte del terzo mondo, in attesa del quarto. Io credo sia possibile per l'Italia collocarsi a un livello medio-alto consono con la sua Storia e le sue potenzialità. Perché questo avvenga, è necessario conoscere le cause del tracollo e adottare le misure adeguate sul piano psicologico e comportamentale avendo come punto di partenza e di riferimento la storia della nostra specie e della vita sulla terra. Vediamo come fino ad ora è stato affrontato il problema delle gravi condizioni italiane:

a) La prima ipotesi, anche se non è nuova, quella preferita dal governo Berlusconi, è che la crisi non esiste e se esisteva ormai è stata superata. La corruzione in Italia non sarebbe superiore a quella degli altri paesi europei. Se ora esiste il lungo governo Berlusconi non c'entra; forse è nata qualche mese fa!
 
b) Una seconda ipotesi, forse in passato la più diffusa, è quella che gli italiani sono "fatti cosi", proponendo quindi una specie di causa genetica facilmente confutabile perché l'Italia è stata la nazione che per prima ha sviluppato quelle caratteristiche positive che ora ci mancano e che sono state perse in poche generazioni. In termini genetici possiamo dire che pochi Paesi hanno avuto un mixing dei geni tanto variati e questo è un vantaggio.

c) Una ipotesi originale è stata formulata dalla Chiesa cristiana e ora viene negata nella sua formulazione originale: la sofferenza, oltre ad essere poveri di spirito, era la strada migliore per andare in Paradiso e per espiare le colpe inevitabili.

d) Attualmente, l'ipotesi dominante è quella delle riforme mancate. In un passato non lontano, di fronte ad un cambiamento della economia mondiale, il governo italiano non ha fatto le riforme necessarie e ora ne subisce le conseguenze. Per uscire dalla crisi basterà fare queste riforme economiche e tutto tornerà ad andare bene. Il programma dell'attuale leader, Matteo Renzi, è stato molto chiaro: intende cambiare l'Italia con alcune riforme, ma non cambiare gli italiani, che evidentemente vanno bene così. Si tratta di un atteggiamento ideologico: l'Italia è stata per quasi 1500 anni guidata da governi di natura cristiana e poi cattolica. Quindi, ammettere che tutte le cose vanno male quando la scena è stata tenuta solo da questa religione non è accettabile. So bene che le posizioni religiose sono mantenute da una deformazione dell'imprinting, ma nel caso di Renzi sono curioso  di sapere a quale intervento miracoloso dobbiamo il fatto che l'Italia sia stata indicata recentemente come il Paese più corrotto d'Europa io sono convinto che lo sia di tutta la Terra, se teniamo conto delle condizioni di partenza. Teniamo poi presente che la via delle riforme è già stata utilizzata circa 500 anni or sono da Lutero, con risultati positivi, anche se non completi, dei quali abbiamo gia parlato.

e) La pensava in maniera opposta a Renzi, Cavour, cui va il merito di essere stato l'artefice di uno Stato italiano unitario nel 1861; appena compiuta l'opera esclamò l'Italia è fatta, ora facciamo gli italiani. Più di 50 anni dopo uno dei suoi successori fece la amara constatazione: "Governare l'Italia non è difficile, ma impossibile". E subito si dette da fare per disfarla. Teniamo presente che Cavour è stato anche il sostenitore di un programma del tipo "libera religione in libero Stato" e non credo vi possano essere dubbi che facesse riferimento alle millenarie ingerenze della Chiesa. Cavour non approfondì l'argomento e non solo perché non ne ebbe il tempo, ma anche perché l'evoluzionismo era molto lontano da venire.

f) La maniera attuale di vedere il problema è strettamente collegate con la storia della vita sulla terra e della ominizzazione. Dopo una prima fase di vita puramente riflessa abbiamo attraversato quella delle specie dotate di un cervello. Siamo poi entrati in quella dell'imbroglio (la invenzione delle religioni) dalla quale ancora non siamo usciti, pur avendo in mano tutti i dati per farlo, per colpa delle resistenze delle migliaia di religioni e di tutti i cittadini che traggono vantaggi da questa condizione delinquenziale. Nella ricerca di risolvere i nostri problemi per prima cosa dobbiamo tener presente il fatto che niente in Italia funziona adeguatamente e che questo non corrisponde a migliaia di cause da correggere ma ha una sola causa che si manifesta in tante maniere diverse, la facilità a delinquere dei cittadini italiani per trarne qualche vantaggio. Ora c'è il rischio concreto che questa condizione cambi per tutti quelli che vivono ed operano in Italia. Se vogliamo realizzare un cambiamento credo siano inutili gli appelli alla spiritualità, alla pace, all'amore fraterno  alla onestà altrimenti saremmo dei veri campioni nei campi che sono in crisi. Di fronte a un quadro del genere vi è un solo rimedio: la sicurezza di una pena adeguata al reato commesso. Su come realizzare tecnicamente il programma mi dichiaro del tutto incompetente. Posso soltanto fare alcune riflessioni psicologiche che riguardano sia il cittadino normale, sia chi gestisce le riforme, almeno nel mondo occidentale. Per prima cosa non ci rendiamo pienamente conto di quanto sia cambiata e stia cambiando la nostra visione del mondo che sempre più si fonda sull'informazione. Vogliamo conoscere le cose che ci interessano ed è facile farlo. Questo non avviene per la politica dove per il cittadino italiano medio regnano tutte le dimensioni negative possibili; molti sostengono che il governo sia venuto a patti con la criminalità organizzata, nelle statistiche riguardanti la fiducia degli italiani nei politici, penso che questa venga espressa solo da chi viene avvantaggiato dalla "mala" politica. Un livello tanto basso non fu raggiunto nemmeno prima dell'avvento al potere del fascismo. A caratterizzare l'Italia attuale è anche la depressione e la rabbia. Un altro aspetto che non va trascurato è il difetto di una identità nazionale che è sostituita dal "campanilismo"e mentre sempre più ci sentiamo cittadini del mondo e chi non è vittima dell'imprinting più che sperare nel Paradiso di Allah o di Gesù spera in un siero che blocchi o rallenti l'Invecchiamento. Per riconquistare la fiducia degli elettori il politico italiano dovrebbe fare tutto l'opposto di quanto ha fatto e sta facendo. In primo luogo metto la trasparenza; non vedo perché un primo Ministro non affronti periodicamente un piccolo gruppo (sorteggiato) di giornalisti per rispondere sinceramente alle loro domande. Un altro aspetto riguarda la rinuncia a tutti i vantaggi che non siano direttamente collegati con le sue funzioni. Un leader riformatore dovrebbe esporre sinteticamente quali progetti si impegna a realizzare e se trova ostacoli insormontabili dovrebbe chiarire cosa è successo, essere pronto a dimettersi nella prospettiva di proporsi come erede di se stesso. Voglio ricordare come l'Italia affronta i sui problemi: fino a un mese fa, ai problemi della delinquenza italiana venivano fatti rari accenni; dopo che l'Italia è stata etichetta come il Paese più corrotto d'Europa (e direi del mondo se teniamo conto delle condizioni di partenza), tutti ne hanno parlano perché non è più pericoloso farlo; è però significativo che nessuno si chieda come e perché questo sia successo. Dobbiamo tenere presente che la religione cattolica deve affrontare un doppio problema: quello unico di proporsi alla pari della divinità e quello che da più di un secolo riguarda tutte le religioni: la loro esistenza. Il problema sollevato da Lutero sulla possibilità per la Chiesa di modificare una sentenza divina quando applicato alla possibilità di assolvere i peccati non solleva alcun dubbio sulla validità della religione cristiana; evidenzia soltanto la possibilità che la religione cristiana possa dimostrare la sua pericolosità, cioè di esercitare una azione dannosa per i credenti. A dimostrare l'inaccettabilità delle religioni hanno pensato le loro incoerenze e la possibilità della scienza e specie dell'Evoluzionismo di offrire come alternativa un modello di indubbio valore, l'alternativa di un modello valido. Le religioni hanno avvertito il pericolo e invece di combattere fra loro si sostengono reciprocamente. La religione cattolica ha cercato di passare sotto silenzio la teologia mettendo in pensione un Papa teologo (Ratzinger) per eleggere un Papa (Francesco) che privilegia la dimensione dell'aiuto per attenuare la crisi. Si tratta di un percorso inevitabile, ma che solleva un altro problema: quello del tempo che ci vorrà per cambiare modello. Le religioni hanno cercato di allungare la loro sopravvivenza mantenendo l'inganno dell'imprinting ma in realtà di tempo non è detto che ne avremo molto. La specie umana grazie ad un difetto di ragionamento mantenuto dalle religioni può andare incontro alla autodistruzione per l'inquinamento, per l'esaurimento delle risorse e soprattutto per l'integralismo della religione mussulmana mantenuto dalla sicurezza che chi muore per la fede subito dopo la morte senza alcun processo e nessuna attesa andrà subito in paradiso. Gli esplosivi attuali possono distruggere la Terra mandando subito i credenti in Paradiso. Tutti i laici devono cercare di correggere l'imprinting in tutti i modi possibili. Fra questi, metto in primo piano la sostituzione dell'insegnamento della religione materna con una Storia delle religioni effettuata da esperti. Sono convinto che nessuna religione accetterebbe la proposta.


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ARBOR - MILANO - Mail - martedi 27 gennaio 2015 19.55
Molto interessante anche se per coprire l'arco storico ci vorrebbero alcun volumi. Ci sono alcune imprecisioni circa i primi periodi dell'evoluzione (ma chi può avere certezze su tali periodi?). Avrei gradito una più attenta separazione tra le religioni orientali volte alla sublimazione dello spirito e quelle occidentali ebraismo-cristianesimo-cattolicesimo-islamismo da sempre volte a confondere ciò che è terreno con quello che è spirituale (ne abbiamo purtroppo tristi esempi in questi giorni, ma bisogna constatare che si stanno sempicemente replicando dei fatti di cui la storia è gravida). Vorrei auspicare un concilio panreligioso in cui tutti i maggiorenti (papi, pope, rabbini, imam, ecc.) dicessero: la religione riguarda solo l'individuo con il suo intimo credo, basta con i simbolismi (copricapo, treccine, mantelli, digiuni, ecc.) gazie ai quali qualcuno si sente in diritto di dettare le regole (teologiche) che il singolo deve seguire se vuole rapportarsi con il trascendente. Questo però non sarà mai possibile perchè renderebbe palese l'inutilità delle religioni che da quando sono nate sono state in grado di produrre solo guerre, soprusi, roghi e torture senza aver mai generato un minimo di quella pace e serenità che vanno predicando.
Roberto - Roma - Mail - martedi 27 gennaio 2015 8.8
Interessante, ma lunghissimo: non ce l'ho fatta a leggerlo tutto. Scusatemi tanto.


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