Nello scontro politico che avanza sul mondo del lavoro, il compito dei riformisti è sempre quello di evitare di aprire un solco irreversibile col sindacato. Suggerisco tuttavia di approfondire temi e problemi sollevati dal 'Jobs act' senza pregiudizi ideologici e anatemi e consiglio, altresì, al Governo di non partire 'lancia in resta' con toni medievali, affinché appaia più convincente la riforma del mercato del lavoro. Per noi socialisti, che portiamo il merito storico dell'approvazione dello Statuto dei lavoratori, resta fondamentale un approccio gradualista anche alle sue modifiche sostanziali, che spingeranno anche il sindacato a una profonda riflessione, ristrutturazione e rifondazione. Ma questa non può scaturire da un 'braccio di ferro' o da una sconfitta.