A leggere le ragioni degli indipendentisti scozzesi, Edimburgo e dintorni sono state spremute negli anni come limoni; i signori che stanno a Londra hanno sfruttato il petrolio del mare del nord senza che l’indotto generasse una politica di welfare del territorio; hanno trascurato la Scozia negandogli coperture di rete internet, lasciando che le vecchie infrastrutture, strade e ferrovie, diventassero obsolete. Il popolo scozzese è arrabbiato e ha tentato di riprendersi la propria leadership. Eppure ha rischiato grosso: se avesse vinto il ‘Sì’, le banche e i loro risparmi sarebbero migrati altrove; la produzione di Whisky (elemento trainante dell’economia) avrebbe subìto un’inflessione enorme senza le agevolazioni fiscali di cui gode e le convenzioni con la Ue per l’importazione dei cereali (circa l’80%) che servono per produrlo. Insomma, l’immenso orgoglio scozzese poteva finire col partorire un ‘topolino’ indifeso e fuori da ogni logica storica. Il buonsenso ha prevalso: restino pure con i loro kilt, l’erica, quel magnifico odore di torba che si respira da quelle parti e Gerard Butler.