I repubblicani e i democratici Usa hanno fatto un disastro in Iraq, Siria, Libia ed Egitto. A Tripoli, prima hanno fatto fuori Gheddafi, poi hanno addirittura lasciato le ambasciate a causa dell'avanzata islamica. In Egitto, prima hanno rovesciato Mubarak, poi hanno invalidato l'elezione di un generale islamico per mettere Al Sisi, che era il numero 2 o 3 di Mubarak. L'occasione rappresentata dalla nomina di Federica Mogherini è una possibilità. Ma deve essere chiaro che non tutti gli islamici vogliono tagliarci la testa: l'amica Tunisia ne è la dimostrazione. Bisogna dire chiaro che i parametri di Maastricht sono superati. In Europa, il Paese dominus è ormai la Germania, a guida conservatrice. E i progressisti tedeschi sostengono, di fatto, la leadership conservatrice tedesca. Il Pse ha isolato i socialisti mediterranei. Mi auguro che l'ultimo miglio del semestre di presidenza italiana dell'Unione europea possa generare uno 'scatto di reni', al fine di non deludere le aspettative che esso aveva originato. Non soltanto per dimostrare una capacità di interdizione verso quelle politiche restrittive che prevalgono a causa della chiusura netta dei conservatori e della Merkel, ma per affrontare le questioni politiche più rilevanti che attraversano l'area mediterranea.
Responsabile esteri del Partito socialista italiano
(estratto dell'intervento presso la Festa nazionale socialista di Carrara)