A Napoli è morto un ragazzo di 17 anni: si chiamava Davide Bifolco. Chi ha sparato, se ha delle responsabilità, è giusto che paghi. Tuttavia, vorremmo anche elencare alcuni fatti:
1) Davide stava viaggiando su uno scooter senza casco insieme ad altri due suoi coetanei;
2) chi guidava non aveva il patentino;
3) il motorino non era assicurato;
4) i tre non si sono fermati al posto di blocco e sono scappati. Io non vivo nella civilissima Stoccolma o nella ordinatissima Svizzera, ma non ho mai visto nella mia città, Pesaro, due adolescenti senza casco andare in giro con lo scooter, men che meno in tre. Napoli è quel che è, cioè una città meravigliosa, che però si colloca, da sempre, in fondo alle classifiche di sicurezza proprio perché lo vogliono tanti napoletani. Punto. Perché mettere il casco quando sei a bordo di uno scooter, avere il patentino per guidare, assicurare il motoveicolo e rispettare i posti di blocco dei Carabinieri rappresentano ‘l'abc’ minimo per vivere nel rispetto della strada e degli altri. E ciò non c'entra nulla con la camorra. La magistratura individuerà le responsabilità del Carabiniere, ma posso dire che chi, ora, piange il morto mi ha procurato anche un po’ di fastidio?