Dopo quattro giorni di combattimenti in Medio Oriente, che hanno provocato un centinaio di morti e circa 700 feriti, il Governo italiano non ha ancora assunto una posizione politica ufficiale attraverso il suo premier per stigmatizzare l’uso sproporzionato della forza che ha colpito dei civili, né ha invocato la fine delle ostilità o scongiurato il Governo israeliano di non fare alcuna invasione di terra. Penso si debbano assumere iniziative concrete per rilanciare il dialogo e fermare l’escalation di guerra. Da Londra, Berlino e Parigi sta arrivando una comune proposta di ‘cessate il fuoco’, indirizzata a entrambe le parti contendenti. Domando come mai siamo in presenza di un vuoto di iniziativa politica così vistoso da parte del Governo italiano, in prima fila, in passato, nella ricerca del dialogo e della pace in Medio Oriente, proprio mentre si avanza la richiesta di una guida della politica estera dell’Europa. Il silenzio del premier comincia a imbarazzare tutti coloro che credono nel dialogo, nella pace ottenuta attraverso una convincente iniziativa politica, ruolo che è proprio della nostra tradizione di politica estera. E’ un silenzio, quello italiano, che non può non stupire.
Responsabile politica estera del Partito socialista italiano