Maria Giovanna Cappellini“Il caso si sa che non è mai caso, perché per una serie infinita di cose il caso diventa una strada. Ed è allora che il caso si fa direzione certa”. Partendo da questa mia massima, vengo a raccontare un episodio, anzi una bella storia di vita, iniziata “per caso”. E’ la storia del ‘Centrocoreografico di danza’ di Pesaro. Una realtà cercata e voluta da due cari amici i quali, durante il periodo del militare, amando la danza e sognando di farne parte, decisero di creare un luogo in cui materializzare il proprio sogno. Da allora a oggi, i maestri Mario Circolone e Luciano Melandri sono diventati i depositari di ‘Tanta roba’: un patrimonio immenso fatto di mille esperienze, di collaborazioni illustri (da Lorella Cuccarini, a Amy Stewart, a Claudio Baglioni) di spettacoli allestiti, teatrali e televisivi; musical e stage realizzati con i più bei nomi della danza Jazz, contemporanea, Hip Hop e classica. Dopo 30 anni di onorata carriera il ‘Centrocoreografico’ conta su un consistente numero di allievi, ha due sedi (la seconda è a Fano), ha ‘sfornato’ talenti che lavorano a livello internazionale, ha intrattenuto (svolgendo un ruolo educativo e ricreativo) almeno un paio di generazioni; dà lavoro a dieci insegnanti ed è perciò, a pieno titolo, un ‘volano’ culturale e sociale di tutto rilievo per la comunità della provincia di Pesaro. Ciò detto, a tanta professionalità e bravura non è mai stato corrisposto (per il Centrocoreografico così come per altre realtà socioculturali pesaresi) un adeguato supporto amministrativo: scuole come il centro e altre realtà sono, da sempre, “lasciate a se stesse”. Sono mancati gli sforzi, organizzativi e imprenditoriali, degli assessorati competenti. O meglio, quest’ultimi, in un’ottica miope e opportunista, hanno preferito dirottare la loro attenzione altrove, dando lavoro e incentivi solo a realtà di importazione o, peggio, a ‘di tessera’, eludendo di fatto i principi stessi per i quali esistono: incentivare la cultura del territorio, valorizzandone le matrici autoctone. Per gli addetti ai lavori dico: la ‘ristrutturazione’ della macchina comunale, dopo l’esenzione delle tasse per le nuove start-up, dopo le agevolazioni logistiche e burocratiche, la promozione di eventi musicali, il lasciapassare notturno per il disturbo della quiete pubblica, dovrà necessariamente passare per una valorizzazione delle nostre realtà socioculturali, nelle quali il Centrocoreografico rientra a pieno diritto. E’ opportuno, per chi amministra, vedere come si lavora dalle ‘parti’ dell’arte, con quanto amore e onestà si crescono le persone, si alimentano i loro sogni. E’ opportuno, così come si fa per le imprese e le attività commerciali, aprire la ‘testa’ e il ‘cuore’ al talento e alla bellezza, perché se è vero che la bellezza salverà il mondo, il Centrocoreografico ha già fatto la sua ‘parte’. ‘Atmosphere’ è l’ultimo immenso lavoro del Centro appena rappresentato a Pesaro. Per chi se lo fosse perso, l’appuntamento con la bellezza e la danza è rinnovato al 9 agosto a Fano, nella splendida cornice della Corte Malatestiana.




(articolo tratto dal sito www.pesaroprima.it)
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