Maria Giovanna CappelliniRiporto qui di seguito il parere di un ragazzo di 16 anni, raccolto in questi giorni, sulla grave crisi morale, economica e sociale che si è ormai ‘cronicizzata’ da tempo nel nostro Paese: “Ho sedici anni, mi alzo ogni mattina alle sette per andare a scuola, torno a metà pomeriggio, un paio di ore di relax e, poi, di nuovo in sella alla mia bici per andare agli allenamenti di rugby, che finiscono alle 21.00.  Studio il ‘giusto’, non porto a casa insufficienze, sono un appassionato di giochi di ruolo e di logica matematica; il sabato (la domenica no, perché ho la partita) è il mio giorno di riposo che aspetto con entusiasmo ogni settimana e che apprezzo, come si apprezzano le cose belle della vita. Di ragazzi come me ce ne sono tanti sapete? Invisibili quanto basta, viviamo in pace, senza etichette, né ‘happy hour’. Di politica non mi curo, di buonsenso sì e, a mio modesto parere, vedo voi ‘grandi’ e vedo le cose che succedono. E mi dico che il buonsenso, forse, non esiste più. Nonostante il ‘vociare’ sono felice nella mia cullata adolescenza. Sogno di poter andare in Giappone. Sul mio futuro non ho ancora le idee ben chiare, (forse farò l’accademia militare o forse studierò fisica), però ho chiaro che siete tutti troppo ‘inferociti’; che siete tutti troppo disperati; che parlate di noi e del nostro futuro, ma a farlo sono sempre le stesse facce, che coloro che governano e fanno le leggi sono spesso anche coloro che le infrangono e rubano; e che chi ruba non ha tatuaggi ma ‘lo fa’ in giacca e cravatta. Io non ho ancora l’età per essere arrabbiato con voi, eppure non posso che dire: “Avete fatto un bel casino”.  Fate casino e continuate a farlo. E siccome c’è ‘casino’ e non sapete come uscirne, ci dite: “Andate all’estero, che qui non c’è più futuro per voi”. Facciamo una cosa, andateci voi all’estero e lasciateci qua e vediamo cosa succede, perché forse è vero che la maturità non sempre è un dato anagrafico, mentre il non saper cambiare, ahimé, ha molto a che fare con il tanto tempo impiegato a ricadere negli stessi errori”.


Lascia il tuo commento

Nessun commento presente in archivio