Il Consiglio dei ministri ha deciso di non impugnare la legge della Regione Abruzzo in materia di uso terapeutico della cannabis. Ottima novità: in Italia, il ricorso a farmaci cannabinoidi è legittimo ormai da quattordici mesi, ma la possibilità di accedervi per i pazienti è rimasta nulla, essendo la procedura lenta e macchinosa. Farmaci cannabinoidi valutati dalla letteratura scientifica come efficaci non sono tuttora accessibili in Italia. E questo limita fortemente la possibilità di alleviare dolori spesso intollerabili e di migliorare la qualità della vita dei pazienti. La legge della Regione Abruzzo prevede la possibilità di stipulare convenzioni con centri attrezzati per la produzione e la preparazione dei farmaci. Nessuna azienda farmaceutica italiana, tuttavia, ha ancora chiesto licenza per produrre farmaci cannabinoidi. Chiedo dunque, che lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, che già prepara diverse tipologie di farmaci, cominci a produrre medicinali cannabinoidi per i pazienti italiani attraverso un protocollo d'intesa tra ministero della Salute e ministero della Difesa e un accordo con la Conferenza Stato-Regioni. Già dai responsabili di quello stabilimento sono arrivati segnali di grande attenzione. Ciò non deve escludere, va da sé, la possibilità per i pazienti di ricorrere alla coltivazione domestica per il proprio uso terapeutico. La decisione di affidare allo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze l’incarico di produrre farmaci cannabinoidi consentirebbe al Sistema sanitario nazionale di fruire di una notevole riduzione di tempi e di costi.
Senatore del Partito democratico