L’Italia sta marcendo nell’egoismo, nella stupidità, nell’incultura, nel pettegolezzo, nel moralismo e nel conformismo. Essere laici o liberali non significa nulla quando manca la forza morale di ammettere che non esiste solamente un potere che si esercita nelle decisioni, ma anche quello, meno visibile, che rende molti argomenti improponibili, poiché difficili da gestire, o tali da mettere in pericolo interessi stabili. La grande differenza tra i valori proclamati e quelli reali di una società lascia pensare più agli effetti che alle cause, confonde i più col ragionare intorno ai sintomi della malattia, anziché combatterne con efficacia il virus originario. Questa sindrome, atavica e allucinante, non attribuisce solamente alla società alcuni tratti moderati di tolleranza congiunti a un’ideologia edonistica autosufficiente, ma anche aspetti surreali e grotteschi, in totale contraddizione tra loro. In questi ultimi anni, il vero segreto del successo di Matteo Renzi è dovuto all’intuizione di uno dei principali fattori di immobilismo, non solo politico, ma anche sociale, di questo Paese: la questione generazionale. Un problema complesso, assai difficile da affrontare, che non si può risolvere semplicemente con la parola d’ordine “avanti i giovani”, perché se il dato di fondo è quello dell’esistenza e della persistenza di una classe dominante di ‘rimbambiti’, l’idea di far avanzare nuove generazioni rischia di danneggiare soprattutto quelle che le hanno immediatamente precedute, senza intaccare minimamente il clericofascismo delle ‘caste’. Un potere che ha omologato culturalmente l’Italia, appiattendola verso il basso, che ha interpretato ogni cosa in maniera distorta, che è stata persino capace di nascondere il proprio conservatorismo dietro a una ‘facciata’ di finta o apparente trasgressività. Si tratta di contaminazioni terribili, messe in atto attraverso l'imposizione dell'edonismo e di un’idiozia comportamentale che non è nemmeno satirica o ironica, bensì aberrante, inconsapevole della propria inciviltà e arretratezza. Guardati allo specchio, Italia. Fallo bene e veramente. E' questo il miglior augurio che possiamo farti per un 2014 che sia veramente di ‘svolta’. Guardati allo specchio e togliti dai ‘piedi’ le troppe ‘carogne’ di cui sei circondata, o di cui ti sei fidata. Tenendo presente che non si chiede una convivenza pacifica o fintamente ‘democratica’ con il male, bensì il suo vero e proprio definitivo debellamento.
Direttore responsabile di www.laici.it e di www.periodicoitalianomagazine.it