Vittorio LussanaC’era una volta una legge elettorale che faceva letteralmente schifo. Tutti dicevano fosse una ‘porcata’, ma nessuno si prendeva la ‘briga’ di cambiarla. L’argomento era veramente ‘buono’ da tirar fuori, soprattutto nelle discussioni da ‘salotto’: ti dava sempre modo di trovare tutte le tue ragioni e ci facevi una figura da gran ‘figo’. Ma era una ‘porcata’. Solamente una ‘porcata’, come le parole stesse che pronunciavi: un accendino rubato al bar; un rapporto carnale da sfogare di nascosto per dare un senso alla vita banale di tutti i giorni e credere di essere, per qualche ora, quel che non sarai mai; un ‘cappottino’ di parole nei riguardi della ‘svampita’ del gruppo, che tutti frequentano solo per avere qualcuno di cui parlare male; uno scherzo di cattivo gusto o un atto di ‘bullismo’ contro il più ‘sfigato’ della scuola. Persino il primo firmatario di quella legge l’aveva definita: “Una ‘porcata’….”. Qualcuno, allora, sollevò la questione davanti alla Gran Corte del Consiglio. I giudici si riunirono e cercarono di capirci qualcosa, ma una parte di quel Consiglio era stato nominato proprio dalla classe politica ripetutamente eletta attraverso la ‘porcata’. Dunque, anche il Gran Consiglio era, in parte, una ‘porcata’. Ciononostante, il grande organo, riunitosi in seduta plenaria, solennemente sentenziò: è una ‘porcata’! Come la ‘scarpetta’ nella teglia unta dell’arrosto di Pasqua; le ciglia finte di una prostituta di periferia; una mano allungata sul ‘sederino’ della segretaria che ti ‘sculetta’ davanti mentre sale le scale; il ricatto di un camorrista che ti ‘taglieggia’; le minacce scomposte di un ‘cravattaro’; l’estorsione di un cretino che vuole essere pagato a tutti i costi in ‘nero’. Tutte cose che il popolo conosce benissimo, nel suo stranissimo mondo rovesciato. Ma a quel punto, il popolo decise di insorgere: comici, buffoni, banditi e imbroglioni scesero tutti insieme in piazza, gridando a gran voce: “Quella legge è una ‘porcata’: siete tutti illegittimi, tornatevene a casa”. Molti di coloro che dicevano queste cose avevano votato ed eletto più volte, in parlamento, proprio le persone che avevano scritto, votato e fatto approvare la ‘porcata’. Eppure, secondo il più qualunquista e demagogico dei voltafaccia, il parlamento all’improvviso era divenuto esso stesso una ‘porcata’. Anche la democrazia era una ‘porcata’. E persino il presidente della Repubblica, nominato nella sua carica per ben due volte, doveva il suo potere a una ‘porcata’. Anzi, a una ‘doppia porcata’. Il popolo non si rese conto di affermare un’assurdità: se i suoi rappresentanti erano frutto di una ‘porcata’, implicitamente anch’esso, preso tutto assieme, era un grande insieme di ‘porcate’. Ma fa niente: quando il popolo s’indigna ha sempre ragione. Soprattutto, davanti a una ‘porcata’: un’orgia collettiva di facce, di grida e di urla, di supponenza e di arroganza, di schifosa viltà; l’anima più nera di un popolo da sempre in camicia nera; una squallida ‘gang bang’ dal finale scontato; una telenovela pornografica a puntate che lascia solamente, nella pancia e nella mente di chi ascolta, l’ipocrisia del ‘lecchinismo’ di tanti ex ‘balilla’ e figlie della lupa. Perché secondo il popolo, anche il principio di rappresentanza è una ‘porcata’: basta uno solo a comandare e tutti gli altri giù a obbedire. Quella sì, che sarebbe una gran ‘porcata’! Perché le ‘porcate’ il popolo italiano le ha nel sangue. E allora avanti tutta con l’ennesima ‘porcata’: siete tutti legittimi, parlamentari, presidente, suprema corte e chi più ne ha, più ne metta. Perché quelle facce, adesso? Me lo avete insegnato voi che si va avanti a furia di ‘porcate’, no? Perciò, per una volta, voglio essere ‘uomo qualunque’ esattamente come voi: si proceda con le ‘porcate’, col Governo ‘porcata’ e una democrazia che si regge su una ‘porcata’. Evviva le ‘porcate’, che a voi piacciono tanto. Io critico spesso i Partiti, ma non sono un qualunquista. E quanto vado scrivendo è la prova stessa che un cittadino, per la nostra Costituzione, è veramente ‘sovrano’. Si tratta di un concetto che voi, amanti delle ‘porcate’, non potrete mai comprendere fino in fondo, perché su questo ha ragione la Chiesa: siete soltanto dei bambini e come tali dovete essere trattati. “The show must go on”: che la ‘porcata’ prosegua fino al 2018, se possibile. Anche perché non mi chiamo Giovanardi, che se la fa ‘addosso’ alla prima ‘porcata’. Decido io, questa volta: tanto è tutta una ‘porcata’, dunque il ‘copione’ è perfettamente rispettato. La nostra attuale classe politica è tutta legittima, perché questo è il solo modo per ripagare il popolo con la sua stessa moneta: il becero qualunquismo. L’uomo qualunque ha detto: “Sì”. Che le volte del cielo si aprano, che il sipario finalmente si sollevi su questo gran spettacolo stracolmo di ‘porcate’. E’ la legge di ‘Drive in’ che si invera ormai da sé, il ventre di un’oca rimpinzata di foie gras. “Tutto è politica”, scrisse una volta qualcuno. Ricordatevi bene questo giorno, allora, perché da oggi in poi tutti quanti saprete esattamente che cos’è la politica: la peggiore tra tutte le cose.




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Mario - Civitavecchia (Roma) - Mail - giovedi 12 dicembre 2013 14.18
A questo punto non ci resta che gridare a gran voce: "Grunf"!
Franco - Roma - Mail - giovedi 12 dicembre 2013 14.13
Appunto.... Travaglio in questo è obiettivamente bravo.... io, avendo suonato jazz, intravedo il "riff " che soprattutto nelle "ballades" lascia spazio all'inciso ( la tua sottolineatura verticale). Comunque grazie : ogni opera è un'opera...
Vittorio Lussana - Roma/Milano/Bergamo - Mail - giovedi 12 dicembre 2013 14.11
RISPOSTA AL SIG. FRANCO: caro lettore, professionalmente Travaglio non lo butto via... Riguardo al 'riff', trattandosi di un elzeviro può anche permettersi una strutturazione che alterni frasi espositive 'orizzontali' cadenzate da alcune sottolineature 'verticali' di approfondimento del concetto di fondo. Dunque, non si tratta di un riff, poiché la strutturazione non è quella di un testo adattato a una musica, bensì di un elzeviro, ovvero di un saggio un po' edonistico - questo è vero... - di virtuosismo dialettico... Cordialità. VL
Franco - Roma - Mail - giovedi 12 dicembre 2013 14.9
Per quanto riguarda la "forma" il ritmo compositivo della favola sembra quello di Travaglio : musicalmente un "riff" - Per quanto riguarda il "merito" stamattina Vespa ha detto in TV ( più o meno) " siamo un popolo di individui genialoidi .... il problema è che non sappiamo stare insieme... " forse non c'entra nulla con il Porcellum ..ma forse c'entra se si considera -come fatto notare qui- che il Porcellum non è mai stato di nessuno.....
Ester - Roma - Mail - martedi 10 dicembre 2013 9.36
Che grande Director!
Cristina - Milano - Mail - martedi 10 dicembre 2013 9.28
"Omissis... che cos’è la politica: la peggiore tra tutte le cose." Eh già!!!
Clelia - Napoli - Mail - lunedi 9 dicembre 2013 17.44
Grande Direttore!
Marina - Urbino - Mail - lunedi 9 dicembre 2013 17.43
EVVAI!!!
Roberto - Roma - Mail - sabato 7 dicembre 2013 23.32
Fino al 2018 mi sembra esagerato. Però ti faccio i miei complimenti per questo pezzo, direttore: la classe non è acqua, si dice in questi casi.


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