Quanti richiami continui a “non dimenticare il passato”, a un Paese che “se non ha passato non avrà futuro”, allo “studio del passato”, a “conservare la memoria”. Di nuovo chiacchiere vuote, schizofreniche. Del passato, se va bene, sappiamo quello che ci raccontano i libri di scuola: alleanze tra potenti, guerre, spartizioni territoriali. Il vero passato è invece capire come si viveva, cosa si pensava, per che cosa ci si svegliasse la mattina, quali fossero le prospettive, le paure, i tabù. Parlando del tempo, non è curioso per esempio sapere che fino a poche centinaia di anni fa nove persone su dieci non sapessero in che epoca stavano vivendo, in quale secolo? Certo che, se ci interessassimo davvero al passato, dovremmo cambiare completamente modo di vivere, di scrivere, di essere.