Pietro Tidei non è più sindaco di Civitavecchia. Con lui decade anche la mia funzione di delegato alla biblioteca e alle attività culturali connesse. Da un punto di vista politico non sono contento della situazione: l’arrivo del commissario prefettizio, il quale, come da legge, si dovrà limitare all’ordinaria amministrazione, non sarà un breve intermezzo. La prima finestra utile per indire nuove elezioni è quella delle europee, previste per la tarda primavera dell’anno prossimo. Cinque mesi. In più, prima che la nuova amministrazione inizi a produrre risultati ne passeranno altrettanti. Dieci mesi, almeno, di inattività amministrativa possono essere letali per la nostra città: troppe le questioni aperte la cui risoluzione viene rimandata. Troppi i problemi urgenti che non troveranno risposta. Compito della politica non è quello di vivere al di fuori e al di là delle contraddizioni, bensì di affrontarle e risolverle. Compito di chi governa è farsi carico anche dell’onere della mediazione tra i diversi punti di vista. La Giunta Tidei è durata troppo poco. Un corretto giudizio sull’attività amministrativa di un sindaco e della sua squadra di governo abbisogna di più tempo e, a mio avviso, gli scogli su cui è avvenuto il naufragio non erano poi così perigliosi. Gente di mare esperta avrebbe saputo evitare il pericolo. Dispiace che gli ufficiali abbiano calato le scialuppe anzitempo, lasciandosi prendere dal panico. Nel mio piccolo, come delegato alla biblioteca, ho cercato di dare un contributo al miglioramento di questa città. L’ho fatto puntando, come diceva Riccardo Lombardi, su di una città più ricca, perché 'culturalmente ricca'. Ho preso in carico, poco più di un anno fa, l’istituzione bibliotecaria che, nonostante gli sforzi e l’abnegazione del personale, era al collasso. Lo stabile non sapeva cosa fossero i lavoro di manutenzione, non vi era un’attività culturale propria, né un piano di coinvolgimento dell’utenza; il personale era numericamente al di sotto delle esigenze mentre la biblioteca viveva isolata all’ombra del Traiano. Durante il mio mandato ho cercato di dare le risposte che mancavano: dalla manutenzione della sede alla caccia ai topi che la infestavano; dalle presentazioni delle novità editoriali, alla crescita al miglioramento del patrimonio librario; dalla divulgazione culturale tramite il blog 'Il bibliomane' agli eventi 'militanti' dentro e fuori le mura della biblioteca. In ultimo, la grande pretesa di fare della nostra struttura un centro di crescita etica e civile, ospitando dibattiti sui diritti e sulla cittadinanza. Si è parlato, tra le altre cose, di cellule staminali e di nuove frontiere dell’etica medica, di immigrazione, di liberalizzazione delle droghe leggere. Insomma, credo di poter affermare che la biblioteca è rinata. Oltre questa attività c’è stato anche un grande sforzo per reperire quelle risorse finanziare che il Comune non aveva. Si sono aperti proficui canali con Provincia di Roma (fino al suo letargo in attesa dell’area metropolitana), con Regione Lazio e Fondazione Cariciv. Istituzioni che hanno premiato la nostra progettualità e dato ossigeno alle nostre attività. Ultimo fiore all’occhiello (purtroppo mancato): il prolungamento dell’orario di servizio. Il merito sarebbe andato principalmente all’impegno dell’ex consigliere comunale Stefano Giannini, che ha lavorato per reperite le risorse umane necessarie. Si sarebbe andati a regime per gennaio 2014. Credo di aver dato il massimo del mio impegno. Sento di lasciare al mio successore un’eredità cospicua, nella speranza che l’interregno commissariale non la dissipi. Voglio ringraziare il personale della biblioteca e la direttrice, Barbara Caiani, per la passione e l’impegno che hanno messo nel loro lavoro e per il fraterno sostegno. Ringrazio i volontari che mi hanno assistito, fuori e dentro la struttura bibliotecaria, nelle operazioni di divulgazione e sperimentazione culturale, dalla redazione de 'Il bibliomane': dalla 'Notte dei futuristi viventi', fino agli esorcismi letterari. Ringrazio gli operatori della comunicazione che hanno colto l’importanza delle nostre iniziative e le hanno divulgate. Saluto Annalisa Tomassini, ex delegata alla cultura, che non mi ha fatto mai mancare la sua stima, la sua cordialità ed il suo sostegno. Saluto Gabriela Brullini, dirigente del servizio, di cui ho potuto apprezzare l’alta professionalità. In ultimo voglio ringraziare Pietro Tidei, che mi ha voluto nella sua squadra di governo per rilanciare l’istituzione bibliotecaria. La porta del suo ufficio per me è stata sempre aperta e mi onoro di aver goduto della sua stima, intellettuale e personale. Ricorderò sempre con nostalgia questa esperienza.