Cari amici del Partito democratico, sappiate che la decisione di votare la decadenza del senatore Berlusconi mediante voto palese rappresenta un ennesimo gravissimo errore. Ancora una volta, avete ceduto al vecchio vizio della forzatura procedurale, sintomo di un’antica slealtà di fondo. Anche voi avete scelto di cambiare le ‘carte’ in ‘tavola’, dando non solo dimostrazione di dubitare di voi stessi, ma di essere sul medesimo terreno ‘bipolare’ - nel senso pienamente ‘psichiatrico’ del termine - del centrodestra italiano. Due pesi e due misure: siete come loro, purtroppo. La delusione è molta. Soprattutto in chi, più di altri, ha sempre creduto in un’evoluzione riformista della parte più nobile della cultura italo-marxista: quella derivante dal pensiero di Antonio Gramsci. Adesso sì che vi accuseranno di eliminare i vostri avversari politici, anziché sconfiggerli elettoralmente. Il regolamento parlamentare ha sempre parlato chiaro, in merito a questo tipo di deliberazioni: deputati e senatori non hanno vincolo di mandato e possono votare, su temi strettamente legati alle garanzie giuridiche del singolo individuo, secondo la propria coscienza personale. Ciò presuppone un voto segreto, come già verificatosi in tante altre vicende del passato. Risulta scontato che, per questioni di moralità complessiva delle istituzioni repubblicane, anch’io sia dell’opinione che il senatore Berlusconi non possa più far parte del parlamento italiano. Ma ciò doveva essere deciso senza forzature. Il ‘casino’ imperante in questo Paese, a tutti i livelli, dipende proprio da questo: centrodestra e centrosinistra sono coalizioni divenute speculari, eccessivamente similari. E ciò sta complicando molto il dibattito in corso, nel Paese e tra i cittadini. Con la decisione di eliminare Silvio Berlusconi tramite voto palese avete definitivamente smascherato la contraddizione di fondo della seconda Repubblica: quella di preferire, sempre e comunque, la furbizia all’intelligenza, l’opportunismo alla decenza, l’ambiguità alla coerenza. Io vi avverto: sarete chiamati di fronte alle vostre responsabilità, civili e morali. Volevate ‘farlo fuori’? Bene, ma dovevate perseguire un minimo di correttezza, senza dar adito ad accuse. Invece, avete deciso di reiterare una doppiezza e una duplicità di atteggiamento di cui siete soliti accusare, sempre e solamente, gli altri. Mi dispiace, ma la penso così.
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