Vittorio LussanaBeppe Grillo dovrebbe ormai comprendere di non poter continuare a ‘tirare la corda’: la sua è la consueta logica del profeta ingenuo, o del predicatore oppressivo e stancante. Cosa si è inventato, di recente? L’impeachment nei confronti di Napolitano e il tentativo di ‘inchiodare’ gli immigrati a Lampedusa, teorizzando il mantenimento di norme inutilmente repressive. Ciò al fine di provare a ‘sfilare’ i voti alle destre: ma il M5S lo possiede un progetto effettivo di modernizzazione della società? Oppure, stiamo assistendo solamente a nuove forme di ‘teatralità’ propagandista? Grillo pensa di riuscire a strappare il tradizionalismo ai tradizionalisti? Figuriamoci: gli italiani son sempre stati degli incredibili ‘voltagabbana’. Se si tratta di non far vincere un qualunque tipo di sinistra riformista sono anche pronti a eleggere Topolino, purché quest’ultimo assicuri loro che nulla cambi realmente. E se, per puro caso, dovessero rendersi conto che anche il noto personaggio ‘disneyano’ vorrebbe, a un certo punto, trasformare qualcosa, fuggirebbero a gambe levate. Questo Paese non può continuare con politiche estemporanee, legate a mere intuizioni o battute satiriche: sono già 20 anni che un Tizio narratore di barzellette continua a prendere una ‘barca’ di voti. Chiunque può andar bene agli italiani, se si promette loro di lasciarli vivere tranquilli tra le proprie ipocrisie omologative e generaliste. Perché nel ‘mucchio’ tutto si mescola e si nasconde, dalle ‘corna’ al coniuge all’elusione fiscale. Gli italiani non sono neanche coerentemente fascisti o ‘razzisti’, bensì gente priva di una qualsiasi spina dorsale. Ecco perché esaltano tutto ciò cha appare loro privo di ogni ‘radice’ storico-culturale: non solo non conoscono nulla dei problemi che ricadono sulla collettività - almeno sino a quando non vengono ‘toccati’ personalmente nel proprio ‘portafoglio’ - ma non ricordano mai niente, dimenticano ogni verità storica, sono letteralmente incapaci di fare tesoro di una qualsiasi esperienza del passato, reiterando e ripetendo sempre i medesimi, ciclici, errori. Adesso che Silvio Berlusconi non fa più ‘testo’, in larga parte tendono a nascondersi sotto la ‘tonaca’ di Papa Francesco, il quale sta anche dicendo cose coraggiose o, comunque, condivisibili. Ma tra qualche tempo dovremo persino avvertire il santo Padre a non esagerare con tutte queste ‘aperture’, poiché si rischia veramente la depressione di massa. In Lombardia, tanto per fare un altro esempio, negli ultimi decenni la Lega Nord ha ottenuto valanghe di voti esaltando la grande capacità lavorativa di bergamaschi e bresciani: che succede se si va a spiegare loro che si tratta di un’antica tradizione umanitaria di diretta discendenza anarco-laburista? Ma la Lega Nord è cronaca, il socialismo solamente Storia. E la Storia, per gli italiani, è sempre stata un qualcosa da archiviare al più presto, da nascondere sotto al ‘tappeto’: punto e basta. Crede veramente, Beppe Grillo, di riuscire a ‘mettere in riga’ gente del genere? Mussolini sarà stato quel che sarà stato, ma una cosa giusta, a suo tempo, la disse, allorquando confessò che “governare gli italiani non è difficile: è inutile”. Quale dovrebbe essere la grande forza propulsiva del Movimento 5 stelle, tale da portare incredibili cambiamenti? Quale il meraviglioso progetto? Qual è l’ideale di principio che dovrebbe governare una società multiforme come la nostra: la retorica della rete? Tutti in internet a ‘sparare’ sciocchezze, secondo un’accezione assolutamente ‘statica’ della democrazia diretta? La politica non si fa solamente con gli slogan demagogici, né con le novità inventate lì per lì. Bisogna tener conto di tante cose: non è un testo teatrale, in cui si può improvvisare. Gli stessi ‘ragazzi’ del Movimento 5 stelle, giunti in parlamento da pochi mesi, se ne stanno accorgendo: quando si finisce nelle stanze dei ‘bottoni’, improvvisamente tutto cambia. E ci si rende conto che, per poter funzionare, il ‘Palazzo’ ha bisogno delle sue procedure e delle sue tempistiche, ben diverse da quelle immaginate dall’esterno. Si vuol cavalcare il ‘ciclone’? Lo si può anche fare: è già capitato in passato. Ma quando ‘l’onda’ è passata bisogna accorgersene. Si poteva anche farlo un tentativo di cambiamento con Bersani: non si è voluto? Amen! E’ inutile, adesso, inventarsi la figura di un Napolitano ‘monarca’, dopo una sequela interminabile di presidenti ‘notai’. E se anche il capo dello Stato stesse esercitando le proprie funzioni tramite modalità non del tutto previste dalla Costituzione, lo si può tranquillamente comprendere: abbiamo avuto a che fare con una destra allucinante, in questi anni, incapace non solo di condividere alcune regole di fondo, ma letteralmente analfabeta nel comprendere persino cosa ‘diavolo’ fossero queste ‘benedette’ regole. Lo abbiamo visto Raffaele Fitto, in questi giorni, che ripete duemila volte sempre le stesse cose? Bene: si tenga presente che l’ex presidente della Regione Puglia è persino uno degli esponenti ‘meno peggiori’ del centrodestra, poiché umanamente un bravissimo ragazzo. I limiti di queste persone dovremmo ormai averli ben chiari, dato che esiste una verità precisa: gli amici ‘stolti’ fanno assai più danni dei nemici veri. Persino Fabrizio Cicchitto ha avuto i suoi problemi a spiegare una cosa del genere. La gran parte dell’elettorato cosiddetto ‘moderato’ si muove in ‘branco’: se il loro leader decidesse di gettarsi nel Tevere, tutti quanti lo seguirebbero in massa. La politica, invece, è composta da tematiche sottili, da questioni delicate, da minoranze influenti che convincono interi ‘pezzi’ di maggioranze, o viceversa da Partiti fortissimi e organizzati che rimangono all’opposizione per 50 anni. In certi casi, persino un singolo senatore che sbaglia nell’esprimere il proprio voto può risultare fondamentale per far passare un provvedimento. Come accaduto con la ‘class action’: una norma ‘sacrosanta’ approvata ‘per sbaglio’. E Grillo? Crede di poter prendere il consenso di questa gente, magari attirandoli con l’idea ‘paraleghista’ di fermare l’immigrazione clandestina? Oppure, dopo aver ‘fatto fuori’ Bersani, vuole eliminare anche Letta, poi Epifani, poi Renzi e dopo ancora Napolitano? Tutto questo è semplicistico: gli italiani possono anche votarlo un movimento nato e cresciuto su internet, tanto per vedere cosa succede. Ma poi sono capaci di ‘mollarlo’ alla prima ‘curva’, di fronte alla primissima complessità. Non tengono fede a niente, gli italiani: son sempre pronti a cambiare le ‘carte’ in ‘tavola’ quando il gioco diventa ‘perdente’. Per riuscire a mettere assieme questo Paese abbiamo dovuto ‘infilare’ una ‘donnina’ nel letto di Napoleone III: lo ha capito o no, Beppe Grillo, chi sono gli italiani? Sono figli di ballerine senza mutande.




Direttore resposnabile di www.laici.it e di www.periodicoitalianomagazine.it
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Massimo - Roma - Mail - martedi 29 ottobre 2013 16.16
Qualcuno gridò a Renzi, a una manifestazione Pd, due anni orsono, "Buffone!", "Vai ad Arcore!". Oggi sono quasi tutti 'renziani'. Questo editoriale me lo stampo e me lo rileggo tra un anno. Verità immutabile.
Marina - Urbino - Mail - martedi 29 ottobre 2013 15.59
Eccellente quadro della situazione !
Giovanni - Agrigento - Mail - martedi 29 ottobre 2013 12.5
Sempre bravo.
Massimo - Roma - Mail - martedi 29 ottobre 2013 12.3
Ottimo direttore, come infatti dicemmo in passato: il primo che arriva e ti promette 100 m di spiaggia a testa, noi lo osanniamo, senza pensare che tutte le coste italiane divise per tutti gli italiani, non arriverebbero a un centimetro a testa! Noi non pensiamo! Noi abbiamo osannato i vari Cola di rienzo, i masaniello, i Celestino V, i d'annunzio, i mussolini, ora il berlusconi, senza pensare! Per poi, però, bruciarli subito nella pubblica piazza e trascinarne le spoglie per la città! Infatti, io torno a ripetere: siamo sicuri che noi vogliamo un vero e proprio cambiamento? O non vorrremmo forse un altro "buon padre-padrone" che pensi per noi, e che..." basta che ce fa magna' 'n pezzo de pane? "


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