Vittorio CraxiRinnovando e ‘rottamando’ il Partito democratico, Matteo Renzi avvia la sepoltura di fatto dei post ed ex comunisti e indirizza la sinistra italiana e l’intera area progressista verso un deserto post ideologico. Se, sul terreno delle riforme e della modernizzazione del Paese vi è una logica convergenza, sul piano politico generale è escluso che il Partito democratico a guida Renzi possa rappresentare l’idea e il perimetro, ideale e pratico, del socialismo riformista, italiano ed europeo, nelle sue esperienze organizzate e sul terreno culturale e politico. C’è un’esigenza diffusa di socialismo liberale e libertario ‘largo’, profondamente sganciato da tutte le esperienze negative della seconda Repubblica in merito a diverse e decisive questioni economiche, sociali e istituzionali del Paese, che deve essere raccolta per rafforzare la sinistra nel suo sforzo di superare la stagione ‘bloccata’ e ‘necessitata’ in cui essa si trova. Per aprire una nuova fase politica è quindi essenziale allontanare il rischio di ‘doppiare’ l’errore di Veltroni. E noi faremo di tutto affinché esso sia evitato.




Responsabile politica estera del Partito socialista italiano
Lascia il tuo commento

Nessun commento presente in archivio