Alessandro BertirottiQuando i nostri progetti si realizzano e tutte le cose che desideriamo vanno per il vero giusto, non ci lamentiamo naturalmente e pensiamo persino che questo stato di cose debba essere ovvio, scontato. Ci accorgiamo invece che non c’è nulla di scontato solo quando troviamo impedimenti ai nostri desideri e progetti, e non riusciamo a realizzare il cambiamento che vorremmo. Di fronte a questa situazione, cosa possiamo allora fare? Smettere di sognare a occhi aperti, diventare realisti e lavorare assiduamente, oppure condurre un’esistenza dalla quale sono banditi i miglioramenti auspicati e lasciarci trascinare dalla noia? Mi sembra possibile, almeno secondo il mio punto di vista, trovare una terza soluzione che spesso entra a far parte del pensiero umano in situazioni di crisi, proprio come quella che stiamo vivendo. Si tratta dell’idea di regia, ossia di quell’espressione di volontà di realizzazione secondo un piano, una serie di steps, di passaggi con i quali si rende possibile il cambiamento. Non si tratta di una regia professionale, ossia cinematografica oppure teatrale, non deve cioè avere il carattere di fenomeno eclatante, ma mi sto riferendo ad un tipo di regia tanto silenziosa quanto pervadente. La storia dell’umanità, come ci insegna la Nouvelle Histoire francese del Novecento, è il frutto di micro cambiamenti quasi impercettibili che caratterizzano il vivere quotidiano, senza il necessario intervento di fenomeni rivoluzionari come la presa della Bastiglia. Diventare dunque registi di noi stessi, significa attuare piccoli cambiamenti nel nostro stile di vita che, a lungo andare, possono modificare il comportamento altrui, senza avere fretta, ma conservando tenacia e autodeterminazione. Come cambiare, per esempio, la presenza di programmi televisivi spazzatura? Non certo facendo la rivoluzione in piazza, perché andremmo in realtà a sostituire spazzatura con altra immondizia. Si può invece decidere, secondo una regia autonoma, di spegnere la televisione e 'accenderci' un libro, ossia iniziare a leggere qualche foglio di carta che ci racconta, come in un film, le opinioni di altre persone e la presenza di altre idee. Ecco che il concetto di regia, intesa appunto come scelta deliberata e cosciente di agire secondo un piano preciso, diventa importante per la nostra vita quotidiana, perché non solo ci permette di inseguire il cambiamento desiderato, ma invece di dare la colpa a qualcuno per le condizioni di vita nelle quali si è, ci permette di verificare veramente quanto vogliamo cambiare davvero. Essere dei buoni registi richiede fatica, perseveranza e studio, perché se non oriento bene lo sguardo verso la giusta fonte di informazioni, non riesco nemmeno a capire per quale motivo decido di ascoltare, vedere e dunque fare.




(articolo tratto dal sito www.affaritaliani.it)
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