Sempre più comica, ma foriera di guai, la confusione di questo Paese: tra ieri e l'altro ieri, per una cosa che ora non sto a spiegare, un certo numero di persone in gamba, colte, bene informate e determinate hanno cercato di farsi autenticare una firma: la propria. Il punto è che basterebbe, per l'autentica (che in realtà è una autocertificazione), un pubblico ufficiale: si può quindi autenticare in commissariato, dai carabinieri, all'ufficio postale, in treno dal capotreno, da un vigile urbano, addirittura fermando un militare per la strada. E, naturalmente, al comune, all'anagrafe o dal notaio. Invece, ad alcuni l'hanno autenticata senza problemi i carabinieri, ad altri no. All'ufficio postale, ad alcuni hanno quasi detto: "Lei è matto", ad altri: "Prego, volentieri". Stessa cosa al comune. Praticamente, una lotteria: nessuno sa più bene cosa sta facendo, in questo Paese. E forse nessuno sa più chi sia.