Io continuo puntigliosamente a dire "c'è speranza" appena vedo una minima apertura nell'ottusità, un minimo pentimento da parte di chi ha sbagliato, un gesto anche piccolissimo di buona volontà. Ma certe volte mi sento ipocrita. Sono talmente tante le manifestazioni di aggressività insensata, narcisismo molesto, suscettibilità isterica, doppiogiochismo e meschinità, che affermare "non c'è speranza" sarebbe più onesto. Non chiedetemi: "Di che parli"? Chiunque frequenti un po' la vita non può non capire.