Alessandro BertirottiAbbiamo letto in questi giorni le gesta del pastore tedesco Capitan. Sì, le definisco proprio "gesta", perché trovarsi tutte le sere alle 18.00 sulla tomba del proprio padrone, morto da sei anni, significa compiere atti eroici. Ma è possibile che gli animali abbiano un rapporto eroico con gli esseri umani? Specialmente il cane, antico amico della nostra specie? Sì, penso che sia possibile e a maggior ragione nel rapporto che l'uomo stabilisce con il cane, perché proprio in questo caso non si parla di domesticazione, ma di co-evoluzione, perché questo animale, a sua volta, si è co-evoluto con noi. In altri termini, nel nostro rapporto con il cane non possiamo affermare che si tratti di una "domesticazione", come accade, per esempio nei confronti del gatto, ma di una relazione affettivo-emozionale che è diventata per entrambi uno stile di via cognitivo. Quando si parla di co-evoluzione si vuole mettere l'accento sul rapporto straodinariamente stretto che si può stabilire tra due specie diverse che abitano nella stessa comunità, a tal punto che l'una è selettiva per l'altra e viceversa. Il risultato più evidente di questo particolarissimo rapporto è che le due specie imparano a influenzarsi vicendevolmente. Ecco perché la morte di Miguel Guzman, il padrone di Capitan, influenza ancora il comportamento del cane, perché il cane stesso si è abituato (secondo una terminologia più scientifica si dice condizionato) ad essere influenzato dal suo padrone. L'assenza del padrone implica così che il cane continui ad esprimere quello che ha imparato durante il suo rapporto con Miguel: stargli vicino, nel luogo dove egli abita, ora nel cimitero. Ecco cosa imparano le specie che si co-evolvono fra loro, a stabilire un rapporto di reciproca solidarietà, anche se può trattarsi di un rapporto predatorio (preda - predatore), parassitico (ospite - parassita) oppure simbiotico (ospite - simbionte). Ma io ho parlato di rapporto eroico, che è, in realtà, una valutazione cognitiva e psicologica che si attribuisce ad un rapporto co-evoluto, ossia di influenza reciproca. In questo caso, l'assenza di uno dei due attori della relazione influenza la vita dell'altro, a tal punto che questa assenza viene trasformata in una presenza, quella sotto terra nel cimitero. Per Capitan, il suo padrone Guzman è lì, e lo attende… semplicemente. Bene, cosa possiamo imparare noi da questo essenziale e semplice atteggiamento? Beh, molte cose! Una certamente: possiamo rimanere vicini a ciò che ci ha positivamente influenzati tutta la vita, alle persone che abbiamo amato e che ci hanno amato, e lo possiamo fare con la memoria, con il nostro ricordo. Questo stile cognitivo, ossia uno tra i tanti modi che la mente umana può utilizzare per esistere, è il più importante insegnamento che la storia ci può regalare. In fondo, è la memoria, cioè la propria storia, che rende gli uomini interessanti… Eppure, siamo talmente sordi e ciechi oramai a questi insegnamenti, che ce ne ricordiamo solo quando un meraviglioso cane è così solidale da insegnarci a vivere fra noi, che diciamo di essere uomini.




(articolo tratto dal sito www.affaritaliani.it)
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