"Io so i nomi dei responsabili delle stragi italiane". Così scriveva Pier Paolo Pasolini il 14 novembre 1974 sul ‘Corriere della sera’ in un articolo che sarebbe stato poi ricordato con il titolo ‘Il romanzo delle stragi’. Poco meno di un anno dopo, il 2 novembre 1975, il corpo dello scrittore venne ritrovato privo di vita all’idroscalo di Ostia. Ma la verità su questo omicidio è molto più complessa di ciò che per anni è stato fatto apparire. Un fitto intreccio di connessioni con le principali nefandezze storiche della politica italiana, su cui Pasolini cercava di far luce lavorando al suo ultimo romanzo ‘Petrolio’ (pubblicato da Einaudi nel 1992) ricostruisce quanto è accaduto nel nostro Paese negli ultimi 50 anni. Pasolini aveva la certezza che il vero potere fosse gestito, in Italia, da chi, a quei tempi, aveva in mano la politica energetica. Ed è da lì che, in questo dossier (di cui a piè di pagina vi forniamo una versione ‘sfogliabile’ attraverso un link di collegamento) ricostruiamo i fatti: da Enrico Mattei, il potente manager che, quale presidente dell’Eni, voleva porre le condizioni per l’indipendenza energetica ed economica dell’Italia. Dall’incidente aereo nel quale morì il 27 ottobre 1962, ripercorriamo un complesso e trasversale sistema di potere in grado di manovrare l’estrema destra, quanto l’estrema sinistra tramite l’utilizzo di elementi della criminalità organizzata e comune. Attraverso i troppi misteri rimasti irrisolti, superficialmente lasciati a se stessi, le omissioni e le menzogne, emerge chiaramente come alta criminalità, violenza a sfondo politico e malavita comune, negli anni ‘70 del secolo scorso, convivessero tranquillamente, fondendosi e confondendosi tra loro in un circuito criminale complessivo, che venne a lungo utilizzato dai cosiddetti ‘poteri forti’ e dalla criminalità mafiosa per compiere i delitti più efferati. Il giorno prima della sua morte, Pasolini aveva rilasciato un’intervista al giornalista Furio Colombo per ‘la Stampa’, che per sua espressa volontà venne pubblicata con il titolo: “Siamo tutti in pericolo”. Un monito rivelatosi presagio, col senno di poi.