Ecco una serie di trucchi utilizzati da coloro che sono soliti affermare: “Se uno vuole, lavora”. Oppure: “Io, nella mia attività, faccio lavorare…”, per poi constatare che hanno mensilità arretrate da riscuotere e che i loro ‘capi’ sono andati in vacanza nei casinò della Slovenia. Insomma, nell’attuale mercato del lavoro l’escamotage è sempre quello di chiedere: “Cosa sai fare”? Perché qualsiasi cosa tu dica, ti risponderanno che a loro serve tutt'altro. E se tu affermi che sai fare di tutto, ti rispondono che necessitano di competenze specifiche. Se poi sono amici, ti dicono: “Guarda, dato il rapporto che ho con te non me la sento di farti fare lavori umilianti…”. Oppure: “Per il personale, non me ne occupo io”. E così via. Nelle grandi aziende, invece, vieni giudicato “vecchio”, poiché si cerca personale al di sotto dei 35 anni di età. Ma si può star certi che se si presenta un venticinquenne, gli diranno che cercano persone con maggior esperienza. Da ciò prendi atto che il profilo preteso è: un venticinquenne con quattro lauree, che parli 4 lingue, che sia dotato di un dinamismo forte, che sappia fare da idraulico, elettricista, autista, giardiniere e venditore, che abbia almeno venti anni di esperienza sulle spalle e sia disposto a lavorare 10 ore al giorno con stipendio part time di 600 euro. Ebbene: a) se esistesse un essere simile, vuol dire che hanno costruito ‘Terminator’ e noi non lo sappiamo; b) se lo hanno costruito, che mettono a fare gli annunci? Basta comprarlo in fabbrica! Probabilmente, ne vogliono uno che poi possano non pagare…; 3) considerando che le cose stanno così, l'unico pensiero che ti viene alla mente, dopo esserti illuso, è: “Mi stanno prendendo in giro…”.