Cristiana ZarneriLe parole contano, il divulgare è importantissimo, ma l’agire, ancor di più. In che modo? Come volontario, ovvero persona che mette a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per gli altri operando in maniera gratuita e soddisfacendo ai bisogni dei destinatari della sua azione. Ecco, dunque, i principi fondanti del volontariato:

1) I volontari esplicano la loro azione in maniera individuale, in aggregazioni informali, in organizzazioni strutturate. Pur nelle diversità delle radici culturali e/o religiose, la finalità è la costruzione del bene sociale per un mondo migliore;
2) il volontariato è azione gratuita: ecco la diversità rispetto ad altre componenti del terzo settore e ad altre forme di impegno civile. E’ un do ut des: il volontario trae dalla sua esperienza motivo di arricchimento e crescita interiore;
3) il volontariato è forma di condivisione con l’altro, pertanto favorisce la partecipazione di tutti allo sviluppo civile della società;
4) è scuola di solidarietà e concorre a formare cittadini responsabili, accresce e valorizza il capitale sociale del contesto in cui opera;
5) il volontariato è esperienza di solidarietà e pratica di sussidiarietà: opera per la crescita della comunità locale, nazionale e internazionale per il sostegno dei suoi membri più deboli e per il superamento delle situazioni di degrado. Solidale è ogni azione che consente la “fruizione dei diritti, la valorizzazione delle culture, dell’ambiente, del territorio”. Solidarietà e giustizia qui si fondono;
6) è responsabile partecipazione;
7) il volontariato ha una funzione culturale ponendosi come coscienza critica e punto di diffusione dei valori della pace, della legalità, di stili di vita caratterizzati dal senso di responsabilità;
8) il volontariato svolge un ruolo politico: partecipa attivamente ai processi della vita sociale favorendo la crescita del sistema democratico. Sollecita il rispetto dei diritti, rileva i bisogni, sperimenta soluzioni e servizi, concorre a programmare le politiche sociali in pari dignità con le istituzioni pubbliche, cui spetta la responsabilità primaria della risposta ai diritti della persona.

Ci impegniamo a voler dare ancor più voce a questa risposta, appoggiando ed interagendo con il mondo dell’associazionismo, partecipando fattivamente. Ecco allora che l’idea prima è quella di portare un sorriso nelle case dei bambini malati e diversamente abili, o negli orfanatrofi. Perché dobbiamo e vogliamo fare.


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