Il Comitato italiano per il rilancio del nucleare (Cirn) richiama l’attenzione sul fatto che l’attestazione di riconoscenza per l’impegno assunto dal neo-presidente del Consiglio, Mario Monti, è stata conferita con la nomina a senatore a vita ancor prima che ufficialmente venisse designato nell’incarico. Una prassi che in codice può significare che lo si intendeva mettere nella condizione di operare senza condizionamento alcuno in relazione al suo personale futuro, dopo avere esaurito un delicato e difficile incarico o che, potendo con il suo programmato operare esporsi sino a ‘bruciarsi’, l’attestazione di riconoscenza doveva venire conferita prima che, magari per decisioni e provvedimenti impopolari, divenisse non praticabile tributargli qualsivoglia riconoscimento. Le due opzioni, apparentemente diverse, sono in realtà omologhe e sinergiche. In quest’ottica non ci stupiamo per le dichiarazioni del neo-ministro per l’Ambiente, Corrado Clini, rese nel corso del programma: ‘Un giorno da pecora’, interpretate come un’apertura al rilancio dell’opzione nucleare, che fanno peraltro seguito alla ‘stigmatizzazione’ da parte di organi di stampa delle pregresse dichiarazioni in materia di nucleare e di infrastrutture, oltre che sul modo di ‘controbattere’ gli ‘oppositori di professione’, del suo neo-collega ministro per lo Sviluppo economico e le infrastrutture, Corrado Passera. Certo, l’effettiva ripartenza del nucleare, che il referendum del 12 e 13 giugno ha rilanciato in quanto - vuoi per un paradosso giuridico, vuoi per deliberata strategia - l’elettorato è stato chiamato ad esprimersi se essere o meno favorevole, votando “si”, alla abrogazione della cancellazione di tutte le attività nucleari intraprese dal Governo Berlusconi, oppure, votando “no” alla conservazione della legge che le aveva sospese. La vittoria del “si”, abrogando l’abrogazione, ha quindi ridato a questa valenza e vigore. Un equivoco, una svista, un paradosso, oppure una intenzionale vera e propria presa per i ‘fondelli’? Comunque sia, sotto il profilo strettamente giuridico, l’elettorato si è espresso contro la cancellazione delle norme che avevano rilanciato il nucleare, quindi, con l’abrogazione dell’abrogazione, a favore della sua immediata ripartenza secondo le leggi vigenti, che comunque consentono di farlo indipendentemente dalla normativa su cui era stato originariamente chiesto il referendum. Il Comitato italiano per il rilancio del nucleare prende inoltre atto della notizia che una serie di nuove misure effettuate dai ricercatori del progetto ‘Opera’ avrebbero confermato il superamento del velocità della luce da parte dei neutrini sperimentali sparati da un generatore situato a Ginevra su un ‘bersaglio rilevatore’ allocato nei laboratori del Gran Sasso. Riservandosi di esprimersi più compiutamente dopo la lettura della nuova documentazione, il Cirn ribadisce che essendo lo scostamento dalla velocità della luce piccolo (sei chilometri al secondo sui trecentomila arrotondati della luce) questo potrebbe ricadere nell’approssimazione di una misura ‘delicata’, approssimazione che, nel precedente documento, non veniva teoricamente determinata e numericamente indicata con il classico “dato numerico a più o meno sua indeterminatezza”, nonostante venissero riportati i singoli scarti temporali (i delta tau) relativi ai singoli intervalli di tempo relativi alle varie fasi dell’esperimento e lo scarto (l’errore possibile) sulla misura della distanza. Quello che un nostro interlocutore ci segnalava, rispondendo a questi nostri rilievi, come calcolo dell’errore (dell’approssimazione teorica della misura) era in realtà il calcolo dello scostamento della velocità misurata per i neutrini in relazione a quella della luce. In base alle notizie divulgate dalla stampa sulle più recenti misurazioni, si ha l’impressione che questo aspetto non sia stato puntualizzato. Potremo esprimere un corretto giudizio solo dopo la lettura del nuovo testo approntato per la stampa su una rivista specializzata. Perora prendiamo atto delle notizie al riguardo apprese dalla stampa. Colgo pertanto l’occasione per esprimere il mio plauso e il riconoscimento da parte di tutto il Comitato al Referente Cirn per il Friuli Venezia Giulia, Renzo Riva, quanto mai attivo e onnipresente sul campo con numerose azione, quali quelle di controbattere avverse argomentazioni in pubbliche manifestazioni, partecipare con grinta e convinzione ai dibattiti, se invitato, monitorare la stampa locale spesso, purtroppo, sorda alle repliche e alle precisazioni a essa non gradite, organizzare iniziative di informazione diretta con locandine affisse in pubblici esercizi e volantini distribuiti in varie occasioni. Un bravo a Renzo. Di più non possiamo riconoscergli.
Segretario nazionale del Comitato italiano per il rilancio del nucleare (Cirn)